Shimano presenta i nuovi gruppi semi-wireless 12V Durace e Ultegra

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Dopo un’attesa infinita, ritardi, rinvii e pure una pandemia, eccoli finalmente : i nuovi gruppi Shimano 12V, il Dura-Ace R9200 e l’Ultegra R8100.

Partiamo subito con l’ammiraglia, il Dura-Ace R9200. Innanzitutto la caratteristica principale è che il nuovo top di gamma Shimano è 12 velocità e solo elettronico DI2, con comandi Wireless, come ampiamente anticipato. Ma i servomeccanismi sono stati interamente rivisti, diminuendo i tempi di cambiata, che sono del 58% inferiori per il deragliatore posteriore e del 45% inferiore per quello anteriore rispetto la versione precedente.

I due deragliatori (denominati FD-R9250 e RD-R9250) e la batteria (BT-DN300) sono collegati tra loro tramite un nuovo cavo ( SD-300) di diametro inferiore rispetto il precedente.  La scelta di mantenere la batteria unica è dettata dalla volontà di dare un voltaggio costante ai due deragliatori proprio per garantire una cambiata più rapida. Inoltre, secondo Shimano, è la scelta ideale, in quanto più pratica che ricaricare più batterie. I due deragliatori sono inoltre più piccoli dei precedenti, con in particolare una superficie frontale inferiore del 33% per quello anteriore. Deragliatore anteriore che può gestire corone da 50 a 55 denti.

La durata di carica della batteria è data in 1000km di utilizzo (calcolando 2h al giorno di utilizzo).

I due comandi wireless sono invece alimentati da due batterie (una per comando) CR1632, per una durata di utilizzo stimata in 1,5-2 anni. Esiste però la possibilità di cablarli ed aumentarne la capacità del 50%. Una soluzione pensata per le Ebike.

Il deragliatore posteriore diventa un po’ il cuore del sistema. Infatti la ricarica si effettua tramite una porta sullo stesso. Inoltre integra i circuiti per il ricevimento dei segnali dai comandi (con un protocollo proprietario Shimano) e quelli ANT+. Il deragliatore sostituisce anche la Junction Box. Su di esso sono presenti i classici Led per  verificare la stato di carica e la modalità di funzionamento (Synchro, Setting, etc.).

 

Per una più agevole lettura dei Led di carica sono presenti anche sulla parte frontale dei comandi.

Migliorata anche l’ergonomia dei comandi (ST-R9270), che ora sono più alti sulla parte superiore e con una leggera curvatura all’interno. È stata anche aumentata la superficie nel punto di contatto tra comando e manubrio. Maggiore anche la distanza tra i due pulsanti per la cambiata per, finalmente, avere miglior controllo degli stessi con guanti invernali e/o dita bagnate.

Il fatto che i comandi siano Wireless ovviamente facilita l’installazione e premia la pulizia del “ponte di comando”. Resta però la possibilità di installare tramite cavi (di diametro diverso per le due tipologie) i comandi satellite, ovvero gli Sprinter Shifters (SW-R801-S) o i Climbing Shifters (SW-R801-T). Questi ora sono diventati però più piccoli dei precedenti. Su alcuni manubri saranno disponibili delle porte specifiche per la loro installazione, come ad esempio sul nuovo PRO Vibe Evo bar.

Shimano ha creato una versione evoluta del proprio software per personalizzare le funzioni dei gruppi, con la app E-TUBE Project version 4.0.0, che consente una pletora di personalizzazioni anche al volo tramite telefono. Inoltre è compatibile con alcuni ciclocomputer di terzi per integrare le informazioni visualizzabili.

Le novità chiaramente riguardano anche le parti meccaniche più classiche, come le cassette, che sono disponibili in due versioni: 11-30 e 11-34. Curiosamente sarà disponibile, oltre alle solite versioni compact e semi-compact, la guarnitura 54-40 in sostituzione della 53-39, che secondo Shimano “offre un miglior rendimento meccanico rispetto le combinazioni con meno denti e va incontro alle velocità sempre crescenti dei professionisti“. A qualcuno fischieranno le orecchie…

Ottima notizia è che le nuove cassette hanno un nuovo design delle scanalature per il montaggio sulla ruota libera, ma questa è retrocompatibile con le versioni 11V. Questo significa che le cassette 12V potranno essere utilizzate senza problemi sulle ruote 11V.

Le scalature disponibili:

  • 11-28: 11-12-13-14-15-16-17-18-19-21-24-28
  • 11-30: 11-12-13-14-15-16-17-19-21-24-27-30
  • 11-34: 11-12-13-14-15-17-19-21-24-27-30-34

 

Arriviamo alle guarniture, il cui design è leggermente cambiato rispetto il 9100, ma non stravolto. Saranno disponibili due tipologie di guarniture: con (FC-R9200-P) o senza Powermeter (FC-R9200). Ognuna sarà disponibile come già detto nelle combinazioni 50-34, 52-36 e 54-40. Con lunghezze pedivelle da 160 sino a 177.5 mm e Q-factor di 148 mm. Le versioni con misuratore di potenza sono ANT+ e BT compatibili, con una durata della batteria data a circa 300h, e precisione della misurazione del +-1,5%.

Per quanto riguarda la catena, sarà la stessa già in commercio per la versione Mtb, la XTR M9100, per una facile reperibilità.

