Caleb Ewan (Lotto Dstny) ha abbandonato ieri il Tour ai -25km dall’arrivo, chiudendo cosi un Tour che lo attendeva come protagonista negli sprint, e che invece ha lasciato con l’amaro in bocca. Un 3° posto alla 3^tappa ed un 2° posto nella 4^tappa, nella quale ha perso Jacopo Guarnieri nel circuito di Nogaro per una caduta. Poi il nulla, con il sacrificio di Jasper De Buyst nella 12^ tappa per farlo stare nel tempo limite. I due sono arrivati con 37’22” di ritardo, con il camion scopa alle spalle. 10′ dopo l’ultimo del gruppetto.
Lodevole il supporto di De Buyst, ma questo aveva già messo in luce i malumori nella squadra belga, proprio perché il suo aiuto non è stato richiesto dalla squadra, ma è stata un’iniziativa personale:
De Buyst: “La direzione del team aveva già rinunciato a Ewan giovedì mattina. Non dovevamo più aspettarlo con il rischio di arrivare noi stessi fuori tempo massimo. Quando l’ho visto piantarsi però sono rimasto con lui. Perché? Sentivo che Caleb era ancora la nostra più grande possibilità di vincere una tappa nei due o tre possibili sprint di gruppo a venire”.
Il DS Kurt Van De Wouwer ha fine tappa deve aver gelato l’animo di De Buyst quando ad un giornalista ha lanciato un secco “Ewan non è abbastanza bravo“.
Ieri, altro sacrificio di due compagni di Ewan per tenerlo in gara, con Florian Vermeersch e Frederik Frison che si sono praticamente fermati per aspettarlo. Inutilmente, visto che Ewan è poi salito in ammiraglia ai -25km.
Arrivato al bus della squadra Ewan è salito a testa bassa sotto lo sguardo severo del Team Manager Stéphane Heulot che ha avuto parole dure sull’australiano:
“Psicologicamente Ewan non era in buona forma. Fisicamente… questo è il Tour de France, vero? Ewan sa bene che qui è dura. Il suo Tour è un po’ a immagine della sua stagione e ad immagine del suo Tour dell’anno scorso. È un peccato perché molto è stato investito su di lui. Secondo me un corridore ha dei diritti, ma anche dei doveri. Voleva ritirarsi ieri, ma poi De Buyst è riuscito comunque a portarlo al traguardo. Volevamo davvero vedere Ewan arrivare a Parigi, ma non ha funzionato. Una grande delusione per noi, perché tutta la squadra ha messo su di lui molte energie. Chiediamo un impegno diverso”.
Altra domanda posta ad Heulot, ma il tono è rimasto lo stesso: “Era già da ieri (giovedì -ndr-) che parlava di ritirarsi. Quando un corridore al Tour inizia a fare discorsi del genere… Nei confronti della squadra, dello staff, dei compagni di squadra e degli sponsor non credo sia una cosa molto bella. Ho sacrificato molti corridori per lui, e me ne pento. Ci aspettavamo di più. Dall’ultimo sprint (quello di mercoledì a Moulins, dove è arrivato 15° -ndr-) si è capito che non c’era più“.
Ed Heulot spiega anche il perché senza mezzi termini:
“Ha il suo ultimo uomo accanto a sé e non prende parte allo sprint… è solo una presa in giro per i suoi leadout. Non lo accetto. I leadout corrono rischi pazzeschi per essere lì“.
Alcune indiscrezioni parlano di un’atmosfera tesissima sull’autobus della Lotto, con scambi per niente amichevoli di vedute anche da parte di Ewan, che pare che da inizio Tour si sia lamentato dello scarso supporto negli sprint, persino da parte di Van Gils (uno scalatore), in quanto vorrebbe che tutta la squadra corra per lui (ma sono solo voci, anche se la dichiarazione di Heulot sotto fa pensare che ci sia del vero).
Alla domanda sul futuro di Ewan Heulot ha risposto:
“Non posso fare nulla, dipende da lui… Non so come gestire questo tipo di carattere, non ho mai visto nulla di simile. Chiede molto alla sua squadra, molto per lui, sempre per lui. Oggi sono molto contento che Van Gils (2° di tappa) gli abbia risposto in questo modo“.
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