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Quante bici vorreste e quali?

Nel mondo del ciclismo esiste da sempre una regola aurea sul numero perfetto di bici da possedere: n + 1. Esistono sicuramente i puristi dello sforzo fisico, del pedalare per pedalare, che ritengono che la bicicletta sia solo l’attrezzo con cui esercitare la propria passione. Ma sono pochi. La gran parte degli appassionati è anche appassionata della bicicletta, cioè dell’oggetto in se. Senza addentrarci in feticismi o veri e propri casi di follia, oggi è anche intervenuto un fattore diverso, ovvero la grande disponibilità (o offerta) che c’è sul mercato di diverse tipologie di biciclette, per diversi tipi di utilizzo.

L’idea è qui quella di condividere e discutere su quale sia il parco bici ideale e quali siano queste bici ideali (quindi non di bici da collezionare per appenderle al muro) ovviamente in teoria e con portafogli infinito, giusto per parlare o sognare.

Per quanto riguarda la mia prima scelta ricadrebbe su una bici da corsa All-Round, ovvero non troppo specifica tipo bici super-aero. In particolare vivendo in un posto dove le salite abbondano più che non la pianura prediligerei una bici tipo la Specialized Aethos o la nuova Orbea Orca o la Cervélo R5. Bici che sono considerate forse oggi “da salita”, ma che in realtà vanno benissimo in qualunque frangente. Magari montate con ruote con cerchio sui 40mm di altezza, possibilmente leggere. Un giusto compromesso per farci un po’ di tutto.

Sinceramente non prenderei una bici gravel (che infatti non ho), perché la geografia del territorio dove abito rende questa tipologia di bici abbastanza inutile, non avendo la possibilità di usarla quotidianamente su sterrati. Quando ne ho qualcuna tra le mani ovviamente le uso, ma sui sentieri montani qui attorno (l’unica opzione all’asfalto) sono mezzi piuttosto limitati, in discesa in particolare dove diventano punitive fisicamente. Quindi preferirei una Mtb, tipo una front leggera, per cui con poco peso in più ci si diverte molto di più in discesa senza uscirne frullati. I posti qui si prestano molto bene anche per un utilizzo di bici enduro, ma nell’ottica di avere una bici da usare spesso e non una specifica per ogni percorso, alla fine mi orienterei su una full da cross-country, tipo la Canyon Lux, un mezzo abbastanza polivalente per affrontare i vari percorsi in zona.

Per affrontare i percorsi più duri ed impegnativi in discesa, quelli dove ci si diverte solo nello scendere, oggi penso non sia uno scandalo affidarsi ad una ebike. Tanto pedalare in salita bici da enduro sui 160mm di escursione non è che sia comunque il massimo del divertimento, quindi tanto vale facilitarsi la vita. Se proprio voglio pedalare fino al passo posso usare la Full da xc no? Alla fine è mia convinzione che una ebike da enduro quando ha sospensioni buone e componenti affidabili il resto non sia poi cosi importante: il peso diventa irrilevante o quasi e l’importante è che il motore sia affidabile e non rumoroso. Le Ebike già sono costose di loro, e nella tipologia Enduro il fattore usura è importante, quindi non ci spenderei tanti soldi. Quindi alla fine ri-prenderei quella che ho già, una Radon Render, che ormai ho da qualche anno e va più che bene pur senza essere Fancy. Se mi viene voglia di farmi una discesa ed il tempo è poco è l’ideale, idem se invece che una voglio farmi due discese senza annoiarmi a pedalare la endurona da 15kg per ore.

E questo per me è quanto. Aggiungo solo un’altra tipologia, ed è quella della bici che mi sarebbe piaciuto avere e non ho mai avuto. Presente quella bici che magari ammiravate in vetrina dal negozio, ma eravate troppo giovani o troppo poveri per permettervi? Ecco, per me quella bici è la Lemond Tête de Course, con il telaio in due pezzi in titanio e carbonio. Una bici che se trovassi nella mia taglia oggi prenderei di sicuro.

A voi la parola.

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Pubblicato da
Piergiorgio Sbrissa
Tags: bici

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