Reusser e Tarling campioni europei a cronometro

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Terzo titolo europeo a cronometro consecutivo per Marlen Reusser (32 anni). La svizzera, dopo aver abbandonato la crono ai mondiali a causa di un burn-out, è tornata ai suoi livelli e non ha avuto rivali lungo i 28,6 km del percorso di Drenthe (Paesi-Bassi), piatti, ma molto battuti dal vento, ed ha vinto con 43″ di vantaggio sulla britannica Anna Henderson e 44″ sull’austriaca Christina Schewinberger.

In campo maschile, assenti Filippo Ganna e Remco Evenepoel, la vittoria è andata all’inglese Joshua Tarling (19 anni), il quale ha schiantato la concorrenza, dando 42″ a  Stefan Bissegger e 43″ a Wout van Aert sul corto circuito olandese. Nonostante Tarling abbia dichiarato che “...mi sentivo più debole rispetto ai mondiali e il vento soffiava molto forte di lato. È stato un percorso difficile“.

Da segnalare la caduta di uno dei favoriti: Stefan Küng, il quale è andato a sbattere violentemente contro le transenne nel finale, rompendo il casco e procurandosi un taglio sul viso. Stava realizzando un tempo da podio ed invece torna a casa con una commozione cerebrale una frattura alla mascella ed al polso.

Curioso che il belga Alec Segaert (che già corre nella Lotto Dstny) abbia vinto la cronometro U23 all’età di 20 anni. Un anno in più di Tarling, vincitore tra gli élite. Tra gli juniores scontata vittoria del fenomeno danese Albert Withen Philipsen, che ha dato ben 47″ in 19,8km ad un altro talento come il norvegese Jørgen Nordhagen, il prossimo anno nella Jumbo-Visma.

Tra le donne U23 altrettanto scontata vittoria di Zoe Bäckstedt, la quale, come Tarling, bissa il successo del mondiale dell’anno scorso, rifilando quasi 1′ alla seconda, la tedesca Niedermaier. Tra le juniores vittoria dell’italiana Federica Venturelli, che ha avuto ragione della svedese Stina Kagevi per 28″.

 

Commenti

  1. martin_galante:

    Spaccare il casco in quel modo e rialzarsi...penso di averlo sentito solo nei pezzi di Elio e le storie tese.
    Kung sarà pure il cugggino di qualcuno (a meno che entrambi i suoi genitori siano figli unici o che eventuali zii non abbiano procreato).
  2. Ser pecora:

    Col casco rotto dovrebbe applicarsi il protocollo sulle commozioni cerebrali, ed il medico di corsa dovrebbe intervenire per valutare l'atleta secondo un protocollo.
    Il punto è che era il finale della crono, Kung si è tirato su subito ed è ripartito (cambiando bici) e non c'era nessun medico nei paraggi (di squadra o altro), quindi non c'è stato nemmeno il tempo di capire bene cosa fosse successo.
    Comunque l'Uci ha convocato il DS che era in ammiraglia per chiarimenti.
    Quindi, si, andava fermato, ma la situazione particolare ha fatto si che tirasse dritto. Probabilmente fosse successo all'inizio lo avrebbero fermato dalla giuria (vedendo le immagini).

    In teoria la valutazione dovrebbe esserci anche per quelli che si schiantano nelle volate, ed invece se sono in prossimità del traguardo tirano su e finiscono. Nel caso di Kung ha fatto "scena" per via del sangue e del casco aperto in 2.
    ok il dubbio veniva perchè, almeno in teoria, al di la dell appariscenza del sangue, del controllo medico etc etc...era di fatto senza casco. Una cosa è un possibile danno strutturale difficile a vedersi, una cosa è il casco a pezzi tenuto su dal polistirolo. In altri termini: lui poteva anche stare benissimo...ma non aveva le protezioni obbligatorie.

    E qui altra domanda: hanno bici di scorta da dozzilioni di dollari e non hanno un casco di scorta?
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