Bentornati sul Tech-corner, e ringrazio tutti quelli che hanno espresso apprezzamento, gratitudine, e pure le critiche costruttive nel precedente articolo.
Ora partiamo con questo nuovo, altrettanto ricco, approfondimento tecnico sui pedali.
Mai visti cosí tanti pedali diversi? Ho dovuto frugare un poco in officina, ma ne é valsa la pena.
Lo scopo di questo articolo infatti é non tanto di andare in dettaglio su “un tipo di pedale”, quanto di illustrare le differenze circa la manutenzione ordinaria e non.
Abbiamo alcuni tipi di pedali in cui la manutenzione si riduce alla sostituzione di una boccola e di cuscinetti a cartuccia; altri in cui vi é ben poco da fare se non pulire ed ingrassare; ed altri in cui si ha una manutenzione propriamente “meccanica” con tanto di sferette (3/32″!) libere, registrazione dei coni, etc!
Per rendere l’articolo un poco piú fruibile (ci sono parecchie foto!) i pedali sono stati divisi in “tipologia di manutenzione”, e l’articolo sarà in due parti.
Prima parte
- -rimozione dei pedali
- -nozioni di base circa la manutenzione (pulitori e lubrificanti da usare, etc)
- -pedali con asse “a cartuccia su sfere libere” (tipo Shimano SPD o Campagnolo Pro-Fit)
- -pedali con asse “a cartuccia con cuscinetti misti” (tipo Look e Time)
Seconda parte
- -pedali con cuscinetti misti ed asse non a cartuccia
- -pedali con cuscinetti su sfere libere e non a cartuccia (“vecchio tipo” MKS, etc)
- -ripasso del filetto pedivella
- -riparazione di un filetto pedivella danneggiato
- -rimozione di pedali particolarmente ostici
Rimozione dei pedali….
Per poter effettura la manutenzione, i pedali vanno rimossi…. la qual cosa puó già essere un problema.
Ma facciamo in modo che non lo sia!
Faccio quindi un “copia/incolla” dal piccolo articolo che pubblicai tempo fa su MTB-forum.it:
Premessa:
Si presume che abbiate gli attrezzi adatti (di cui parleremo fra poco) ed una manualità sufficiente.
Ricordatevi che delle semplici operazioni possono provocare dei danni sia ai componenti se non alla bici intera) che sopratutto a voi stessi. Alcune parti della bicicletta (come i pedali, in questo caso!) sono accoppiate con forze di serraggio notevoli, che la chiave scappi via dalla sede in cui si sta lavorando è un attimo, e sono dolori (pensate ad una mano che vi scappa sulle corone…!)
Safety first, then!
Ok, che attrezzi vi servono?
Piccola premessa anche qui.
Se non avete attrezzi adatti non fate il lavoro, oppure provateci ma se non ci riuscite desitete subito e correte in ferramenta. Una buona chiave Beta, Usag, etc, costa meno di 10eu cioè meno di 1/5 del costo di una pedivella nuova; tra l’altro vi renderà il lavoro facile oggi e domani per i prossimi 10 anni (come minimo). C’è motivo quindi di usare utensili scadenti? Nessuno, a meno che non si voglia deliberatamente cercare di rovinare i propri componenti (se non addirittura la vernice del telaio o il telaio stesso -ho visto telai ammaccati da riparazioni maldestre…-)
- Chiave da 15 di buona qualità e posibilmente lunga (o usate la leva di cui sotto…), e quì viene il bello…
- Alcuni pedali non hanno gli incavi per la chiave piatta, vi servirà allora una brugola da 6 o 8mm, che sia di buona qualità e possibilmente lunga da un lato (o usate una leva aggiuntiva!) ed il piú corta possibile dall’altro (per evitare che sballi)
- Tubo bello robusto (almeno 30cm), se usate un vecchio canotto forcella che sia almeno a 1/8 o cmq che ci stia dentro almeno la metà della chiave che userete
- Grasso al Rame, o al Litio; questi lubrificanti hanno lunga durata e resistenza ad acqua ed ossidazione, che è il motivo per cui vanno usati quì.
