I commenti e soprattutto le critiche dei consumatori rispetto la situazione prezzi nel mondo del ciclismo ormai si è surriscaldata al calor bianco negli ultimi tempi. Dalla pandemia di covid in poi i listini hanno continuato a lievitare come panettoni natalizi. Critiche e commenti si sprecano sui prezzi di telai e componenti, ma non per tutto. Il settore degli pneumatici è da sempre uno dei più risparmiati dalle critiche, a parte, inevitabilmente, la nicchia super-premium dei tubolari di alta gamma.
Probabilmente secondo il vecchio adagio che “sulla sicurezza è meglio non risparmiare”, un po’ perché qualcuno si beve i test caserecci sulla resistenza al rotolomento fatti su rullini di 5cm di diametro, un po’ perché il marketing da cui tutti sono immuni, a parole, nei fatti ha un suo perché.
In una visita di ormai qualche anno fa da uno dei più grandi produttori mondiali di pneumatici, Michelin, due loro ingegneri ammisero candidamente che da ogni prova strumentale le differenze sull’asciutto tra vari copertoni (di stessa dimensione) sono praticamente inesistenti. Ma è noto come le sensazioni mie siano meglio degli ingegneri tuoi, che si tratti di valutare resistenza al rotolamento, grip, scorrevolezza o rigidità, non importa che siano cuscinetti ceramici o il cx di una maglietta.
Tant’è. Senza entrare in complicati ragionamenti sul perché il copertone di una Megane da 6kg l’uno costi come un tubeless da bici da 300gr, qual è la cifra massima che siete disposti a spendere per un copertone da bici? Specificate se per camera d’aria, tubeless o tubolare.
Non vale il “se fossi miliardario monterei solo tubolari fatti a mano da bambini pakistani”.
le forature vanno un po' a :cù:, quel vecchio articolo/intervista agli ingegneri michelin poi spiegava anche quali fossero i fattori oggettivi, del resto la coperta è corta, se si punta in grip si perde in altri campi come scorrevolezza e resistenza forature...
I ricchi non sudano in effetti. Fanno sudare i poveri.