Podio tutto italiano all’UAE Tour femminile

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Podio tutto italiano all‘UAE Tour femminile, prima edizione, con la vittoria di Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo), seconda la 21enne Gaia Realini (Trek-Segafredo) e terza Silvia Persico (UAE Team ADQ).

Longo Borghini ha preso la maglia rossa di leader della corsa vincendo la tappa di montagna in cima al Jebel Hafeet, vinta proprio davanti alla compagna di squadra Realini, la quale ha fatto un gran lavoro per la propria capitana.

L’ultima tappa è stata invece appannaggio di Charlotte Kool (Team DSM), che ha condotto alla perfezione il suo sprint per conquistare la seconda vittoria di tappa nel giro di quattro giorni e la maglia verde, tagliando il traguardo davanti a Chiara Consonni (UAE Team ADQ) e alla vincitrice della seconda tappa Lorena Wiebes (Team SD Worx).

Kool è passata dal ruolo di lead out per gli sprint di Lorena Wiebes a quello di sprinter di punta del Team DSM dopo il passaggio di Wiebes al Team SD Worx, e per ora ha dimostrato grande gamba vincendo 2 tappe ed arrivando 2^in una terza, proprio dietro Wiebes.

Gaia Realini ha conquistato anche la maglia bianca di miglior giovane.

Commenti

  1. Superiorità Trek quasi imbarazzante, super lavoro di Realini alla penultima tappa, ha fatto una gran selezione...sono curioso di vederla al cospetto di atlete top in gare top
  2. bradipus:

    Già lo scorso anno, al Giro, nelle due tappe di montagna ha fatto molto bene, con un quinto ed un settimo posto, davanti ad atlete molto più quotate di lei.
    Facile andare forte in salita quando pesi come una piuma.
    :-)xxxx :-)xxxx :-)xxxx

    Ho letto che va bene anche nel ciclocross.
  3. ghirba:

    ...
    Ho letto che va bene anche nel ciclocross.
    In questa stagione non ha mai corso, due anni fa è arrivata seconda ai campionati italiani U23 (dietro a Francesca Baroni).
    In coppa del mondo non ha risultati di grande rilievo, miglior piazzamento un undicesimo posto all'inizio della scorsa stagione a Waterloo, quando si era messa dietro un po' di nomi importanti (a partire da van Empel e van Anrooij), però ha un fisico un po' troppo esile per i percorsi fangosi europei.
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