Molte novità per l’azienda svizzera BMC quest’anno. La quale ha presentato sulle rive del lago di Zurigo ben 5 modelli nuovi. Sorvolo la E-Bike per commuting di scarso interesse qui, per concentrarmi innanzitutto su una novità molto attesa, la nuova bici Aero, ormai segmento imprenscindibile per ogni marchio. La TimeMachine R01 (TMR01). L’idea di base nella concezione di questa bici è di avere una Supercar, per usare una metafora automobilistica, una bici per, cito, “per andare per veloci, per competere, per ciclisti ambiziosi che vogliono farsi notare“.
Per realizzare questo BMC si è focalizzata sullo sviluppo in particolare a livello di aerodinamica, derivando molte soluzioni dalla collaudata Time Machine da crono. Oltre alla “solita” galleria del vento è stato fatto grande uso di telemetria in utilizzo su pista, quella privata di BMC nella sede di Grenchen. Molta enfasi è stata posa sul fatto che dopo il progetto iniziale fatto tramite i software FEM, sono passati alla validazione in galleria del vento e su pista per poi ritornare a perfezionare il progetto inserendo nel software i vari parametri riscontrati. Cosa questa, a quanto pare, non prettamente usuale nel settore.
Come potete vedere dalle foto grande attenzione è stata posta nell’integrazione degli accessori in zona centrale della bici all’incrocio tra piantone e obliquo denominato Aero Module, sviluppato con l’italiana Èlite, con soluzioni innovative sui portaborracce e per realizzare sotto questi un vano per contenere camera d’aria, pompetta, etc… Questo vano è posizionato sopra il movimento centrale per avere tutti i pesi accessori nel punto più basso possibile. Le borracce utilizzabili sono quelle comuni, nessuna necessità di averne dedicate.
Lo sviluppo aerodinamico è stato pensato proprio per integrare questi accessori e non progettare la bici senza tenere conto che poi l’inserimento nel “sistema” anche solo di una borraccia può alterare completamente l’aerodinamica della bici. La TMR01 è progettata quindi per avere la migliore aerodinamica sia con, che senza borracce. La migliore aerodinamica del sistema si ha con tutto l’Aero Module montato.Anche se questo si può smontare completamente.
Il Junction Box DI2 è contabile sotto la borraccia sull’obliquo in un vano apposito.
La bici viene fornita con una piccola borsetta delle dimensioni e forma adatte ad essere inserita nell’Aero Module. La borsetta contiene camera d’aria, 2 levette, ed una bomboletta CO2.
Il posto di guida è dedicato, con un manubrio/attacco manubrio integrato e specifico per la TMR01, denominato ICS. Tutti cavi e guaine dei freni sono interni a questo. Il manubrio è ovviamente a profilo alare. L’ICS non è monopezzo, ma composto da attacco e manubrio, in modo da offrire flessibilità nella personalizzazione delle misure, come sui componenti classici. La forma dei due componenti è però compatibile solo tra loro, non con altri. Infatti la parte centrale dell’attacco è rotonda, per permettere di ruotare il manubrio, ed ha un diametro di 25mm.
Il manubrio è sagomato in alcuni punti chiave per fornire piccole aeree piatte per dare la possibilità di avere più punti di appoggio per le mani. Le estremità terminali sono più lunghe della norma, ma possono essere tagliate per accorciarle senza problemi. L’attacco manubrio ha un supporto integrato di tipo Go-Pro per i ciclocomputer, luci, video, etc… L’attacco manubrio ICS integra al suo interno i cavi e guaine. La sua sezione è larga e piatta per fornire un minimo di flessibilità Gli spacers sono di forma proprietaria, come su praticamente tutte le bici di questa categoria.
La parte frontale è leggermente più bassa della TeamMachine, per una posizione più aggressiva ed aerodinamica.
Il reggisella ha un carrello posizionabile in tre posizioni di Off-Set per la massima personalizzazione. I foderi della forcella anteriore sono assottigliati e sono asimmetrici, ovviamente per la presenza del freno a disco sul sinistro. I pendenti del carro posteriore sono di classica impostazione BMC, ed in questo caso servono a dare un minimo di flessibilità verticale e comfort.
