Roglic e Dumoulin si interrogano sulla prestazione di Pogačar

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Recentemente sul sito della televisione olandese NOS è stato pubblicato un documentario dal titolo Code Geel (“codice giallo”) in cui vengono mostrati i “dietro le quinte” della Jumbo-Visma allo scorso Tour de France.

Aldilà dell’interesse nel vedere molti aspetti poco conosciuti della logistica e degli impegni dei corridori anche una volta terminate le tappe, come le interminabili attese per le conferenze stampa con relativi pasti in furgone, è interessante sentire le parole di Tom Dumoulin e Primoz Roglic riguardo la defaillance dell’ultima cronometro della Planche de Belles Filles, nella quale Tadej Pogačar (UAE) ha recuperato un ritardo di 57″ su Roglic rifilandogli alla fine 1’56” con cui ha poi vinto la maglia gialla.

Roglic, sconsolato, a tarda sera in auto confida al team manager Richard Plugge: “Due minuti. E’ una differenza enorme. Su 36km per di più. Devono calcolare quanti watt servono per fare una cosa del genere. Ha corso ad un livello completamente differente. Se puoi andare cosi veloce puoi vincere ogni tappa con una gamba sola. Non capisco“.

Sulla stessa linea il commento di Tom Dumoulin, arrivato 2° dietro Pogačar a +1’21”, seduto su un’altra auto, che nel suo stile più tagliente dice: “Ho fatto 2° dietro ad uno che sta sulla bici come un minatore. Veramente non riesco a capire. Non riesco a capire come c*** avrei potuto andare 1’30” più veloce“.

L’olandese non risparmia critiche anche alla condotta di gara della propria squadra, già alla prima settimana: “Abbiamo controllato troppo la corsa. Abbiamo corso dietro corridori che non erano pericolosi. Siamo in 5 a correre dietro a gente che non ci interessa. Tutti ci prendono in giro. Quando ho chiesto a quelli della Ineos di  tirare mi hanno risposto “lo state già facendo voi”.

Cosa in parte condivisa da Roglic in un altro momento in cui si lamenta: “Non possiamo tirare Pogačar come se fosse uno della nostra squadra sino all’ultimo chilometro ogni giorno”.

 

 

Commenti

  1. Zac36100:

    [MEDIA=youtube]pwoAtDyiCVE[/MEDIA]
    sorry jongens ik ka weg :o ;pirlùn^ ;pirlùn^ ;pirlùn^ riassume il senso di questo documentario, meglio se ne vadano con tutte le occasioni che avevano avuto per sfinirlo
  2. simo911:

    le parole dei due Jumbo possono essere interpretate così : "caxxo siamo pieni fino a sopra le orecchie eppure abbiamo perso" :mrgreen: brutto quando altri hanno la medicina migliore della tua o vi reagiscono meglio...
    A me sembrava che si volessero giustificare nei confronti dei DS. Prendono stipendi pesanti e sanno che devono garantire performance al team. (Comunque Roglic poi si è riscattato bene, ha portato una Liegi e una Vuelta, mica robetta...)
  3. tubus:

    Si, anche il nulla di fatto fino alla Vuelta è una certezza, senza se e senza ma.
    E' passato professionista nel 2007, nel 2009 è secondo ai nazionali a crono, nel 2011 vince la vuelta per il resto mi sembra di leggere qualche buon piazzamento e comunque già nel 2012 si piazza secondo al tour dove era partito come gregario e dove mi pare di ricordare che probabilmente, se non avesse rispettato i dettami della squadra, avrebbe anche potuto insidiare lo stesso Wiggins (che vinse).
    Tutto sommato mi sembra che la crescita sia stata abbastanza lineare. Mi sembra che fin dall'inizio sia stato chiaro che i numeri, poi "affinati" con la maturità, li avesse...


    La sua carriera ciclistica inizia gareggiando con licenza del Kenya, federazione che rappresenta ai campionati del mondo Under-23 nel 2006 e nel 2007. Nel 2007 passa professionista con una piccola squadra sudafricana, il Team Konica Minolta,[9] vincendo subito due corse.

    Nella stagione successiva passa alla Barloworld, diretta dall'italiano Claudio Corti,[10] con cui prende parte al Tour de France 2008,[11] e al Giro d'Italia 2009, classificandosi rispettivamente ottantatreesimo e trentaduesimo. È proprio nella Corsa Rosa che ottiene il primo piazzamento di rilievo: durante la quattordicesima tappa con traguardo posto sul San Luca, entra nella fuga di giornata piazzandosi al sesto posto, a 36" dal vincitore australiano Simon Gerrans.[12] Nel 2008 sceglie la licenza ciclistica britannica, venendo così convocato ai campionati del mondo di Varese come membro della nazionale britannica: nell'occasione non riesce però ad arrivare al traguardo della prova in linea.

    Froome in maglia bianca davanti a Juan José Cobo alla Vuelta a España 2011
    Al termine del 2009, essendosi sciolta la Barloworld, Froome firma per la neonata formazione inglese Sky. Nella stagione 2010 ottiene, come migliore prestazione, un secondo posto al campionato britannico a cronometro. Nel maggio dello stesso anno partecipa al Giro d'Italia, dal quale viene però espulso per essersi fatto trainare dalla propria ammiraglia in un tratto in salita.[13]

    Nel 2011 offre buone prestazioni in diverse gare, in particolare nei tratti in salita. Nella seconda parte di stagione prende parte alla Vuelta a España in appoggio al capitano e connazionale Bradley Wiggins. Al termine della decima tappa, una cronometro a Salamanca in cui si piazza secondo alle spalle del tedesco Tony Martin, riesce a fare sua la maglia rossa, simbolo del primato in classifica generale.[14] Cede la maglia il giorno dopo a Wiggins,[15] mentre nelle tappe seguenti svolge il doppio lavoro di gregario in salita e contemporaneamente di atleta di classifica.[16]

    Nell'ultima settimana di corsa si aggiudica la diciassettesima tappa, quella con arrivo a Peña Cabarga, non riuscendo però a superare in classifica lo spagnolo e maglia rossa Juan José Cobo.[17][18] La corsa verrà vinta proprio da Cobo, con Froome che ottiene il secondo posto finale a soli 13", davanti al proprio capitano Wiggins:[19] tuttavia il 18 luglio 2019 viene dichiarato vincitore, in seguito alla squalifica per doping dello stesso Cobo, vedendosi attribuita anche la classifica combinata della corsa e diventando così il primo britannico a conquistare un grande Giro.[20] In ottobre si classifica quindi terzo al Tour of Beijing, gara a tappe conclusiva del calendario World Tour.

    Nel 2012 secondo al Tour de France
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