Roglic vince un Dauphiné dominato dalla Jumbo-Visma

28

Il primo verdetto in preparazione del Tour de France arriva dal Critérium du Dauphiné, vinto da Primoz Roglic e dominato nel complesso dalla sua squadra, la Jumbo-Visma, la quale oltre alla classifica generale si porta a casa anche tre tappe sule otto totali: due volte con Wout Van Aert ed oggi con Jonas Vingegaard (e 3 secondi posti, due sempre Van Aert e Roglic oggi).

A 32 anni Primoz Roglic diventa il secondo corridore sloveno a vincere il Dauphiné, dodici anni dopo Janez Brajkovic.

Oggi, al termine di un percorso di 138,8 km che ha attraversato due passi di prima categoria, Plainpalais e Colombière, e si è concluso sul Plateau de Solaison, una dura salita di 11,3 km (al 9,2% ) Roglic è sembrato un po’ meno brillante negli ultimi chilometri, ed ha lasciato la vittoria a Jonas Vingegaard, sembrato più brillante in salita nel complesso.

Il danese è arrivato secondo in classifica generale, a 40 secondi dal suo leader. I due corridori della Jumbo hanno tagliato il traguardo mano nella mano, a sottolineare ulteriormente l’immagine di una squadra forte e unita, realmente intoccabile oggi dalla concorrenza. Molto importante anche Steven Kruijswijk nei primi chilometri dell’ultima salita, così come Wout van Aert, vincitore della maglia verde.

Jumbo-Visma in grande spolvero quindi  in vista del Tour, forse persino troppo, infatti queste prove di forza, come anche alla Paris-Nice di quest’anno, non si sono poi concretizzate negli obiettivi più importanti.

Ora la risposta deve arrivare dal Tour de Suisse, dove è presente in forza la Ineos che parteciperà al Tour, oltre a varie star, ed al giro di Slovenia in cui è atteso il fenomeno Pogačar.

Commenti

  1. Doctor Speck:

    Ma NI, non la vediamo in maniera diversa, solo interpretiamo alcune cose da lati opposti:
    tu dici che la resilienza è negativa perchè ti porta a fare cose che potrebbero danneggiarti.. io intepreto la resilienza come una dote che ti permette di andare avanti nelle avversità, ma conservando la tua integrità, non rischiando di distruggerla.
    Capisco il tuo punto di vista eh, comunque nello sport professionistico le avversità non è che arrivino (malattie, crisi mondiali varie, asteoridi), ce le si va a cercare (stress muscolo-scheletrico, mentale, 90 all'ora in discesa) con tutti i rischi annessi, che sono innegabili per quanto uno naturalmente cerchi di evitare per ognuno di questi lo sviluppo peggiore. Per contro ci sono i possibili benefici naturalmente (fama, soldi, soddisfazione personale, adrenalina non arrivano certo allo stesso modo praticando da amatori), tutto ciò direi che possiamo concludere che sia fattuale, il giudizio positivo/negativo dipende più dalla sensibilità/scala di valori di ognuno, non ho pretese di universalità
  2. jan80:

    Bisogna anche dire che comunque alla fine ha vinto entrambe.......che Roglic sia forte non credo nessuno possa metterlo in dubbio,ma che lo sia per poter battere Pogacar,i dubbi iniziano ad esserci,soprattutto se non arriva al 100%
    Se non arriva al 100% rischia anche il podio, non è che gli altri siano granfondisti a fine carriera... Ma non credo sia questo il caso, al tour sarà al 100% e se la giocherà con Pogacar (che comunque resta un pelo più forte).
    Ma in Jumbo, con un Vingegaard così e gregari alla Kruijswijk di ieri, usando un po' di fantasia e osando (anche col rischio di perdere) magari possono metterlo in difficoltà.
  3. Ser pecora:

    Anche secondo me si da tanto per scontato che Pogacar sia cosi superiore a Roglic....
    Il confronto è difficile per la grande differenza di età, ma negli scontri diretti Roglic non le ha sempre prese da Tadej.
    Pogacar è migliorato molto nelle classiche, ma prima del Lombardia vinto l'anno scorso (Roglic 4°) Roglic aveva fatto la doppietta Giro dell'Emilia e Milano-Torino vincendole entrambe (Pogacar 4°).
    La vera differenza è stata allo scorso Tour, dove Roglic pero' è stato condizionato dalla caduta. E quella è l'ultima corsa a tappe in cui si sono scontrati direttamente.

    L'età gioca a favore di Taddeo, ma che Roglic sia spacciato a prescindere non vedo perché.
    Tecnicamente Roglic soffre piu' salite lunghe messe una dopo l'altra...
    Il suo tallone d'Achille per me è questo. Poi milita nella Jumbo che qualche casino riesce sempre a combinarlo... e sopratutto devono decidere che se punti a 3-4 tappe in linea con WVA, cosa del tutto fattibile.. Poi diventa molto difficile portare a casa anche classifica finale. O fai una cosa o fai un'altra...
    In linea teorica Roglic non parte battuto...
    Si da anche per scontato che Pogacar sia al via di questo Tour con la stessa condizione sopratutto fame di un anno fa, cosa molto probabile ma io non la dare così scontata.
    Non è poi detto che la partita deva essere solo tra i due Nuovi Goriziani...:mrgreen:

    credo anche ch e la selezione vera quest'anno come quello scorso non la farà la salita, le crono.. Ma le cadute...
Articolo precedente

Freni a disco: controllate lo spessore dei dischi!

Articolo successivo

Chi è il favorito per il Tour de France?

Gli ultimi articoli in News