Pogačar vince la 6^tappa, Vingegaard in giallo | BDC Mag

Pogačar vince la 6^tappa, Vingegaard in giallo

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Ventiquattro ore dopo la presunta débacle sul Col de Marie Blanque Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) ha risposto a modo suo. Lo sloveno ha vinto la sesta tappa del Tour de France, tra Tarbes e Cauterets-Cambasque in grande stile giovedì. Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) è stato distanziato negli ultimi due chilometri della salita finale, ma ha comunque conquistato la maglia gialla.

Paziente, Pogacar ha atteso il momento giusto per attaccare, prima ha seguito l’accelerazione di Vingegaard senza alcuna difficoltà apparente sul Tourmalet, poi il leader dell’UAE-Emirates Team ha aspettato di trovarsi da solo con il rivale sulla salita di Cauterets-Cambasque prima di scattare lasciandosi alle spalle il danese dopo un’accelerazione fulminante, per poi tagliare il traguardo con 24 secondi di vantaggio riportandosi al secondo posto in classifica generale, a soli 25 secondi dal danese. Il norvegese Tobias Johannessen (Uno-X), membro della fuga iniziale, ha completato il podio di tappa.

A chi pensava che il Tour fosse finito dopo la tappa di ieri Pogačar ha dato una magnifica risposta: non rinuncerà e/o si farà battere tanto facilmente.

La tappa è stata animata fin dai primi chilometri con una ventina di corridori in testa, tra cui Julian Alaphilippe (Soudal-Quick Step) e Wout Van Aert (Jumbo-Visma), oltre a Mathieu Van der Poel (Alpecin-Deceuninck). Secondo nello sprint intermedio e poi terzo in cima al Col d’Aspin (1a categoria), il belga ha poi spezzato la fuga iniziale, prima di rialzarsi nella discesa del Tourmalet per aspettare il suo leader che era appena passato all’attacco.

Van Aert da buon gregario ha permesso a Vingegaard di affrontare lo sforzo finale nelle migliori condizioni possibili, dando un’ulteriore ripsota alle varie supposizioni sul clima in casa Jumbo ed i rapporti tra il belga e Vingegaard.

Vincitore mercoledì a Laruns, Jai Hindley (Bora-Hansgrohe) ha dovuto indossare la maglia gialla solo per un giorno. Incapace di rispondere all’attacco di Vingegaard sul Tourmalet l’australiano ha comunque limitato i danni e ha concluso la tappa a 2’39” da Tadej Pogacar. Ora è terzo in classifica generale, a 1’34” dal nuovo leader e a 49″ da Pogacar.

Curiosità: Tadej Pogacar ha portato il proprio numero di tappe vinte al Tour de France dal 2019 a 10. È uno dei soli 7 corridori che hanno vinto più tappe al Tour de France nel 21° secolo. Davanti a lui ci sono Mark Cavendish (34 vittorie), Marcel Kittel (14 vittorie), Peter Sagan (12 vittorie), Robbie McEwen e André Greipel (11 vittorie). È a pari merito con Thor Hushovd (10 vittorie).

Commenti

  1. longjnes:

    inutile girarci attorno, per primeggiare con la bdc devi saper fare la differenza nel momento in cui si decide la corsa.
    wva ha un motore incredibile, nessuno puo negarlo. un motore capace da solo di scremare quasi tutto il gruppo. e la tappa 6 tdf 2023 ne è stata la dimostrazione.
    però la bdc è anche altro, è saper risparmiare energie per sfruttare le prorpie doti al momento giusto nel momento in cui si puo fare la diferenza per cercare di arrivare soli al traguardo.
    la tappa di ieri ne è l'emblema con mdvp che alza bandiera bianca a metà fuga, quando wva ancora doveva accendere il 5° e 6° cilindro. se uno guarda alle riserva di carica disponibili direbbe che c'è un divario abissale tra i 2. e magari è vero.
    pero mdvp vince di più. perche? perche è furbo e al momento giusto piazza la botta, botta che wva non ha purtroppo, ha un ottima progressione che gli ha fatto vincere qualcosa, ma manca di quello scatto secco da 1 minuto che toglie di ruota tutti.
    cosi per vincere deve fiaccare prima gli avversari. uno a uno, con calma, ma per farlo....solo lui puo farlo.... chi ieri ad esempio avrebbe potuto dare una mano a wva?? e per fiaccare gli altri finisce quasi sempre che si fiacca per se stesso. ma io lo adoro. e le poche volte che vincerà, ogni vittoria varrà 10 volte tanto.
    Concordo su tutto.
    probabilmente WVA è il corridore totale, forte dappertutto, in salita, a crono, in volata, grandisimo ciclocrossista, e penso che sia un atleta migliore di MVDP o Remco o Taddeo. ha anche una capacità di recupero straordinaria, mai vista nel ciclismo probabilmente...cioè questo è capace oggi di vincere la tappa.
    il problema suo secondo me è proprio di testa, non è un grande lettore di gioco, e spreca troppo, mentre giustamente come dici tu, MVDP sa aspettare, sta li, e poi zac ti piazza il colpo e ciao.
  2. matteof93:

    No. Pogacar e Vingegaard invece di Roglic e Thomas. Gli ultimi 2 hanno fatto nella loro intera carriera gli attacchi che Pog e Vinge hanno fatto nelle prime 6 tappe di questo Tour. Si tratta di filosofia diverse e mentalità diverse.

    Sul fatto che poi il Giro debba ripensare il percorso e le tappe sono d'accordo, ma lo spettacolo lo fanno i corridori, non i percorsi.
    Nessun corridore può permettersi di attaccare a ripetizione come vediamo al Tour con delle tappe assurde che ai vedono al Giro.
    La tappa di ieri 140km 3k dsl è un esempio lampante, ma evidentemente non per tutti
  3. Teo66:

    Secondo me il problema è stato di non cambiare strategia dopo il forcing sul tourmalet. Vedendo Pogacar che reggeva forse era meglio non forzare ulteriormente, però col senno di poi. Se Vingegaard avesse avuto le gambe del giorno prima probabilmente negli ultimi km ripidi poteva staccare Pogacar, ma le gambe del giorno prima non le aveva.
    La prestazione di Pogacar non è stata molto dissimile da quella del giorno prima, è stata quella di Vingegaard ad essere calata nettamente. Che poi sia stato un problema di alimentazione o giornata no lo sanno loro, l'anno scorso mi sembra sia stato sempre costante, quindi escluderei il recupero dagli sforzi del giorno prima.
    Se nella giornata no Vingegaard ha preso la maglia gialla e la tappa l'ha vinta l'altro...vedremo davvero i fuochi d'artificio da qui a Parigi.
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