Un articolo diffuso da BBC Science sta facendo discutere il mondo sportivo riguardo gli effetti a lungo termine degli steroidi e le sanzioni relative da comminare in caso di positività.
Delle nuove ricerche condotte dal team del Professor Kristian Gundersen della University of Oslo, e pubblicate nel Journal of Physiology, suggeriscono che l’utilizzo di steroidi anche per brevi periodi potrebbe dare benefici anche per l’intera carriera sportiva.
Questo articolo completa una ricerca precedente dello stesso team riguardo l’esistenza di una “memoria del muscolo”, secondo la quale se una persona si esercita da giovane i suoi muscoli cresceranno più facilmente che se stimolati in tarda età.
La nuova ricerca si focalizza sul fatto che una somministrazione limitata nel tempo di testosterone a dei topi gli permette di riguadagnare rapidamente massa muscolare anche dopo molto tempo.
La ricerca proverebbe che dopo una somministrazione di testosterone ed un periodo di pausa di 3 mesi in cui non viene più somministrato, i muscoli dei topi crescerebbero del 30% dopo 6 giorni di esercizio, mentre un gruppo di controllo (a cui non era stato somministrato testosterone) ha mostrato in altri topi una crescita del 6% nello stesso periodo.
Il Prof Gundersen ha dichiarato che “E’ raro avere dei dati così evidenti”, spiegando che il testosterone accresce il numero di nuclei cellulari delle fibre muscolari. E che questi nuclei sono la chiave per dare forza ai muscoli quando le persone si allenano, e che lo studio sui topi suggerisce che questi nuclei extra costruiti grazie all’uso del testosterone rimangono per lungo tempo. Cosa che avverrebbe anche per gli umani secondo il Prof Gundersen.
Al contrario quindi della credenza secondo cui i benefici degli steroidi svanirebbero in breve tempo fermando l’assunzione, questa ricerca norvegese suggerirebbe che al contrario gli effetti sono di lunga durata: “…penso possa durare 10 anni circa, anche se non ho dati certi per provarlo, e quindi resta solo una mia ipotesi” conclude Gundersen.
Questi risultati vanno quindi a rafforzare la recente richiesta della WADA (agenzia mondiale antidoping) di innalzare la squalifica per doping da steroidi da 2 a 4 anni. Ed infatti questo team di ricerca ha ottenuto un finanziamento dalla WADA per proseguire le proprie ricerche, testando questa volta cavie umane, che saranno scelte su base volontaria tra gli studenti dello sport college di Oslo.
Non è la prima ricerca che da indicazioni di questo genere. 5 anni fa una ricerca svedese era arrivata alla stessa conclusione riguardo dei sollevatori di pesi, dimostrando che atleti che avevano preso steroidi per un limitato periodo di tempo e poi smesso, ritirandosi da vita sportivamente attiva avevano lo stesso numero di nuclei cellulari nei propri quadricipiti quanti quelli di atleti che si allenavano ad alto livello.
Il Prof Gundersen conclude l’intervista con un parere: “Nella scienza se imbrogli sei fuori a vita. Penso dovrebbe essere lo stesso nello sport“.
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