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Nuovi dopanti in vista?

Iniziano oggi le Olimpiadi invernali di Sochi e da qualche giorno fanno capolino sui giornali notizie di nuove sostanze e metodi dopanti che avrebbero fatto il loro ingresso nel mondo dello sport, e casualmente, o forse no, grazie alla scienza russa.

I primi a farne una denuncia sono i tedeschi, con una trasmissione televisiva su ARD, che porta alla luce questa sostanza chiamata Fullsize MGF, che in pratica è un mediatore dell’ormone della crescita, ma molto più potente di quelli conosciuti finora. Aldilà di alcuni aspetti piuttosto improbabili di questa inchiesta, come il costo di 100.000 per questa sostanza, da parte di un professore di un laboratorio russo, questa sostanza secondo le loro fonti sarebbe in grado di far crescere del 25% in 3 settimane la massa muscolare di un topo da laboratorio. Nessun test è stato condotto ancora su esseri umani, ma solo su cavie da laboratorio, senza alcuna approvazione clinica. Ma la sostanza sarebbe già in utilizzo da parte di atleti.

Nel secondo caso si tratta di un metodo dopante, invece, ed è stato portato alla luce dagli inglesi. Si tratterebbe di trattare il sangue con Xenon, il gas nobile usato per illuminazione, ma anche come anestetico in chirurgia (in Russia, guardacaso).

Secondo l’inchiesta lo Xenon attiverebbe la proteina Hif-1 alpha, che a sua volta attiverebbe la produzione di varie proteine, tra cui l’eritropoietina.

Uno studio del 2009 fatto da Mervyn Maze all’ Imperial College di Londra, dimostrerebbe che un’esposizione di un mix di 70% xenon e 30% ossigeno per  2 ore su dei ratti ne ha raddoppiato il livello di ematrocrito il giorno dopo.

Un documento del 2010 dell’Istituto di ricerca di stato del ministero della difesa russo ne conferma l’utilizzo da anni in campo sportivo, e ne da anche le linee guida d’uso, raccomandando un mix del 50% tra xenon ed ossigeno, inalato per pochi minuti prima di andare a letto, l’azione del gas durerebbe da 48 a 72h e deve essere ripetuto ogni pochi giorni.

Gli effetti sarebbero: aumento della capacità polmonare, prevenzione della fatica muscolare, aumento del livello di testosterone e miglioramento dell’umore.

L’utilizzo dello xenon potrebbe anche non rientrare in modo scontato tra i metodi proibiti dalla WADA, in quanto rientrerebbe bel paragrafo 3 dei metodi proibiti: 3. “Any form of intravascular manipulation of the blood or blood components by physical or chemical means”, piuttosto generico e che già in passato è stato oggetto di contenziosi, come nel caso delle tende ad ossigeno.

Nel frattempo, notizie vere o gonfiate ad arte che siano, buono spirito olimpico a tutti.

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Pubblicato da
Piergiorgio Sbrissa

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