In emergenza si può usare anche dell’olio sintetico ad alta densità, che andarà sostituito quanto prima con del grasso - Svitol o WD40 in caso di assi ostinati
- Stracci (servono sempre)
- La pistola termica può aiutare su guarniture in alluminio o acciaio.
Come si fa….
Allora, la filettatura dei pedali, tutti i pedali del mondo (che io sappia) sia in standard 9/16″ che 1/2″ (quelli per le bici dei bambini o le BMX del supermercato) è standard; cioè tutti i tipi si avvitano e si svitano allo stesso modo, con la differenza tra pedale destro e sinistro:
-Pedale DX filettatura “normale”, si avvita in senso orario, e si svita in senso antirorario
-Pedale SX filettatura “contraria”, si avvita in senso ANTIorario, e si svita in senso orario
Per renderla semplice ecco una regoletta che si impara alla svelta e non potete sbagliare:
-SE GIRATE LA CHIAVE (dall’alto) VERSO LA RUOTA ANTERIORE AVVITATE
-SE GIRATE LA CHIAVE (dall’alto) VERSO LA RUOTA POSTERIORE SVITATE
questo indipendentemente da quale parte della bici siate, purchè la bici non sia capovolta…!
Ok, ora alcuni punti salienti:
I pedali vanno ingrassati nella filettatura dell’asse, abbondate con grasso al litio, al rame o grasso “marino” (che generamente altro non è che grasso al litio detto diversamente).
In mancanza d’altro potete usare anche grasso al Teflon, anche se secca più velocemente.
“perchè ingrassare il filetto???”
Lo scopo è quello di prevenire l’ossidazione e/o ruggine sul filetto (principalmente quello del pedale), che finirebbe col “piantarsi” anche in maniera definitiva sulla pedivella.
Abbondate col grasso, e pulite l’eccesso dopo.
Se la chiave (piatta o brugola che sia) gioca nella sede usatene un’altra. L’incavo che comincia a partire non torna più come prima, e siete fregati!
Se è ostinato spruzzate lo Svitol/WD40 e lasciatelo per una notte; possibilmente usate una pistola termica (quella che usano i falegnami per sverniciare) stando all’interno della pedivella (alcuni pedali hanno dei cuscinetti radenti con boccole sintetiche che non gradirebbero i 200°…) per alcuni minuti, in modo da dilatare il metallo.
La pistola termica non va usata per nessun motivo con pedivelle in carbonio! Le resine utilizzate vengono infatti “cotte” ad alta teperatura, la pistola termica potrebbe indebolire queste resine e comunque invalidare la garanzia…!
Lavorate sempre con la pedivella montata sull’asse del movimento (fra poco capirete il perchè) e stringete il bullone di tenuta della pedivella, anche pochi giri, puerchè non balli sull’asse
Fate attenzione alla mano destra che non vada sulle corone…!
…e diamo per scontato che avvitiate il pedale dx a dx ed il sx a sx, vero?
La tecnica di smontaggio….
Una leva consente di fare cose aldilà della nostra normale portata. Sfruttiamola quindi.
Perchè lavorare con le pedivelle sull’asse del movimento allora, piuttosto che su una morsa?
Lo scopo è quello di sfruttare entrambe le pedivelle come braccio di leva (170mmx2=340mm, un pò ridotti perchè non lavoriamo proprio agli estremi ma cmq sostanziosi….) ed uno dei foderi come punto di appoggio.
Come si fa….
Facciamo un esempio: pedale Sx:
State a sx della bici, bici verticale poggiata su un muro alla dx e voi con un ginocchio a terra a fianco del carro posteriore.
Pedivella Sx in avanti, cercate la posizione che vi consenta di tenere la chiave (con la sua bella leva) il più possibile orizzontale e puntata verso di voi, mentre la pedivella Dx è orizzontale e tenuta ferma con una mano (potete avvolgere il pedale con uno straccio se usate pedali Flat con pins aguzzi…) sul fodero basso Dx.
Guardate bene: state sfruttando entrambe le pedivelle come braccio di leva, la bici è solidamente sul pavimento; girate la chiave in basso, verso di voi, in questa posizione potete fare molta forza, aiutati anche dalle leve 😀
90% dei casi il pedale viene via.
Queste foto rendono bene l’idea:
SE è ostinato….
