Chris Froome (Sky) ricomincia dal Romandia, conquistando la corsa svizzera per il secondo anno di fila. E’ con la vittoria nella cronometro individuale nella 5^ ed ultima tappa che chiude il conto con gli avversari, a cominciare da Vincenzo Nibali (Astana) 5° in classifica finale, che dimostra una condizione ancora da perfezionare in prospettiva Tour de France, e meno brillante dello scorso anno, quando però puntava all’imminente Giro d’Italia. E poi Tony Martin, battuto nella crono di 0,86″, ma su un percorso di 18,5km che ha previsto una salita al 18% max a metà. Come dichiarato dallo stesso Froome è stato uno dei suoi dirigenti, Servais Knaven, a dirgli che per vincere avrebbe dovuto fare l’ultimo kilometro in meno di un minuto, e così è stato. Ottimo il 2° posto finale di Simon Spilak (Katusha) che si è rivelato in grande condizione in particolare in salita, ed ottima anche la condizione del campione del mondo Rui Costa, finalmente all’altezza della propria maglia iridata in questa stagione. Un po’ opache le prestazioni di futuri contendenti nei grandi Giri come Rigoberto Uràn (OPQS), passato da gregario di Froome a capitano e Andrew Talansky (Garmin-Sharp), che dovrebbe passare da promessa a fatto concreto.
Insomma, ancora molte condizioni da migliorare per i favoriti nelle corse a tappe. Tranne che per Froome, che a dispetto degli acchiacchi ed imprevisti che ne hanno condizionato la stagione fin qui, resta l’uomo da battere al Tour. Ulteriori aggiornamenti al Delfinato.
Classifica finale:
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