Si è rapidamente concluso l’affaire MvdP, il caso che ha visto coinvolto Mathieu van der Poel in una lite con due ragazzine di 13 e 14 anni nel proprio hotel la notte prima del mondiale. Questa mattina MvdP è comparso davanti un giudice che lo ha condannato a 1500 dollari australiani di ammenda (1000 per una ragazza e 500 per l’altra) per aver spinto le due ragazzine. Gli hanno restituito il passaporto ed ora MvdP è già sulla via del ritorno a casa.
Allo stesso tempo MvdP ha negato di aver toccato le due ragazze ed ha annunciato che farà appello.
E’ altresì apparso sul sito Wielerfiets.nl un lungo articolo che descrive quella che si potrebbe definire organizzazione approssimativa da parte della KNWU, la federazione olandese, nella gestione logistica di questi mondiali.
Per cominciare la federazione olandese avrebbe speso 200.000eu per il globale dei viaggi in Australia, di cui la metà (fonte: Eurosport) per il soggiorno all’hotel Novotel a Brighton-le-Sands, a sud dell’aeroporto di Sidney, 1h30′ di auto da Wollongong. Hotel che è stato prenotato lo scorso 10 dicembre dagli olandesi. Una scelta strana quella di pernottare cosi lontano dal percorso. Tant’è che Ellen van Dijk e Annemiek van Vleuten hanno preso in affitto un appartamento a Wollongong per poter fare varie ricognizioni del percorso senza però doversi sobbarcare 3h di auto a/r ogni volta. L’appartamento sarebbe stato prenotato online 5 giorni prima dei mondiali, quindi senza particolari difficoltà.
MvdP è arrivato domenica, all’ultimo minuto, con un volo in prima classe dopo non aver corso la Primus Classic che in un primo momento faceva parte del suo programma. Arrivato leggermente raffreddato ha chiesto di poter dormire da solo con la sua ragazza invece che con Jan Maas, come stabilito, per non rischiare di contagiare altri e per poter andare a dormire più presto per recuperare dal fuso orario. Non avendo la federazione prenotato stanze attigue è stata trovata una stanza ad un piano diverso.
Questa cosa però ha sollevato delle critiche in patria, considerando che un trattamento di favore del genere (poter dormire con la propria fidanzata o moglie), se esteso a tutti i corridori andrebbe a detrimento di un minimo di coesione tra corridori che si vedono molto di rado durante la stagione.
Tornando alla lite tra MvdP e le ragazzine disturbatrici si sollevano molte perplessità sul fatto che MvdP abbia informato Koos Moerenhout, il CT della nazionale, alle 10.45 di sera, che sarebbe stato portato in cella alla stazione di polizia di Kogarah. A quel punto è stato deciso che a seguire MvdP fosse il suo team manager alla Alpecin, Christoph Roodhooft (e fidanzata) e non qualcuno della federazione olandese. Moerenhout ha deciso di non informare nessuno della squadra sino al mattino seguente.
Viene criticato in particolare il ruolo del capo delegazione, Jan van Veen, il quale sarebbe stata la persona deputata a seguire il caso di MvdP.
Critiche sono arrivate anche per la gestione del viaggio delle ragazze juniores, coi genitori che si sono lamentati del fatto che ragazze di 17-18 anni non fossero minimamente accompagnate durante un viaggio cosi lungo. La federazione ha quindi mandato qualcuno a riceverle all’aeroporto di partenza, Schipol, ad Amsterdam, incaricando tre donne élite di “tenerle d’occhio” durante il viaggio. La persona arrivata all’aeroporto però ha dovuto risolvere anche il problema che per ben 9 bici degli atleti non erano state pagate le spese di trasporto.
Una volta arrivate a Sidney, le ragazze junior sono state portate in auto a Wollongong (1h30′) per fare la ricognizione del percorso, ma arrivati sul percorso lo staff si è reso (incredibilmente) conto di non avere le bici delle ragazze, rimaste all’hotel…
Nazionale junior che avrebbe dovuto essere guidata dal coach Loes Gunnewijk, che però non era presente in Australia per mancanza di tempo (?), e così sono state seguite da un impiegato della federazione (dal 2020), Peter Zijerveld, presente in Australia solo perché la sua famiglia vive li.
Insomma, tutta una serie di cose che hanno fatto alzare il sopracciglio in patria, in particolare verso il presidente della federazione, Wouter Bos, un politico che aveva promesso di gestire la nazionale con mano dura (gli olandesi hanno grande tradizione in merito con la inflessibile gestione negli anni ’80 di Peter Post, Lomme Driessens e Jan Rass, che consideravano la presenza di donne nei ritiri “veleno” per gli atleti), ma che in realtà è noto soprattutto per la sua assenza.
Insomma, una storia che finisce con l’amaro in bocca per tanti, a cominciare da MvdP che si è ritirato dal mondiale dopo soli 32km sino….all’hotel del fattaccio, subissato di recensioni negative dai fans olandesi infuriati..
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