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Prima impressione Vivax Passione CF Disc

Le E-bikes sono il trend del momento nel mondo del ciclismo tutto (quindi non solo, anzi, bici da corsa).

Nel mondo delle bici da corsa lo sono in modo “obliquo” grazie ai famigerati motorini nascosti. Senza entrare nel merito di ruote da centinaia di migliaia di euro, camere termiche ed altre speculazioni (per ora) derivanti dal mondo dei professionisti, le bici da corsa con l’aiuto elettrico sono realtà da ormai qualche anno, ma sempre più diffuse.

Oggi ho avuto l’occasione di provarne una, per la prima volta per me, grazie al produttore forse più noto di questo genere di motori e bici complete: la tirolese Vivax.

L’addetto della Vivax mi ha detto che per loro è un momento d’oro e che le vendite stanno moltiplicandosi esponenzialmente, forse proprio sulla scorta degli scoop riguardanti il mondo professionistico. Il paese che compra di più? L’Italia. “Gli italiani vanno pazzi per queste bici” mi ha confidato entusiasta lo staff Vivax. Il modello più venduto? Quello con la batteria integrata nella borraccia (denominato Invisible Performance Package), “per una linea più pulita, senza fili visibili, cosa molto importante per le bici da corsa”. Verrebbe da pensare che non sia solo una questione estetica, ma tant’è…

Veniamo al dunque, ovvero al funzionamento del sistema.

In realtà il sistema non è uno solo, e comunque è personalizzabile in base alle esigenze. La differenza la fa la capienza della batteria che può essere da 6 o 9 Ah, che in termini di peso si traduce in una differenza di 400gr circa.

La batteria da 9Ah è disponibile solo per la borsa sottosella, non per la (finta) borraccia.

Il motore, che si installa nel tubo piantone e si collega al movimento centrale, è azionabile tramite un pulsante da posizionare sul manubrio o dentro il manubrio come tappo nella parte terminale dello stesso. E’ disponibile anche una versione wireless.

La bici provata è la nuova Passione CF Disc, una bici in carbonio per freni a disco, montata Ultegra 11V con freni a disco meccanici e ruote Shimano RX. Nella versione provata, con batteria da 9Ah pesa 10,6Kg. 4 etti in meno nella versione con batteria da 6Ah.

Per quanto riguarda il funzionamento pratico la bici è identica ad una qualunque, perlomeno finché non si aziona il pulsante. In pianura è assolutamente inutile l’assistenza alla pedalata, visto che a 25km/h il sistema si disinserisce. Questo per la normativa di legge che impone la limitazione della velocità delle bici elettriche.

Le cose cambiano in salita, anche se in modo non così immediatamente evidente. Il motore fornisce 200W supplementari oltre a quelli erogati da chi pedala, ma solo 100W arrivano alla ruota, e questi solo ad una cadenza di 90Rpm. Se la cadenza si abbassa cala anche la potenza alla ruota.

Questo nella pratica si traduce nel dover cercare di tenere sempre una cadenza piuttosto elevata di 90rpm in salita, indipendentemente dalla pendenza. 90rpm in salite over 9% non sono proprio banali…a meno di non montare rapporti che consentano di andare molto molto agili. Ma ovviamente in questo c’è una componente di soggettività.

Questo per dire che la differenza è sostanziale rispetto ad una E-Bike, che praticamente è uno scooter a pedali e vi “traina” su per qualunque salita, mentre su una Vivax bisogna pedalare con discreto impegno.

La differenza è piuttosto visibile se durante la salita si disinserisce il sistema, nel qual caso non è tanto la fatica ad aumentare quanto evidente la velocità che diminuisce, proporzionalmente a quei 50-100W che vi vengono a mancare.

A fine salita i conti però sono presto fatti. Pur con poco tempo a disposizione, quindi prendendo la prima salita che mi è capitata a tiro mai fatta prima, senza essere un fenomeno e, come molti sanno, senza poter contare su un fisico alla Quintana, su 4km al 8% medio (con svariati pezzi over 10%) è uscita una VAM di 1300 e rotti.

Il motore Vivax è anche disponibile in versione Mtb, che eroga la massima potenza ad una cadenza di 75rpm, quindi chi sa di affrontare salite piuttosto ostiche come pendenza potrà privilegiare questa versione.

L’autonomia della batteria è di 1h circa nella versione 9Ah.

Per concludere, come prima impressione, mi è sembrata non tanto una soluzione dedicata a chi voglia farsi un giro “senza fatica”, per cui mi sembrano preferibili le vere E-Bikes, ma per chi voglia migliorare le proprie prestazioni cronometriche. Questo perlomeno in un ambito “bici da corsa”, visto che per un utilizzo “turistico” l’autonomia di 1h non consente di fare giri che non siano niente più che passeggiate, per di più limitate a 25km/h se in pianura.

Prezzi

5.749,00 EUR incl. 6 AH

5.948,00 EUR incl. 9 AH

6.248,00 EUR incl. Invisible Performance Package

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Pubblicato da
Piergiorgio Sbrissa

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