Sebastian Reichenbach (FDJ) dal Traning Camp di Calpe, in Spagna, è tornato per la prima volta dall’incidente alla Tre Valli Varesine sul caso che lo ha visto protagonista con Gianni Moscon (Sky):
“L’UCI ha ricevuto la mia testimonianza non molto tempo fa, quella dei corridori che hanno visto l’incidente due o tre settimane fa. C’è anche una causa civile. Ovviamente Moscon non mi ha chiamato“.
Sul sito della FDJ Reichenbach descrive per la prima volta la dinamica dell’incidente dalla sua prospettiva:
“Avevamo fatto due ore di corsa nella Tre Valli Varesine. In una discesa non mi sono accorto che stesse avvenendo niente, non c’era pericolo, non ero nervoso, ero persino rilassato perché non c’era alcuna pressione nel gruppo, si correva ad andatura moderata. Io ero solo e non c’erano pericoli, poi ho sentito un colpo sulla mia spalla sinistra. Non mi ricordo molto altro, devo essere caduto con la testa sul marciapiede. A terra ho detto immediatamente a Jacky Maillot, il medico della mia squadra, che un corridore mi ha spinto. Ho subito una frattura del bacino ed una fattura aperta del gomito piuttosto importante. Ho avuto la fortuna di essere operato in 48h perché quando i medici hanno visto lo stato del mio gomito pensavano di non operare. Al risveglio era tutto fatto, con viti e placche posizionate“.
Da quanto si capisce da queste parole sarà decisiva la testimonianza degli altri corridori chiamati a dare la loro versione, in quanto Reichenbach non ha visto chi lo avrebbe spinto. La versione di Moscon è che Reichenbach abbia perso la presa sul manubrio.
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