Negli ultimi mesi abbiamo potuto utilizzare il gruppo SRAM Force AXS rinnovato nella scorsa primavera. E lo abbiamo utilizzato montato su una bici da gravel, una Trek Checkpoint in configurazione con doppia corona.
Il Force AXS in questa configurazione non è un gruppo specifico da gravel, ma l’utilizzo in gravel piuttosto “montano” è stato un test probante per la sua solidità e funzionamento.
Il Force AXS è stato rinnovato la scorsa primavera in alcuni punti specifici. In particolare è stata ridotta la dimensione della parte superiore dei comandi, ora più contenuta e più ergonomica.
I comandi sono diventati più piccoli grazie anche ad una modifica sostanziale nella parte coperta dai copricomandi, ovvero l’eliminazione delle porte di inserimento dei cablaggi per i BLIPS, i pulsanti “satellite” da posizionare in vari punti del manubrio per attuare i comandi. Ora i BLIPS sono wireless e se ne possono connettere sino a 6. Noi ne abbiamo montati 2 da utilizzare in presa alta coi pollici, utili ad esempio per cambiare in salita. Il fatto che siano wireless semplifica di molto il loro montaggio rispetto la versione cablata, ed anche il loro posizionamento.
Nel complesso ora i comandi hanno un’ottima ergonomia ed anche esteticamente sono più gradevoli rispetto la vecchia versione.
Anche i deragliatori hanno subito dei cambiamenti, in particolare quello anteriore, nel profilo della gabbia, per cui è stato spostata la vite della gabbia sulla piastra interna e adottato un design più angolato nel punto in cui si uniscono le gabbie interna ed esterna. La cambiata è sempre risultata ottima, risultando molto precisa anche dopo mesi di utilizzo. Non è un problema nemmeno la cambiata sotto sforzo, sia a salire che a scendere, venendo gestita senza problemi dal deragliatore. Cosa questa particolarmente apprezzabile proprio in un contesto gravel dove il terreno cambia repentinamente sui sentieri e la cambiata sotto sforzo è meno rara che non su strada.
Stesse considerazioni si possono fare per il deragliatore posteriore, che tra l’altro gestisce bene anche incroci estremi, risultando poco rumoroso (o meno del vecchio).
Come noto è cambiato anche il design della guarnitura e delle corone, ora simile al fratello maggiore Red, così da avere un impatto meno “lugubre” del vecchio Force e più riuscito in generale. Bella la finitura in nero opaco con le scritte “arcobaleno” racing, ma senza essere troppo invadenti. Noi abbiamo utilizzato la versione con misuratore di potenza integrato Quarq, che ha sempre funzionato ottimamente, pur prendendo qualche colpo con i pedali su rocce, e qualche sassata. Ha sempre continuato a funzionare senza problemi restituendo i dati in modo consistente. La versione che abbiamo utilizzato è la 44-33, ideale per utilizzo gravel con la cassetta 10-33, ottima per affrontare praticamente ogni tipo di percorso, rampe cementate comprese.
Il difetto forse più evidente di questo gruppo però è sempre legato alla guarnitura, ed in particolare proprio alla versione con powermeter (dato che le corone sono un pezzo unico con lo spider del misuratore di potenza e non possono essere separate) e se si necessita di sostituirle per usura, rotture o semplicemente perché si vuole cambiare rapportatura occorre cambiarle in blocco, con relativo, non esiguo, esborso. Le corone non sono di solito un componente soggetto a rapida usura che quindi va cambiato spesso, ma in ogni caso resta una soluzione limitante.
Il Force può essere settato e personalizzato nelle funzioni tramite l’apposita app, molto completa, con cui è possibile avere sotto controllo le funzioni dei comandi di cambiata, impostare la modalità desiderata di cambiata (Compensating e Sequential o multipla). Oltre ai vari aggiornamenti firmware e le microregolazioni del cambio posteriore. SRAM inoltre mette a disposizione anche una app web molto completa con cui poter analizzare i dati della propria uscita integrando eventualmente tutti i sensori dell’ecosistema SRAM (ad esempio quelli per monitorare la pressione dei pneumatici).
Venendo infine ai freni, questi sono stati migliorati rispetto le versioni precedenti grazie ad una costruzione in due pezzi, con cui i fori dove passano i pistoni possono essere lavorati con maggiore precisione, consentendo a questi di ritrarsi senza impuntamenti grazie al minor spazio per sporcizia varia di incastrarsi in quel punto ed impedendone lo scorrimento ottimale. In questo modo si evita anche che si riduca la luce tra pastiglie e dischi, magari di solo un pistone, evitando il fastidioso “zing-zing”.
Nel complesso i freni SRAM stradali mi sono sempre piaciuti molto per via del feeling molto diretto ed una certa “aggressività” nella frenata, ed i freni di questo Force AXS non fanno eccezione. Inoltre non hanno mai dato un problema, che fosse di regolazione delle pinze o rumori, anche da bagnati, durante tutto il periodo di prova.
Questo gruppo SRAM mi ha molto positivamente sorpreso durante il periodo in cui ho potuto utilizzarlo, sia su strada, ma anche per sentieri.
Ottimo nel funzionamento, mai un problema, è anche più leggero del precedente, pesando ormai circa 100 grammi in più (dipende dalla configurazione) del diretto concorrente, l’Ultegra di Shimano, ma con il bonus del funzionamento completamente wireless, che è una vera manna nel caso si debbano montare o smontare i deragliatori e nella manutenzione in generale, e, non ultimo con un look a mio parere più “Premium” ed attraente in generale. Il tutto con un prezzo praticamente in linea col concorrente.
Molti non hanno gradito molto il fatto che alla sua presentazione questo Force AXS fosse solo un restyling rispetto il vecchio Force, senza stravolgimenti, ma in generale SRAM ha fatto un ottimo lavoro con questo gruppo, migliorandone alcune caratteristiche chiave come il design dei comandi (tanto che anche alcuni pro preferiscono utilizzare i comandi del Force rispetto quelli del Red per via delle dimensioni), i freni ed il look. Di fatto questo Force è in tutto e per tutto un fratellino minore del Red (cambiando le corone con quelle cromate del Red l’impatto visivo è identico), soprattutto per il funzionamento, ma ad un prezzo più abbordabile che lo rende uno dei gruppi più attraenti tra quelli disponibili attualmente. Inoltre ha anche il plus del poter essere configurato in modo molto elastico (2x, 1x) ed anche con i vari componenti dell’azienda americana mutuati dall’ Eagle da MTB (cambio e rapporti) o Red (le corone 52-39).
Un prodotto non stravolto, ma sicuramente maturo, solido e dal rapporto qualità-prezzo eccellente.
Ma non ho capito che ha di rivoluzionario oltre al pulsantino sulle leve.
Ho trovato il brevetto...