“…Se è ostinato spruzzate lo Svitol/WD40 e lasciatelo per una notte; possibilmente usate una pistola termica (quella che usano i falegnami per sverniciare) stando all’interno della pedivella (alcuni pedali hanno dei cuscinetti radenti con boccole sintetiche che non gradirebbero i 200°…) per alcuni minuti, in modo da dilatare il metallo”
Tecnica di montaggio:
Nulla di più di quanto detto prima
-Pedale DX filettatura “normale”, si avvita in senso orario
-Pedale SX filettatura “contraria”, si avvita in senso ANTIorario
Il pedale va stretto bene, contrariamente a ciò che si pensa la filettatura delle pedivelle non si rovina (unica nota sono alcune guarniture in carbonio, dove il pedale va stretto con precisione con l’aiuto di una chiave dinamometrica)
Viceversa si rovinerà se non stringete bene, poichè con la forza (notevole, pensate che sulla corona piccola si scaricano mediamente forze di circa 300kg…) impressa sui pedali, se l’asse dovesse cominciare a svitarsi, andrà a danneggiare la filettatura della pedivella*
Questo significa che usando una chiave lunga circa 15-16cm (lunghezza media di una normale chiave da 15mm) dovrete fare veramente molta forza per raggiungere la coppia di serraggio; usando una leva, in modo da avere una lunghezza di 20-25cm, sarà sufficiente stringere forte.
In nessun caso va usato il martello per avvitare!
Il martello crea una pressione non uniforme ed un momento di leva trasversale sui filetti della pedivella, che non sono certo fatti per questo…
Nozioni di base circa la manutenzione (pulitori e lubrificanti da usare, etc)
E’ bene mantenere i meccanismi di aggancio sempre puliti da sporco e/o fango, ogni 2-3.000 andrebbero soffiati con il compressore ed un detergente medio (attenzione che non si infiltri all’interno dall’asse!); quindi oliati nelle parti mobili e molle (a sinistra un pedale pulito, a destra il suo fratello, ancora sporco…):
Si puó usare con attenzione detergenti come il petrolio bianco applicato con un pennello, o lo Chante-clair.
Come lubrificazione, io per le parti in metallo preferisco un olio a media densità tipo il Finish Line Wet; mentre per parti/tacchette in plastica uso il Finish Line Dry (applicato con piú frequenza) che attira pochissima polvere/sporco.
Circa il grasso, nelle foto seguenti noterete del grasso “rosso”, che é un tipo industriale che uso al lavoro, piuttosto consistente e molto tenace: l’ideale nei pedali in quanto la velocità di rotazione é bassa, e c’é bisogno della massima protezione.
O per i piú smaliziati, il grasso bianco che si vede in certe foto é grasso al Teflon, di consistenza molto piú fine.
Ora vediamo qualcosa circa assi, cuscinetti, e “tutto quello che sta dentro il pedale”
Dando uno sguardo a questi pedali, noterete che tra la parte filettata dell’asse, ed il corpo del pedale, vi é una calettatura.
Questi sono pedali Shimano, ed hanno una calettatura propria che vedremo fra poco. Lo scopo di questi tipi di innesto é quello di favorire l’estrazione dell’asse del pedale che contiene anche parte o la totalità dei cuscinetti sui quali il pedale ruota. La denominazione “a cartuccia” deriva proprio da questo.
Nella totalità dei pedali in oggetto, la cartuccia dell’asse si svita diversamente a seconda che il pedale sia destro o sinistro. Una regola molto semplice per ricordarsi in quale direzione si svita é questa: guardando il pedale dalla sua parte interna (asse verso di voi), la cartuccia si svita nello stesso verso delle calotte del movimento centrale.
Quindi avremo che:
La cartuccia del pedale sinistro si svita in senso antiorario; la cartuccia del pedale destro si svita in senso orario.
Nella foto seguente un pedale é bloccato in morsa, asse verso di noi, le frecce “undo” ci dicono in che direzione andremo a svitare:
Fatta questa doverosa premessa, facciamo ora una carrellata dei vari tipi di calettatura per la rimozione degli assi a cartuccia.
