Samivel ci ha inviato un divertente articolo sulla bici da corsa presentata dalla Aston Martin al salone dell’auto di Barcellona. Enjoy!
Non è la prima volta che vedo delle bici da corsa al Mobile World Congress ( l’evento annuale più importante nel mondo settore delle comunicazioni mobile). In genere si tratta di bici del PRO tour esposte da operatori del settore per via di qualche sponsorizzazione. Quest’anno no.
In leggera disparte dalla massa, come si addice a chi porta un blasone rinomato, con la sua aria un po’ snob e la raffinata eleganza di una sobria fuoriserie, se ne stava li appoggiata una Aston Martin One-77 (http://www.factorbikes.com/astonmartin/index.html), sorella a due ruote della più nota coupé (http://it.wikipedia.org/wiki/Aston_Martin_One-77).
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Tiratura limitata, 77 pezzi in tutto il mondo, come l’auto; la bici da corsa più esclusiva e tecnologicamente avanzata che si possa trovare in commercio.
Per averla sono necessari 4 mesi di attesa e 25.000 Sterline, al cambio attuale circa 29.000 Euro iva inclusa, si: VENTINOVEMILA. Inaccettabile!!!… dover aspettare ben 4 mesi!, che però vi daranno il tempo sufficiente per cambiare idea per lo meno 7×7-7+7/7 alla settima volte sull’unica opzione che avete, ovvero scegliere quale tra i 7 abbinamenti diversi di colore telaio e rivestimento sella/curva (rigorosamente in pelle cucite a mano, come gli interni della vettura) scegliere. Ah, la sella è una Fizik Antares (un po’ di Made in Italy).
La bicicletta è prodotta a Norfolk, dalla Factor Bikes, in collaborazione per/con Aston Martin ed è in un certo senso unica. Non è esattamente una novità bensì una versione limited ed evoluta della Factor 001, bicicletta nata nel 2009 (low-cost da 20.000 sterline). La One-77 non è una bici, è un esercizio di stile.
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Telaio in carbonio a doppia culla (chi mi spiega cosa vuol dire?), cerchi per tubolari in carbonio a 8 razze (spessore del singolo raggio pari ad 1 mm.), sistema frenante a dischi con circuito idraulico, gruppo Shimano Dura-Ace 7970 Di2, misuratore di potenza integrato e possibilità di visualizzare sul display, integrato nella curva, un centinaio di parametri partendo da quelli tradizionali, passando per i dati GPS a quelli legati alla potenza generata (differenziati per gamba), accelerazione, dati meteo, temperatura corporea e così via fino alla possibilità di farsi un ECG via Bluetooth (non scherzo anche se è molto difficile rimanere seri nel dirlo). Vi rimando al il sito per tutti i dettagli ossessivo-compulsivi (unica nota: il peso è dichiarato in 9,5 kg mentre si aggira sui più ragionevoli 7 kg, così mi hanno detto).
Curiosando un po’ meglio la bici si apprezzano – seriamente – un paio di cose. I comandi sono dei tradizionali Shimano Dura-Ace Di2 e agiscono su un sistema frenante idraulico. Il serbatoio dell’olio è posto sotto il monitor, perfettamente inserito nella curva integrata. Con tutti i limiti delle curve integrate, la soluzione è semplice e funzionale. Il circuito è nascosto e passa internamente al telaio e alla forcella. Il sistema frenante, essendo la bici con cui 007 si diletta tra una missione e l’altra, è stato sviluppato nei laboratori del MI-5 da Mister Q in persona. In realtà è della Hope, V-Twin, disponibile per bici da Ciclo-Cross (http://www.hopetech.com/).
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I comandi controllano anche le numerose funzioni che è possibile visualizzare sul display. Nascosti all’apice dai copri comandi sono presenti due pulsanti che permettono di cambiare le schermate sul display e così via, soluzione che consente, in presa alta, di agire sul computer senza staccare le mani dal volante, scusate dalla curva. Gli stessi tasti permettono di distribuire puntine da disegno e olio per avvantaggiarvi in salita/discesa. Purtroppo non ha radar sul display per localizzare compagni e avversari (scherzi a parte, su questo punto andate a vedere cosa è possibile visualizzare indossando una maschera da sci Recon Ready – bellissima la funzione di Buddy Locator – e considerate che sarebbe possibile avere qualcosa di analogo anche in un paio di occhiali da bici già oggi).
Ultima cosa degna di nota sono le luci. Non si vedono ma ci sono. La One-77 infatti dispone di luci a led integrate nella curva e reggisella che possono essere attivate dagli stessi tasti nascosti sotto i copri comandi (occhio a non sbagliare, potrebbe essere fatale).
Da un punto di vista squisitamente estetico appena la vedi realizzi subito che è diversa. Attira l’attenzione e colpisce. Guardandola meglio però ti rendi però conto che non è proprio bellissima, soprattutto nella zona dello sterzo che è sovradimensionata, probabilmente per lasciare spazio ai cavi Di2 ed al circuito idraulico. Discorso analogo per la forcella che si integra con il telaio con un sistema inusuale.
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Comunque se vi ho convinti e vi siete finalmente decisi a rompere il porcellino e tossire qualche soldino per comprarla dovete però sapere che:
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Infine, se mai comprerete questa bici ci sono realmente due cose importanti da sapere.
In sostanza, forse è meglio tenersi la propria specialissima e comprarsi un cucciolo di Labrador. Se invece la comprerete, beh, fatemi sapere come va.
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