TdF 2021: 3^tappa vinta da Tim Merlier

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Prima vittoria in carriera al Tour de France per Tim Merlier, che regala la seconda vittoria di tappa di fila alla Alpecin-Fenix. Perfettamente lanciato nella volata dalla sua squadra e dalla maglia gialla Mathieu Van Der Poel in versione gregario, Merlier non ha avuto rivali, anzi è stato seguito sul podio dal compagno Jasper Philipsen. Terzo Nacer Bouhanni (Arkéa-Samsic).

Nel finale però caduta di Caleb Ewan (Lotto-Soudal) che ha portato a terra con sé Peter Sagan (Bora-Hansgrohe). Clavicola rotta per Ewan e ritiro da confermare.

Finale disegnato in modo pessimo dagli organizzatori, con curve a gomito, strade strette e rettilineo finale in discesa e con una semicurva. Difficile pensare qualcosa di peggio.

Durante tutta la giornata però ci sono state cadute, tra cui quelle importanti di Geraint Thomas (Ineos) arrivato in fondo però, Robert Gesink che ha dovuto abbandonare e Primoz Roglic negli ultimi chilometri. Roglic che ha perso 1’21” in classifica generale (92°). Ne ha approfittato Richard Carapaz che è salito al 3° posto in classifica generale a 31″ da Van der Poel.

Una tappa che può essere ben riassunta nelle parole di Marc Madiot (Groupama-FdJ): “Non è più ciclismo. Bisogna che cambi, così non va. Se non si cambia avremo dei morti. Non è una cosa degna del nostro sport”.

 

Commenti

  1. Ser pecora:

    Un punto importante sollevato da Philippe Gilbert: "avevamo chiesto di neutralizzare la tappa ai -5km. Ma la richiesta di neutralizzazione non era fatta arbitrariamente, ma semplicemente perché dai -5km al traguardo non c'era più spazio per nessuno per rimontare, per la strettezza e tortuosità del percorso. Peccato che non tutte le squadre abbiano partecipato a questa richiesta".

    Di fatto tutte le cadute tranne quella di Ewan sono arrivate prima dei -5km, proprio per cercare di posizionarsi davanti. Tutti. Gli uomini di classifica per stare al sicuro, gli sprinter per ovvi motivi, e tanti altri per giocarsi una qualche carta.
    infatti e' questo il punto....si lotta per prendere posizione non nel punto pericoloso,ma molto prima.....ieri erano gia' fuori di testa ai -50km,purtroppo non e' solo colpa del percorso,ma anche della troppa voglia di rischiare e di un livellamento generale......anni fa' con una Saeco sapevi che non c'era bisogno di queste cose,quando erano ai -10km faceva un treno che metteva in fila il gruppo,oggi invece se si guarda su una strada di 5mt ci sono almeno 8 treni diversi di squadre gia' ai meno 30-40km,segno che la' vogliono stare......senza dimenticare che qua siamo al Tour,ma stessa cosa capita anche al Giro dove squadre piccole come Bardiani o Androni,non possono neanche permettersi di avvicinarsi,perche sono professional e vengono chiuse da squadre WT che non fanno minimamente avvicinare anche un solo corridore di piccole squadre,lo raccontava proprio Visconti come vengono trattati.
    Ormai siamo ad un livello altissimo ed e' logico che in pianura i rischi siano assurdi......
  2. samuelgol:

    Si. E quindi?
    p.s. non Sivakov.
    E quindi niente. Lo spartitraffico e le rotonde sono un altro elemento di rischio reale; e di incidenti li ne accadono tanti. Allora che fare? Evitare le strade con tali regolatori del traffico? Il problema delle cadute non é di facile risoluzione, ma almeno le tappe con un finale per velocisti si posso disegnare meglio, senza finali assurdi.
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