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Nuova Cannondale SystemSix

Alla vigilia del Tour de France arrivano le presentazioni di ben tre nuovi modelli di bici del segmento aero. Cominciamo con la Cannondale SystemSix.

versione top di gamma DA DI2

Per Cannondale si tratta della prima bici in assoluto della categoria aero, e presenta la sua utilizzando il nome SystemSix, il nome di un modello storico della casa statunitense, la SystemSix fu anche un modello che segnò la transizione dall’alluminio al carbonio, combinando i due materiali

La nuova bici invece viene presentata come un “sistema” per l’appunto, integrando componentistica, ruote e telaio per fornire la massima aerodinamicità.

La questione dell’aerodinamicità è quindi centrale per quanto riguarda la specificità tecnica di questo progetto. La presentazione dei dati tecnici, risultato della progettazione con simulazioni al computer e l’ormai indispensabile testing in galleria del vento è imprescindibile, pertanto eccovi alcune slides con i risultati comparativi con altri modelli in commercio. Innanzitutto i risultati riassuntivi del coefficiente aerodinamico (CX) rispetto i vari angoli di incidenza del vento (Yaw)

Interessante il grafico riassuntivo degli stessi dati, ma non solo con la bici, ma anche il ciclista sopra, espresso nei Watt richiesti per mantenere la velocità di 48,2kmh (30mph) rispetto la SystemSix, che si pone quindi come migliore del lotto.

L’aerodinamica è uno degli aspetti meno “tangibili” tra quelli caratterizzanti una bici o un un componente per la maggiore parte degli utenti, in quanto impossibile da verificare “a sensazione”, o in modo facile come il peso. I vantaggi di un’ottimizzazione aerodinamica ci sono e non sono solo relativi , come molti pensano, solo a velocità stratosferiche in pianura, ma anche negli sprint ovviamente, ed in discesa. Se in uno sprint a 60kmh e oltre 1000W il vantaggio, seppur ridotto in termini  spaziali può evidentemente essere determinante, in discesa l’esempio fatto da Cannondale è il seguente: su una discesa del 6% in cui la SystemSix raggiunge una velocità terminale di 74kmh -senza pedalare-, una concorrente bici non aerodinamica è più lenta di 5,4kmh. Su un tratto di 1km la differenza a questa velocità è di 4″ o circa 80mt di strada. Su una discesa del 5% in cui la SystemSix venga pedalata a 200W raggiungendo i 61kmh, lo stesso ciclista su una bici non aero deve erogare 310W per raggiungere la stessa velocità.

Per quanto riguarda il peso, questo non è centrale per una bici aero, ma non trascurabile come fattore, pertanto si è ricercato di minimizzarlo in rapporto alle sezioni utilizzate per le tubazioni. La seguente tabella mostra i pesi per ogni taglia del telaio nudo. A cui vanno aggiunti 65gr per la minuteria (viti & c.) e 70gr circa a dipendenza del tipo di verniciatura che richiede la grafica utilizzata.

Per quanto riguarda la rigidità di nodo sterzo (HT) e movimento centrale (BB) è stata ricerca identica a quella della SuperSix Evo, cercando di incrementarla leggermente al crescere della taglia, considerando che normalmente ciclisti più alti sono anche più pesanti e potenti. La rigidità dei modelli Hi-mod è identica a quella dei modelli non Hi-Mod (cambia il peso).

Per quanto riguarda le geometrie, sensatamente rispetto il progetto, sono ideate per fornire una posizione “lunga e bassa*. Stack e Reach di conseguenza:

Venendo al telaio, questo presenta le sezioni troncoconiche dei propri tubi, ormai standard consolidato in ambito “aero”

Tutta la componentistica è denominata Knot (“nodo”). Le ruote ad alto profilo da 64mm presentano una larghezza del cerchio esterna di ben 32mm, ed un canale interno da 21mm. Questo per offrire la massima aerodinamicità, ma anche la massima stabilità rispetto il vento laterale, ed una velocità di stallo molto alta. Questa è un’altra tendenza attuale del mercato al momento. Raggiatura 20/20. Peso 765/877gr.

versione DA meccanico

Anche per le ruote ci sono stati testing in galleria del vento per valutarle rispetto la concorrenza

Denominati Knot anche reggisella aero e attacco manubrio-manubrio. Il reggisella ha la chiusura sotto al tubo orizzontale. Altra tendenza attuale.

Il gruppo guida ha sembianze da integrato, ma in realtà sono due pezzi distinti: attacco manubrio e manubrio alare. In questo modo la combinazione offre la possibilità di ruotare il manubrio di -+5°.

Nelle versioni non hi-mod è montato un attacco manubrio e manubrio Vision

Molto elaborata la parte alta della forcella, che presenta uno stop interno per impedire la rotazione oltre un certo limite. Tutte la guaine sono interne e passano davanti la parte anteriore del tubo sterzo

La SystemSix è disponibile solo in versione freni a disco

Lo standard sono i perni passanti da 12mm, ma con un sistema brevettato che consente di svincolare la ruota facendo solo 5 giri e senza estrarre del tutto il perno. Fatti i 5 giri la ruota si estrae come una classica.

La centralina DI2 è posizionata in un vano sul tubo obliquo.

Le borracce sono installabili nel numero di due o una, ed a seconda possono essere installate più o meno in alto sul tubo obliquo. Altra soluzione ormai standard per il segmento

I gruppi trasmissione sono Shimano nei vari modelli, ovviamente sempre accompagnati da guarniture Hollowgram. Nel modello top di gamma è presente una grossa novità: il poewrmeter Power2Max con corone FSA. Questo misuratore di potenza non è attivo. Se si vuole attivarlo lo si può fare tramite una app dedicata al costo di 490eu. Un prezzo competitivo per un misuratore di potenza piuttosto apprezzato. Nel caso non si sia interessati, non si paga e resta disattivato (il peso supplementare è minimo).

Infine i modelli. Due Hi-Mod con DA e Ultegra DI2, e due Carbon con DA e Ultegra meccanici. Più un Hi-Mod da donna con DA meccanico. Telaio disponibile anche separatamente.

Versione Ultegra DI2
versione ultegra meccanico base
versione donna

Infine la prima impressione su strada, dopo aver fatto due giri sulle strade di Girona, in Spagna, uno da 88km prevalentemente vallonato, ed uno da 46km con 600mt di dislivello. Fermo restando che queste prime impressioni sono sempre da prendere con le pinze, perché i giri fatti alle presentazioni sono fatti ad andature  che devono accomodare tutti i presenti e su strade non conosciute, la mia impressione è che sia una bici con un marcato spirito “garaiolo”, quindi molto rigida, anche verticalmente, decisamente più della SystemSix e con ruote a (molto) alto profilo che la rendono impegnativa anche in discesa. Nel complesso mi ha abbastanza ricordato la Giant Propel ultimo modello, ma forse ancora più “dura e pura” nel comportamento racing. In particolare per la scelta delle 64mm anche all’anteriore. Ad ogni modo queste sono sensazioni da verificare su un test più lungo sulle proprie strade, salite e discese.

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Pubblicato da
Piergiorgio Sbrissa

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