Poteva la tappa regina sfuggire al dominio di Tadej Pogačar? No. Ed infatti lo sloveno ha recuperato la fuga della mattina per imporsi in solitaria a Isola 2000 e allungare in classifica generale, ora con Jonas Vingegaard a +5’03” e Remco Evenepoet a +7’01”.
Visma-LAB arrembante già dai primi km della tappa, con 3 uomini in fuga: Jorgenson, Kelderman e Laporte, a preludio di un attacco, o piano B, come confermato da Matteo Jorgenson, la vittoria di tappa. Entrambi i piani sono saltati però, prima con un’eliminazione da dietro imposta dal ritmo della UAE dal col de Vars e poi sulla Bonette.
I superstiti avevano 3 minuti di ritardo ai 9km dall’arrivo di Isola 2000, ma in quel momento Pogačar ha aperto il gas e ai -2km aveva già raggiunto e superato di slancio Jorgenson, ultimo fuggitivo vicino alla vittoria
Impotenti Vingegaard e Evenepoel che sono saliti assieme del loro passo arrivando a +1’42” dall’incontenibile sloveno. Domani ultimo atto sulle Alpi prima della cronometro finale.
Richard Carapaz veste la maglia a pois, strappata proprio a Pogačar grazie ai punti sulla cima della Bonette.
Evitabili invece alcune dichiarazioni post tappa o certi atteggiamenti da sbruffoncello come quando è scattato in faccia a Vingegard nella tappa 17 per il 27º posto.
Al di la della psicologia, credo che vincere o meno interessi altre questioni di carattere economico che coinvolgono anche la squadra del vincitore. E suppongo che il modo con il quale si vince sia, in fase di revisione di un cotratto. ad esempio, una delle molteplici leve utilizzate per "strappare" condizioni economiche migliori. Sono professionisti e come tali ci si aspetta che si comportino.