Per concludere, sono totalmente nuovi i freni a disco, i quali sono meno rumorosi, grazie ad una superficie maggiorata delle pastiglie (+10%) ed una maggiore distanza tra le stesse ed il rotore del disco. Inoltre è stata semplificata la manutenzione rendendo possibile spurgarli senza doverli smontare grazie ad una valvola di spurgo separata dalla vite di apertura della stessa.

 

Rinnovata anche la linea di ruote, che ora presenta 3 modelli: C36 da salita, C50 Allround e C60 da velocità. Anche la rigidità delle ruote è crescente al crescere dell’altezza del profilo del cerchio. Nuovo il meccanismo della ruota libera, che fa uso di due denti bloccabili in luogo del cricchetto dentato. In questo modo da offrire una maggior superficie di ingaggio (+63%) riducendo il peso del mozzo. Le C50 pesano 161gr meno delle vecchie C40. Tutte le ruote sono tubeless.

Veniamo ora al gruppo Ultegra R8100, il quale è chiaramente derivato dal fratello maggiore DuraAce.

Il funzionamento semi-wireless è lo stesso infatti. E valgono le stesse caratteristiche del Dura-Ace, considerato anche il fatto che la batteria BT-DN300 è la stessa.

Cambiano i materiali e le lavorazioni e pertanto la differenza è principalmente il peso: i due deragliatori R9200 pesano 96 gr e 215 gr rispettivamente, contro i 116 gr e 262 gr,  per una differenza totale di 67 gr.

Stesso discorso per i comandi. La differenza di peso tra i due gruppi è di 41gr.

Anche le cassette proposte hanno la stessa rapportatura: 11-30 e 11-34. Per l’Ultegra saranno però disponibili solo le guarniture 50-34 e 52-36, non la 54-40. E solo fino a 175mm di lunghezza. Disponibili nelle due versioni con e senza misuratore di potenza. Anche il peso è molto simile: 769 gr, ovvero solo 21 gr  più della DuraAce.

La catena è la stessa del gruppo XT da Mtb. Cosi come i rotori dei dischi. I caliper sono identici nelle caratteristiche ai DuraAce, con pastiglie più grandi e maggiore spazio tra le stesse ed il disco. Diverso il peso: 282 gr il paio contro 229gr del DA.

Stesso discorso per la linea di ruote, che hanno le stesse caratteristiche e sono declinate allo stesso modo (C36, C50, C60) delle DuraAce, ma presentano un peso superiore: 1488 gr contro 1350 gr le C36, 1570gr contro 1461gr le C50 e 1649gr contro 1609gr le C60.

 

Entrambi i gruppi sono disponibili sia per freni a disco che per i freni classici al cerchio. Il DuraAce 9200 pesa 35gr più del 9100.

I gruppi saranno disponibili da Ottobre.

Commenti

  1. Mauro85:

    certo, ma non si era detto anche che il peso non fa un top di gamma? :):)
    Sennò Sir Wiggins come lo vinceva il tour in sella a una "pesantissima" Dogma 65.1?

    Non voglio entrare in una diatriba su peso/prestazioni/estetica, il mio messaggio rivolto a Samuel era solo per specificare che ciò che paghiamo in più può essere sempre relativizzato a favore o sfavore della tal maggiorazione.
    Senza nessuna polemica neanche da parte mia, questa cosa che il peso non fa un top di gamma (cosa che in generale non condivido) è venuto fuori da quando sono stati introdotti i dischi e i pesi sono notevolmente aumentati, specie all'inizio. Fino a quel momento credo che nessuno avrebbe definito una bici TDG, non dico una bici da 8 kg e passa, ma neanche una di 7. Le bici top rim erano molto più orientate verso i 6 kg..... poi è cambiato tutt e il peso non è più stata una discriminante così importante. Ora vedo che il prezzo è un elemento molto importante. Definire bici da 5/6.000 € come gamma media, secondo me non ha alcun senso. Forse dovremmo ricordare, e ahimè io lo ricordo molto bene, quanti erano quei soldi convertiti in vecchie Lire.
  2. golias:

    Paragonato in che termini.. hai seguito il discorso ?
    Se poi te ne esci che un cambio elettroattuato -quindi che necessita di energia- ha bisogno di essere alimentato come un motore.. dimmi tu se il paragone ci sta :roll:
    il motore è un mezzo di locomozione il ciclocomputer no,o meglio non è un qualcosa che a ha che fare con la locomozione della bicicletta,cosi come il misuratore di potenza il navigatore e qualsiasi oggetto elettronico che ruota attorna alla bici e che non è necessario per farla andare avanti
  3. Stevia:

    I gruppi elettroattuati hanno ciclo di vita di circa 5 o 6 anni non di più per via dei componenti elettronici e i motorini miniaturizzati.
    Questo è un dato di fatto.
    I gruppi meccanici basta cambiare i cavi ogni due anni e te li porti avanti almeno 10 di anni.
    Questa cosa degli elettroattuati è negativa anche per il mercato dell'usato.
    Avete il coraggio a comprarne uno con già 3 o 4 stagioni sul groppone? Invece un bel dura ace o ultegra meccanico se tenuto bene vai quasi sempre tranquillo.
    Urca il mio di2 ha ben 6 anni, spero che non mi esploda la bici da un giorno con l'altro. ;pirlùn^

    (Comunque qualche mese fa provai a portare a zero da totalmente carica la batteria e misurare i km e mi ha fatto 1300km)
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