Alla fiera di Taipei Colnago ha presentato tre bici nuove. Eccovele in dettaglio. Il testo di presentazione è di Colnago.
Colnago C59 Disc
Colnago ha intrapreso un passo deciso verso l’evoluzione futura delle biciclette da strada con l’introduzione della C59 Disc. Grazie ai freni a disco idraulici anteriori e posteriori, è pronta a fornire nuovi standard di performance e sicurezza in frenata per la gamma di bici Colnago. Telaio e forcella sono completamente compatibili anche con freni a disco meccanici.
Con dischi gemelli da 140 mm il telaio e la forcella sono stati completamente riprogettati nelle zone in cui i freni stessi sono montati. La forcella è completamente nuova, così come il carro posteriore è stato riprogettato per sostenere il carico che i freni a disco generano nei punti di assemblaggio. La C59 Disc è compatibile sia con gruppi elettronici sia gruppi meccanici.
Insieme ai cambiamenti al telaio, Colnago ha progettato anche le nuove ruote della bici, le Artemis Disc. Queste ruote montano appositi mozzi per i freni a disco e hanno cerchi completamente in fibra di carbonio.
Da oggi, a prescindere dalle condizioni atmosferiche, potete avere la più potente e modulabile frenata a disposizione su una bici da strada. Il sistema è facile da manutenere, sempre che richiedesse interventi – perchè è sostanzialmente chiuso e non ci sono cavi da sostituire in caso di usura. La regolare manutenzione consta nel controllare l’usura delle pastiglie frenanti e nel rimpiazzarle quando necessario – un semplice lavoro da cinque minuti.
K.Zero
L’efficienza di una bicicletta può essere divisa in due grandi aree. La prima è quanto una bici trasferisca senza dispersione la potenza del ciclista alla ruota posteriore ottimizzando la spinta in avanti, la seconda è quanto la bicicletta sia o meno rallentata dall’aria che attraversa in questo movimento. Questi sono i due fattori decisivi da considerare in caso di efficienza. Tutte le nostre bici sono estremamente performanti per quel che riguarda il primo fattore, ovvero il trasferimento di potenza, di conseguenza ci siamo focalizzati nello sviluppo della nostra bici da cronometro su quanto fosse o meno resistente alla penetrazione nell’aria.
Spiegandolo nel modo più semplice possibile, la resistenza aerodinamica è proporzionale al quadrato della velocità – in altre parole se stai pedalando a 20 km l’ora e aumenti la tua velocità fino a 40 km l’ora la resistenza si quadruplicherà. Quindi avere una bicicletta che offre la minor resistenza possibile è un ottimo modo per avere maggior beneficio alle velocità più alte.
Ma c’è un bilanciamento da ottenere nel ridurre la resistenza all’aria di una bicicletta. Non possiamo spingerci al limite e progettare una bicicletta che non possa essere guidata come dovrebbe. Questo bilanciamento è stato alla base della nostra ricerca e del nostro sviluppo nella creazione della K.Zero. Essa si guida esattamente come dovrebbe essere guidata una Colnago, offrendo il compromesso ideale, migliorando la performance aumentando allo stesso tempo la penetrazione aerodinamica.
Le aree principali della bici nelle quali abbiamo voluto migliorare le prestazioni sono quelle in cui le turbolenze disturbano maggiormente il flusso d’aria. Abbiamo scoperto che controllando questo flusso dove serviva davvero avremmo potuto controllare tutto il passaggio dell’aria sopra altre zone chiave della bici. Ci siamo focalizzati sul manubrio e l’attacco, il sistema frenante anteriore e posteriore e il profilo dei tubi utilizzati. Il tutto è stato realizzato rispettando le strette regole dell’UCI – ci siamo assicurati che la K.Zero potesse gareggiare in tutte le gare organizzate dall’UCI stessa.
Come in tutte le biciclette sviluppate con il primo obiettivo di ridurre la resistenza all’aria, si tratta di farlo con piccoli accorgimenti nel maggior numero di punti. Sommando tutte le piccole riduzioni si ottengono grandi benefici. Questo è uno dei punti chiave della K.Zero – tutti i dettagli si assommano per ottenere un grande risultato.
FRENI
I freni sono completamente integrati nella forcella e nel telaio, senza compromettere l’integrità strutturale di entrambi. Con il cavo posteriore completamente integrato nel telaio per ridurre la resistenza aerodinamica, i freni posteriori sono nascosti da una copertura aerodinamica che aiuta il condizionamento del flusso d’aria guidandolo verso la parte sottostante al carro posteriore.
MANUBRIO/ATTACCO
Manubrio e attacco sono assemblati in una struttura creata su misura. A differenza degli altri manubri aerodinamici tradizionali abbiamo deciso di non arrotondarne il profilo per integrarlo nell’attacco. Quest’ultimo invece presenta lo stesso profilo aerodinamico del manubrio. Abbiamo così ottenuto un sistema in cui il livello di stress è decisamente minore, riducendo il peso e aumentando l’aerodinamicità rispetto a un sistema tradizionale. La sezione dei clip-on può essere regolata in altezza per adattarsi alle dimensioni del ciclista senza compromettere la posizione ottimale e mantenendo le regole UCI. Un’altra delle caratteristiche è quella di avere i cavi del cockpit completamente integrati. Quest’accorgimento permette una piccola ma determinante ulteriore riduzione della resistenza in una zona cruciale della bicicletta.
PROFILI DEI TUBI
Diversi profili di tubi derivanti dallo standard NACA sono stati testati nel progetto, attenendosi strettamente alle regole UCI. E’ l’uso combinato di questi profili e di alcuni particolari adattamenti che genera il sistema che forma la base del telaio K.Zero. Il progetto ha guardato all’interazione dei diversi profili per formare un sistema completo e non alla forma di ciascun singolo tubo. Questo tipo di design è sempre stato al centro dei progetti Colnago. Una bicicletta è un sistema completo, non la somma di parti individuali, e così deve essere progettata sin dall’inizio, di modo che le singole parti possano lavorare in armonia per creare il miglior prodotto finale in termini di efficienza e performance.
GRUPPI
K.Zero sarà disponibile per ogni gruppo top di gamma, sia esso Campagnolo, Shimano o Sram. Lo stesso telaio sarà completamente compatibile sia con le versioni elettroniche sia con le versioni meccaniche dei gruppi stessi.
Le bici da ciclocross devono essere pedalate nelle peggiori situazioni, e di solito il clima invernale, la stagione delle corse, è il peggiore dell’anno, freddo e umido. La combinazione freddo/bagnato/fango rende i freni tradizionali particolarmente inadeguati. Data la sempre maggior popolarità del ciclocross e l’evoluzione dei tracciati verso percorsi sempre più spettacolari con discese sempre più ardite il miglior sistema frenante possibile da utilizzare sono i freni a disco. Ecco perché abbiamo riprogettato il telaio campione del mondo, Colnago Prestige, per renderlo compatibile con i freni a disco.
Oltre la miglior performance in frenata ci sono ulteriori benefici. Montare e smontare le ruote è più semplice, non ci sono freni da allentare o meno durante il cambio ruota. Non ci cono inoltre elementi frenanti al di fuori della zona ruota/cerchio/pneumatico, permettendo alle ruote di ruotare tra il telaio e la forcella in condizioni di fango estremo, senza che i freni agiscano da collettori del fango. Grazie a una forcella riprogettata e un tubo sella più “libero” nella parte posteriore, la Prestige offre uno spazio ai pneumatici mai visto in precedenza su una bici da ciclocross.