Dopo le opinioni sui corridori favoriti e significativi del Giro d’Italia appena terminato, proseguiamo con le squadre nel loro complesso.
Soudal-QuickStep, voto 6 e lode. La squadra che doveva supportare Remco Evenepoel è sembrata da subito non in grande spolvero, con vari gregari del talento belga in difficoltà già in tappe non troppo impegnative. Già dalla 4^tappa, con arrivo a lago Laceno, i vari gregari di Remco accusavano ritardi dai 4′ in su, con Hirt e Cattenao a oltre 12′. In particolare le altre squadre dei favoriti avevano invece almeno 2 corridori ravvicinati in classifica, con Ineos e UAE con 2 corridori nella Top10. Con il ritiro del capitano la squadra si è polverizzata causa covid, con ben 6 ritiri. Lode però al fatto che i 2 superstiti siano rimasti in gara ed abbiano anche fatto bene, con l’ottimo van Wilder 12° in classifica generale finale. Nel complesso una squadra che non sembrava all’altezza delle concorrenti, per il titolo anche se forse la condizione dei suoi vari atleti era previsto crescesse cammin facendo.
Jumbo-Visma, voto 7. Col senno del poi si può dire che il supporto a Roglic sia stato non proprio ottimale, visto anche il fatto che la Jumbo è una delle due sole squadre ad essere arrivata a Roma a ranghi completi. Gloag al suo primo GT è sembrato in difficoltà, Oomen non in gran palla, Bouwman pure, anche se è stato utile nella caduta di Roglic in cui gli ha passato la propria bici. La differenza netta l’ha fatta Sepp Kuss, in particolare nella tappa di Monte Bondone dove ha letteralmente preso in canna Roglic salvandolo in un momento di difficoltà. Un gregario della qualità di Kuss è quello che fa la differenza in una squadra che punta ad un GT.
UAE-Emirates, voto 8 1/2. Almeida ha potuto contare su un supporto di ottimo livello, in una squadra che comunque ha portato anche uno sprinter, Ackerman, il quale ha anche ripagato con una vittoria di tappa. Altra vittoria di tappa con McNulty, altro gregario di eccellenza. Forte, ma con ancora dei limiti tecnici Jay Vine, il quale comunque ha fatto il suo. Completano il quadro due uomini di esperienza come Formolo e Ulissi. Una delle squadre più equilibrate.
Israel-PremierTech, voto 9. Una squadra che ultimamente non sembra avere un perché in questo Giro ha tirato fuori dal cilindro dei corridori che hanno fatto la sorpresa. Sfortunato, ma memorabile il Giro di Derek Gee, Grandi prospetti in Marco Frigo, il quale è andato vicino al successo a Bergamo, e Matthew Riccitello, 21enne di talento, che ha sfoderato un’eccellente prestazione sul Lussari, terminando 11°, battendo gente del calibro di Kämna, Buitrago o Paret-Peintre. In una squadra nota per l’età media elevata degli ottimi prospetti su cui puntare per il rilancio nel WT.
Bahrain-Victorious, voto 9. La squadra vincitrice della apposita classifica, a conferma di essere la più equilibrata e solida nel complesso. Maglia ciclamino e 1 tappa per Jonathan Milan, che ha sfiorato il successo in altre 4 occasioni. 4° posto in CG per Damiano Caruso, garanzia di solidità, con buon supporto di Haig ed il giovane Zambanini. Altra tappa con Buitrago. Dovrebbero un po’ rivedere i meccanismi tra Sutterlin, Pasqualon e Milan nelle volate.
Bora-Hansgrohe, voto 7. Chiaramente una squadra castrata dal ritiro del capitano designato Alexander Vlasov. Il resto della banda però è sembrato sottotono. Da Kämna era lecito aspettarsi qualcosina in più, però era chiara la scelta di non andare a caccia di tappe, ma puntare alla generale, dove tutto sommato si è piazzato 9°. Evidentemente gli stava bene cosi. Altro che poteva fare di più è Jungels, un po’ opaco. Gran merito del buon voto è di Nico Denz, che si è portato a casa 2 tappe ed ha svoltato la propria carriera.
Ineos-Grandiers, voto 9 1/2. La squadra più forte nel complesso, ma molto sfortunata nell’avere perso Geoghegan-Hart, il quale avrebbe potuto fare davvero il colpaccio in questo Giro, dimostrando che il 2020 non è stato un caso fortunato. Hart sembrava anche il più in palla nella squadra, in particolare in ottica cronoscalata finale. Sfortunati anche nell’aver perso Ganna proprio prima della seconda cronometro, che per come è andato Evenepoel poteva fruttargli una vittoria. Enorme De Plus come gregario, ed eccellente Arensman, che ha colto il 6° posto in generale, bissando il risultato della scorsa Vuelta. In prospettiva il sostituto ideale di Thomas. Con Hart e Arensman possono guardare comunque con ottimismo al futuro (nel dubbio Bernal). Thomas vecchio leone ha perso per un soffio un Giro in cui ha corso benissimo ed in cui ha niente da rimproverarsi.
Groupama-FdJ, voto 8. La compagine francese ha colto la maglia azzurra con un ritrovato Thibaut Pinot, il quale però è andato corto in 2 occasioni, di cui una in perfetto stile Pinot. Coglie il 5° posto in classifica e saluta il gruppo in bello stile. Bonus gradevole i due giorni in rosa di Armirail.
EF-EasyPost, voto 7 1/2. Quest’anno la squadra americana è in stato di grazia, in particolare per merito dell’astro nascente Ben Healy, il quale ha vinto una tappa con una fuga da manuale ed è arrivato cortissimo dietro McNulty a Bergamo. Altra garanzia Magnus Cort, che si è aggiudicato una tappa. Bettiol 3° nella tappa di Cassano Magnago. Un po’ opaco Carthy, poi ritirato.
Team DSM, voto 8. La squadra più giovane del Giro per età media ha fatto molto bene. Leknessund ha portato la maglia rosa con autorità per 5 giorni ed ha terminato nella Top10. Dainese ha colto una tappa. Squadra dai metodi non sempre apprezzati dai corridori, ma la loro coerenza sembra pagare.
Team Jayco, voto 8. Squadra a volte un po’ snobbata, ma che è molto costante nei risultati. Inaspettato il Giro di Eddie Dunbar, 7° in CG, davvero ottimo. Bella la vittoria di Filippo Zana arrivata dopo un bel duello con Pinot. Brava la squadra a credere in lui. Sempre solido Matthews, vincitore di tappa, ed un plauso all’infinito De Marchi, che ha raccolto solo un 3° posto di tappa, ma ha animato 3 giorni di fughe.
Molte le squadre che sono riuscite a portarsi a casa una vittoria di tappa e quindi possono essere contente: Alpecin, Movistar, Eolo, Trek, Ag2R e Astana. A secco Bardiani, Corratec, Intermarché, Cofidis e Israel. Tra queste alcune molto sfortunate nel perdere corridori per malanni vari e covid, tra cui la Alpecin per Groves. Altre che pur senza vittorie hanno “onorato la corsa”, ad esempio la Bardiani con Fiorelli e la Corratec con il 2° posto di Vacek alla 7^tappa. La Intermarché un po’ spuntata ha però almeno messo in mostra Laurenz Rex nelle fughe. Deludente la Cofidis. Vittoria in extremis per la Astana, ma tolta quella resta un vuoto un po’ preoccupante che dura dalla scorsa stagione.
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