Obbligo di assicurazione per monopattini e bici elettriche?

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L’assicurazione per la responsabilità civile diventa obbligatoria anche per i veicoli elettrici leggeri, compresi i monopattini e le bici. Lo ha deciso il consiglio dei ministri, il quale ha approvato – in via preliminare – il decreto legislativo che recepisce la direttiva europea sulla riforma della RC Auto, apportando modifiche al Codice della strada e a quello delle assicurazioni private.

Il decreto è stato proposto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e prevede l’ampliamento della categoria dei mezzi soggetti a obbligo di RC: tra questi, per l’appunto, figurano i monopattini e le biciclette dotati di un accumulatore.

Questo quanto riportato da Quattroruote.it.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via preliminare, su proposta del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, lo schema di decreto legislativo che recepisce una direttiva europea in materia di RC Auto. Il provvedimento, apporta una serie di modifiche al Codice della Strada e al Codice delle assicurazioni private sulla base di una nuova definizione di veicolo, definendo i casi in cui sussiste l’obbligo di copertura assicurativa.

Per quanto riguarda l’obbligo di copertura assicurativa questo viene esteso ai veicoli a prescindere dal terreno su cui vengono utilizzati; dal fatto che siano fermi o in movimento; dalla loro circolazione in zone il cui l’accesso è soggetto a restrizioni (per esempio mezzi che negli aeroporti trasportano i passeggeri dal gate all’aereo). Inoltre, viene previsto un obbligo specifico per i veicoli elettrici leggeri, tra cui i monopattini.

Questo quanto riportato da Corriere.it.

Quali bici? Anche quelle a pedalata assistita, cioé senza acceleratore? E cosa si intende come “accumulatore”?

Vi teniamo aggiornati.

Commenti

  1. theswiss:

    io ne vedo tantissime papere sperse, anche alla guida di auto e motoveicoli....eppure la patente devono averla presa.

    Se le persone non si mettono in testa che la strada NON é il salotto di casa dove potersi fare i caxxi propri, potete mettere tutte le patenti ed assicurazioni obbligatorie, ma non cambierà nulla in meglio.
    Il tuo messaggio porta ad una divisione in due parti della risposta:
    1) le papere sperse alle quali fai riferimento tu, almeno sulla carta, hanno dimostrato di conoscere la teoria e la pratica, hanno conseguito regolare patente di guida e pertanto hanno diritto a guidare una auto/moto su strada. Se poi all'atto pratico non ne sono capaci oppure, a distanza di anni/decenni dal conseguimento, non ricordano un'acca di quello che dovrebbero aver imparato a scuola guida, allora è un'altra questione sempre da indirizzare al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

    2) come si fa a far sì che le persone non intendano la strada come il salotto di casa? Mettiamo un poliziotto ad ogni angolo di strada, su ogni macchina, nelle strade più trafficate dove magari si sta in coda per lunghi tratti (viviamo molto molto vicino, sappiamo entrambi cosa si intende...) e con la gente costantemente con la testa china oppure con un occhio alla strada ed uno allo smartphone per la controllatina social?
    Sarebbe oggettivamente impraticabile e poi si parlerebbe di stato di polizia.
    Qual è quindi la soluzione?
  2. theswiss:

    io ne vedo tantissime papere sperse, anche alla guida di auto e motoveicoli....eppure la patente devono averla presa.

    Se le persone non si mettono in testa che la strada NON é il salotto di casa dove potersi fare i caxxi propri, potete mettere tutte le patenti ed assicurazioni obbligatorie, ma non cambierà nulla in meglio.
    Su questo non c'è dubbio. Come è stato detto anche in "automobilisti contro ciclisti" e altre discussioni simili, le regole ci sono già, vanno rispettate e fatte rispettare. Purtroppo sono pochi quelli che le rispettano, e sono ZERO quelle che le fanno rispettare.
    A parte il periodo lockdown Covid, quanti posti di controllo incontriamo sulle strade? Zero.
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