Nairo Quintana squalificato retroattivamente dal Tour per l’uso di Tramadol

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Nairo Quintana (Arkéa-Samsic) è stato squalificato retroattivamente dal Tour de France per l’uso di Tramadol. La notizia arriva poche ore dopo l’annuncio della Arkéa-Samsic del prolungamento del contratto del colombiano per il prossimo anno.

L’unione ciclistica internazionale (UCI) ha comunicato che la sanzione è stata comminata per l’utilizzo in competizione di tramadolo, un analgesico bandito dalle regole mediche dell’UCI “per proteggere la sicurezza e la salute dei corridori” dal 1° ottobre 2019.

Il tramadolo e due suoi metaboliti sono stati trovati in due campioni di sangue di Quintana prelevati l’8 ed il 13 luglio scorso durante il Tour de France.

In accordo con le regole dell’UCI il corridore è pertanto squalificato dalla corsa, nella quale era arrivato 6° assoluto in classifica. Quintana ha ora 10 giorni per ricorrere in appello al tribunale arbitrale dello sport (TAS) di Losanna.

Il tramadolo non è presente nella lista delle sostanze proibite dell’agenzia mondiale antidoping (WADA), pertanto questo caso non costituisce una violazione delle regole antidoping, ed essendo questa la prima violazione delle regole mediche UCI da parte di Quintana il corridore non verrà ulteriormente sanzionato e potrà competere regolarmente.

Resta da vedere la posizione della squadra rispetto il codice etico del movimento per un ciclismo credibile (MPCC) di cui la stessa fa parte, il quale è stato tra i pirimi promotori della messa al bando dell’utilizzo del tramadolo in corsa.

 

 

 

Commenti

  1. A sto punto mi sorge una domanda un po piu' generica, magari legata alla mia ignoranza: ma i medici delle squadre a che cosa servono? Loro sapranno cosa possono o non possono prendere i corridori no? O e' sempre il solito teatrino? Perche se uno ha bisogno un analgesico non chiede al medico della squadra? risposta 1: perche' volontariamente vuole barare, 2: perche' il medico non sa cosa e' vietato e cosa no (sarebbe preoccupante) 3: perche' c'e' connivenza? 4: perche' i corridori sono liberi di prendere le medicine che vogliono a prescindere
  2. In ottica morale sono daccordo, qualsiasi cosa x il risultato.
    Però il tramadol non è mica come epo+ormoni vari+trasfusioni+chissà cosa...
  3. Ser pecora:

    Se non migliora le prestazioni sarebbe abbastanza stupido. A meno che uno che non voglia farsi passare il mal di gambe alla fine della GF.
    Ma ci sono n-mila alternative per quello.
    L’assunzione durante la pratica sportiva elimina gli effetti della fatica: meno dolori muscolari o cervicali, niente crampi. Non migliora la prestazione in potenza, ma permette sforzi che altrimenti non sarebbero possibili. I ciclisti che lo prendono pedalano in uno stato confusionale molto pericoloso. Che potrebbe anche essere la causa di tante cadute in gruppo, apparentemente banali e inspiegabili.
    A dispetto di questo, il tramadolo non è stato inserito dalla Wada nella lista dei prodotti dopanti e, quindi, non viene cercato nei controlli nonostante le ripetute richieste dell’Uci (Unione Ciclistica Internazionale) o della Cadf (Fondazione Anti-doping ciclismo).



    Come dice l'articolo non aumenta la potenza, ma aumenta la resistenza...Scusa se è poco.

    Agisce anche per depressione e ansia, non male come stimolante.

    Due effetti che nel ciclismo fanno comodo.
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