Era nell’aria da tempo, si cercava solo di capire la formula con cui Rohan Dennis, due volte campione del mondo a cronometro, e la Bahrain-Merida si sarebbero lasciati.
È la squadra bareinita a rompere gli indugi, con un secco comunicato che recita che “il contratto con il sig. Dennis è stato sciolto il 13 settembre 2019. Non è stato reso pubblico prima per permettere al sig. Dennis di prepararsi indisturbato per i campionati del mondo. Il sig. Dennis ha sottoposto lo scioglimento del contratto alla commissione arbitrale dell’UCI, pertanto non aggiungeremo alcun altro commento per ora“.
Insomma, Dennis non ha avuto una “semplice crisi” allo scorso Tour de France, e visto l’atteggiamento costernato della squadra non poteva essere altrimenti. I commenti sul materiale tecnico fornito dagli sponsor della squadra (bici che non gli piaceva, body che non arrivava) devono essere stati la ciliegia sulla torta per la dirigenza della squadra, che ovviamente non poteva rimanere inerme di fronte ad un evidente danno di immagine.
Allo stesso tempo Dennis ora cerca di rivalersi per il licenziamento presso la commissione arbitrale UCI, ma chiaramente è una strada parecchio in salita per lui, oltre che lunga, visto che la pratica potrà essere divisa su più fronti: un eventuale tribunale civile del luogo di residenza del corridore, il tribunale arbitrale sportivo della propria federazione di appartenenza, la commissione UCI ed infine il tribunale arbitrale dello sport.
Le uniche motivazioni previsti dai regolamenti UCI e CPA (l’associazione dei corridori professionisti) per un licenziamento o rescissione anticipata (rispetto il 31 /12) è la “condotta grave” ed una sospensione per positività.
Ora Dennis è un corridore libero sul mercato, ed un campione del mondo con le sue capacità farà gola a molti, ma il periodo dell’anno è particolarmente infelice per trovare nuovi contratti, visto che le squadre ormai sono a pieni effettivi e tra poco più di un mese cominceranno i preparativi per la nuova stagione. Il che non vuol dire che Dennis rimarrà appiedato, ma probabilmente non sarà in una pozione privilegiata per strappare un “buon” contratto, al netto del fatto che nell’ambiente un corridore che abbia tenuto il comportamento di Dennis, in particolare verso il materiale tecnico, non è propriamente “ammirato”.
https://www.cyclingnews.com/features/where-will-rohan-dennis-end-up/