La TMR01 è più rigida a livello di movimento centrale della TM01, mentre la flessibilità torsionale è praticamente identica. Per quanto riguarda la forcella questa è più rigida lateralmente, ma meno verticalmente della TM01. a livello di geometrie la posizione è ovviamente aggressiva, con mediamente da 3 a 6mm di reach in più e 10mm in meno di stack rispetto la TeamMachine. L’interasse è 5-10mm più lungo, ed anche il BB Drop è maggiore di un millimetro (70mm).
Il peso del telaio, in taglia 54, è 940gr. La forcella pesa 410gr. La bici è disponibile solo per freni a disco e gruppi elettronici.
Per venire all’aerodinamica, in BMC sono chiari nell’affermare che l’80-85% del coefficiente aerodinamico è dovuto al ciclista, quindi hanno fornito una tabella con i risultati di test in galleria del vento con 3 tipologie di ciclisti sopra la bici: alto, medio e basso. La tabella riporta i risultati di potenza a 40km/h (il 99% di questi risultati in galleria del vento sono a 45km/h , che è lo standard industriale). I risultati sono stati ottenuti con lo stesso misuratore di potenza montato sui differenti telai, non misuratori di potenza diversi. La colonna rossa riporta i risultati della TMR01, mentre per comparativa, nella colonna grigia i dati della TM01. Come potete vedere il risparmio in termini di risparmio di watt è comunque simile. Il vantaggio dell’ottimizzazione aerodinamica rispetto alla TM01 è soprattutto a livello di differenti angoli di incidenza del vento (Yaw). Maggiore è la deviazione dal vento frontale migliore è l’aerodinamica della TMR01. Questo a dimostrazione dell’importanza dell’ottimizzazione in galleria del vento.
La TMR01 sarà disponibile dal 1° di Settembre in tre modelli: One, (Shimano DA) Two (SRAM eTap) e Three (Shimano Ultegra) oltre al solo modulo telaio+cockpit+aero module+reggisella e sella. Le ruote saranno per tutti i modelli le DtSwiss ARC1100 Disc da 60mm I prezzi, in linea di massima, varieranno ai 6500 ai 10.000eu circa.
Altra novità è la versione Disc della TimeMachine, una delle bici da crono/triathlon più iconiche sul mercato. La versione Disc è pensata soprattutto per utilizzo Triathlon, per garantire una migliore sicurezza grazie ai freni a disco anche su percorsi bagnati. Per mantenere l’aerodinamica “intatta” gli ingegneri BMC hanno concepito due coperture per i dischi, ma soprattutto per i caliper dei freni a disco. Infatti dai test in galleria del vento è risultato che il componente che crea le maggiori turbolenze peggiorando l’aerodinamica non sono tanto i rotori dei dischi, ma le pinze e la guaina idraulica. Sulla Time Machine si trovano quindi queste due coperture, una per il disco anteriore che si trova sulla parte posteriore della forcella per creare un flusso laminare, o meno turbolento, di aria. Il contrario per il freno posteriore, che ha la copertura sulla parte anteriore. In entrambe i casi grande cura è stata riservata alla copertura della guaina idraulica appunto.
A questo si aggiunge il nuovo manubrio integrato, visto al Giro d’Italia in uso a Rohan Dennis, che nella parte dell’attacco manubrio ha una copertura in plastica in cui si può inserire il Junction Box del DI2, ma anche il Blip Box dell’eTap. La copertura in plastica, e non in carbonio, evita che il segnale radio venga schermato.
Sotto la copertura hanno realizzato un vano con un perno centrale attorno al quale si può arrotolare circa 20cm di guaina extra. Questo permette, una volta svitati due bulloni sulla parte frontale del manubrio, s ora la forcella, di smontare il manubrio integralmente senza dover disconnettere le guaine per permettere di impacchettare la bici o inserirla nelle borse. Un’accortezza che viene incontro alle esigenze dei triathleti impegnati in gare in giro per il mondo, cosa sempre più comune. Il manubrio è “reversibile” per permettere due tipi di accomodamento a livello di posizione: una più indicata per gare corte, quindi bassa, ed una più adatta a gare lunghe (Ironman & c.) più adatta lunghe distanze.
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