Focus ha presentato la sua nuova top di gamma con freni a disco, la Izalco Max Disc.
Inutile premettere che tutta l’azienda tedesca crede fortemente nei freni a disco e li considera un’evoluzione naturale nella bici da corsa, e che si è investito molto negli ultimi due anni sia per creare questa bici che per l’omologazione dei freni a disco da parte dell’UCI.
In particolare la progettazione di questa bici è frutto di una stretta collaborazione tra Focus e SRAM. Questa collaborazione si è concretizzata nello sviluppo da parte di Focus di una piattaforma per implementare i nuovi freni SRAM basati sullo standard FlatMount, ottenendo un feedback continuo da parte dell’azienda americana su quali soluzioni utilizzare per sfruttare al meglio le potenzialità offerte dai freni a disco.
Gli ingegneri dell’azienda tedesca sono molti fieri di poter offrire quella che a loro opinione è la prima bici Race-Ready per freni a disco sul mercato. In effetti la Izalco Max Disc non è minimamente una bici endurance, ma è una vera bici “da corsa”, nel senso letterale.
Il dato più concreto su cui si sono concentrati in Focus è il peso, che è dichiarato a 790gr per il solo telaio in taglia 54.
La forcella è molto simile a quella in uso sulla Izalco Max attuale, ma con l’aggiunta del perno passante. Questa Izalco Max Disc beneficia infatti principalmente di una sezione del tubo obliquo maggiorata, ma per quanto riguarda la parte anteriore non è molto diversa dalla Izalco Max attuale. La grossa differenza si trova al posteriore. Tutto il carro è diverso, in particolare per la scelta di utilizzare una battuta da 142mm, che per Focus è lo standard del futuro.
Perno passante anche in questo caso ovviamente. Ed ovviamente hanno utilizzato il loro sistema R.A.T., che a dire il vero è molto ben concepito e di facile utilizzo. Molto più veloce da utilizzare di uno sgancio rapido classico. Il carro per questo è ovviamente più largo ed un po’ più lungo (10mm), senza ponticelli di rinforzo, quindi comodamente compatibile con copertoni da 28mm.
Per il reggisella hanno sviluppato un design che permetta grande flessione, deputando quindi a questo componente gran parte del comfort, seguendo peraltro una tendenza già diffusa.
Il reggisella, denominato CPX, pesa 195gr per 340mm di lunghezza e diametro 27,2mm. Il valore di rigidità è dato in 127n/mm.
Passaggi cavi esterni, richiesta esplicita della Ag2R, sponsorizzata Focus, che fa quindi supporre un prossimo utilizzo in gara da parte dei Pro e soprattutto una collaborazione stretta sempre con SRAM che ha puntato sul gruppo elettronico wireless.
La forcella ha degli steli di diametro veramente sottile. Focus consiglia fortemente l’utilizzo di dischi di diametro 160mm all’anteriore, non tanto per una questione di potenza, ma di trasmissione di calore alla forcella. Fattore questo che hanno definito molto critico, sconsigliando l’utilizzo del disco da 140mm all’anteriore per ciclisti pesanti e per lunghe discese, ma da tenere come opzione nel caso si faccia più che altro pianura o si sia molto leggeri ed esperti (quindi no frenate continue).
Le bici date in prova erano tutte sotto i 7kg pur senza montaggi con componenti esotici. Anche quella utilizzata da me, in taglia 60, fermava l’ago della bilancia a 6,8kg senza pedali. Il montaggio standard era SRAM Red, ruote Zipp 202 per copertoncini (Schwalbe One da 25mm), attacco manubrio e manubrio Zipp SL e sella Fizik Arione standard (no carbon braided), e portaborraccia BBB.
Nell’utilizzo la bici ha impressionato un po’ tutti per la grande leggerezza nonostante i freni a disco e per il comportamento molto neutro in qualunque situazione, probabilmente complice il passo un po’ più lungo che la rende molto stabile. Anche in una breve discesa ripida da 80km/h la bici non si è mai scomposta tenendo sempre molto bene la traiettoria. Nei tornanti non è un fulmine e bisogna essere un po’ decisi, ma niente di che, anzi, tutto sommato è una bici che dà grande senso si sicurezza. Il reggisella mi è sembrato ben equilibrato, aspettandomi una grande flessione (ero uno di quelli con maggior svettamento), invece si è rivelato flessibile si, ma solo su avvallamenti abbastanza grandi.
In generale il carattere della bici è veramente piuttosto race, in questo Focus mantiene le promesse, infatti la Izalco Max è ben lontana dall’essere una bici endurance o qualcosa che possa essere utilizzata su sterrati e fuoristrada (come qualcuno pensa appena vede dei freni a disco).
Mi ha impressionato il toccare le punte della forcella al termine della discesa sopra menzionata e trovarli piuttosto caldi (non roventi, intendiamoci). Un ingegnere Focus mi ha rassicurato che ad ogni modo hanno fatto un enorme numero di test sulle temperature e che la solidità della forcella in questo senso è a tutta prova. Chiaramente mi ha ripetuto che uno di 75kg non deve utilizzare il disco da 140mm se fa molta discesa.
Naturalmente queste sono impressioni legate ad un solo giro di 70km per 1000mt circa, quindi giusto una prima presa in mano.
Tutti quelli che l’hanno provata pero’ erano concordi che sia una bici assolutamente racing, sia come comportamento sia, ovviamente, come peso. Con qualche ritocchino qua e la si può facilmente portare sotto i 6kg. A cominciare da ruote per tubolari che tirerebbero giù 3-400gr, se non di più, molto facilmente.
Per quanto riguarda la frenata, se ne valga o meno la pena, e tutte le solite diatribe infinite sui freni a disco, non mi esprimo. Ritengo che l’unico modo per capire sia provare.
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