Avremo:
- Shimano (pre-SPD, SPD e SPD-L)
- Look, nei suoi TRE tipi
- Time
- Campagnolo Pro-Fit
Shimano é forse stata pioniera degli assi a cartuccia nei pedali, mantenendo sempre il loro movimento su sfere libere e regolabili. il sistema é molto longevo e raramente richiede sostituzioni.
Occorre un attrezzo, poco costoso, che ha codice TL-PD40. Fate attenzione perché é realizzato in Nylon, ed é bene bloccarlo in morsa. Non usate chiavi a rullino o peggio ancora pinze a pappagallo poiché andreste a rovinare le parti piatte su cui fare presa, e l’attrezzo é da buttare.
Raramente la cartuccia risulta troppo dura da svitare, e se capita é solo per il primo quarto di giro, dopodiché diventa facile da svitare a mano.
Usare una leva (come ad esempio una chiave a brugola) con la dovuta attenzione, non provoca alcun danno (se pensate che i pedali li prendiamo quasi…a pedate!).
Fate attenzione al pedale seguente (PD-M520): come molti dei nuovi pedali Shimano Mtb non usa la calettatura per l’attrezzo TL-PD40, ma un piú semplice esagono da 17mm da svitare con chiave piatta. Questa parte non va mai messa in morsa, poiché sarebbe schiacciata! Usate solo una chiave piatta, o meglio ancora una “poligonale aperta”. Lo smontaggio ed il rimontaggio sono identici al tipo con calettatura.
Notare come questo pedale abbia relativamente poco lubrificante, ma il suo colore nero-grigio ci indica che non vi é stata alcuna contaminazione dall’esterno. Sta a noi se lavare completamente il pedale, e dare una lubrificazione completa; oppure se aggiungere semplicemente del grasso.
Ma anzitutto controlliamo il cilindro contenente le sferette, subito sotto il dado in alto: deve muoversi molto liberamente ma non avere alcun gioco.
Se necessario, regoliamo usando due chiavi di cui una deve essere sottile per il cono: 10mm (il controdado é 7mm) oppure 11mm (il controdado é 8mm). Tralascio di usare l’utensile apposito Shimano (TL-PD63 o TL-PD33) perché costoso, e non fa nulla di piú delle due chiavi come in foto. Avvitando con la chiave sottile andiamo a precaricare ed eliminare il gioco se presente, svitando andiamo a rilasciare i cuscinetti se troppo tirati; in entrambi i casi tenendo ferma la chiave sottile nella posizione che da il migliore scorrimento senza gioco, va avvitato il controdado per bloccare il settaggio:
Appurato che i cuscinetit scorrano ottimamente e siano liberi da contaminanti, svitiamo nuovamente cono e controdado di due giri in modo da avere un poco di spazio in piú per l’ingrassaggio; ma fate attenzione a non svitare troppo e far cadere le sferette!
Una pistola ingrassatrice aiuta molto:
il quantitativo di due nocciole dentro il pedale, quando andremo ad avvitare la cartuccia, il grasso dentro al pedale spingerà via quello che abbiamo messo nella cartuccia, levando la gran parte delle impurità della normale usura. Quello che succede é che il grasso vecchio (nero) sarà spinto fuori dalla cartuccia senza che noi l’avessimo smontata
La cartuccia non va stretta alla morte, ma semplicemente “ben ferma”; é raro che si possa svitare visto che i filetti sono in senso contrario alla pedalata.
I pedali Dura-Ace usano un elegante cuscinetto a sfere piú vicino alla pedivella, regolabile dall’esterno. Lo vedremo in seguito:
I pedali Pro-Fit hanno un asse intercambiabile, che Campagnolo consiglia di sostituire le parti soggette ad usura (meccanismi di rilascio e tacchette) ogni anno, ma non da indicazioni sull’asse ed i cuscinetti.
E’ bene ogni 2-3.000km smontare l’asse e verificare che non vi sia stato ingresso di sporco, in casi gravi l’asse va messo a mollo in sgrassatore specifico (il mio preferito é il petrolio bianco: non danneggia in alcun modo le parti in plastica di ogni tipo, non evapora troppo facilmente, sgassa bene e si trova a buon prezzo dal ferramenta); il tutto seguito da re-ingrassaggio.
La cartuccia si svita con le stesse precauzioni usate per i pedali Shimano, ed usando una chiave poligonale da 20mm. Non usate una chiave a pappagallo!
In questo caso possiamo semplicemente riapplicare il grasso:
Oppure sgrassare completamente e reingrassare, in caso di sporco consistente…
Ai francesi della Look piace scherzare. Vi sono tre tipi di calettatura dei loro pedali da strada.
La prima, piú vecchia, usava l’attrezzo specifico (molto simile a quello Shimano) rosso
Poi sono passati ad una calettatura da svitare con una chiave poligonale da 18mm
Per finire con i nuovi pedali, che hanno un disegno della parte esterna della cartuccia diverso tra destro (chiave poligonale da 19mm) e sinistro (chiave piatta da 19mm…
Per tutti, lo smontaggio segue le regole viste per i pedali Shimano: attrezzo bloccato in morsa; o se del tipo da svitare con la chiave, lo si puó fare con il pedale saldamente tenuto in mano.
La manutenzione peró é notevolmente ridotta, in quanto Look usa dei cuscinetti a cartuccia sigillati verso la pedivella, ed un cuscinetto a rullini o una boccola nel lato esterno. Ne consegue che la manutenzione ordinaria si limita al regolare smontaggio e pulizia, seguita da un ingrassaggio.
Nel pedale seguente abbiamo un asse che ha chiaramente avuto infiltrazioni di acqua/sporco, i quali hanno dannegiato i cuscinetti a cartuccia verso la pedivella. Notare come la parte finale dell’asse (che grava sui cuscinetti a rullini) sia invece pulita: il grasso é ancora fresco.
Questo asse sarà da sostituire, sebbene non sia affatto pericoloso (non vi é corrosione passante), i cuscinetti non sono sostituibili e qualora sviluppino del gioco per via della ruggine formata, questo andrebbe a sballare il cuscinetto a rullini (o la boccola) dall’altro lato; va da sé che il pedale in tal caso é perso.
Nella foto seguente invece abbiamo un pedale che ha avuto poco uso, ed il cui lubrificante é andato quasi esaurito: l’interno é ben pulito:
Andremo quindi ad applicare il grasso sopra il cuscinetto a cartuccia (piú come protezione che come lubrificazione vera e propria, noi speriamo che un pó di grasso filtri dentro…)
E dentro il pedale sul cuscinetto a rullini:
Il pedale seguente invece mostra una asse moderatamente sporco, dobbiamo agire subito:
sarà sufficiente pulire bene, ed applicare lubrificante fresco. Attenzione a lasciare ben pulita la zona filettata, vi andranno applicate due gocce di frenafiletti medio:
Non stringete tropo forte!
Pedali Time:
I pedali Time Impact, RXS ed I-Clic usano lo stesso principio, un cuscinetto a cartuccia sul lato pedivella ed un cuscinetto anulare sul lato esterno.
Il cuscinetto a cartuccia é posizionato sull’asse, volendo é sostituibile (codice da confermare), ma in questa sede ci limiteremo ad una manutenzione “ordinaria”.
Se nei pedali Impact l’asse ha un anello elastico a ritegno del corpo del pedale
(notare lo spazio tra l’anello, e la piccola rientranza nel corpo del pedale, usare un piccolo punteruolo o ago grosso)
Negli RXS o I-Clic vi é un parapolvere filettato con il corpo del pedale, per la rimozione si possono usare delle pinze ben avvolte con della gomma robusta (piccolo pezzo di copertoncino da strada) o della stoffa robusta (io uso il nastro paranippli Velox). Un attrezzo che ingaggi nelle 5 tacche riportate sul parapolvere, che io sappia, non esiste in commercio.
Considerando che tale parapolvere non é stretto saldamente, l’operazione é fattibile senza procurare alcun graffio
Controlliamo l’asse e se necessario puliamo da sporco e reingrassiamo:
Quando si riavvita il parapolvere, una goccia di frenafiletti blando (tipo Loctite222 o 223) é raccomandata, ma non esagerate poiché sarebbe difficile una sucessiva rimozione.
E con questo é tutto per ora, vi rimando alla prossima puntata per altre tipologie di pedali e cose che “i manuali” non vi fanno vedere! 🙂