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[Test] Bianchi Intenso

La Intenso è la nuova proposta dello storico marchio Bianchi per il segmento “Coast-to-Coast”, ovvero la linea della casa di Treviglio per le bici adatta a percorrere molte ore in sella ottimizzando la fatica. Nel catalogo Bianchi la Intenso si propone come modello di accesso ai telai in carbonio e si pone al fianco della Infinito CV con cui condivide le geometrie ma con un prezzo inferiore, non disponendo delle stesse tecnologie.

Osservando le specifiche delle geometrie, la Intenso in taglia media (orizzontale 55) offre un tubo sterzo di 170mm (al pari della Infinito CV) che permette una posizione più elevata rispetto a bici più spiccatamente votate alla prestazione, come per esempio la Oltre XR2 che dispone di un tubo sterzo di 145mm. Sempre in confronto al top di gamma della Bianchi, la Intenso ha un angolo di sterzo leggermente più aperto, circa mezzo grado a parità di taglia, e un carro posteriore più lungo. La bici è proposta in 8 taglie, 47-50-53-55-57-59-61-63.

Il telaio è predisposto per il passaggio interno dei cavi (fino a sotto la scatola del movimento centrale per il cambio posteriore)  e con movimento BSA. La forcella, full carbon con tubo conico 1-1/8” e steli dritti, contiene degli inserti in Kevlar per migliorare l’assorbimento delle vibrazioni.

Il modello in prova, in taglia 57 (56cm di orizzontale), era montato con gruppo Shimano Ultegra 11sp, tranne la guarnitura Fsa Gossamer MegaExo Compact e i freni Reparto Corse. La piega, l’attacco e il reggisella, tutti in alluminio, sono anch’essi marchiati Reparto Corse. La sella è una San Marco Era Startup Power mentre le ruote montate sono le Fulcrum Racing Sport (paragonabili alle Racing 5 2013 secondo i tecnici Bianchi) con copertoni Hutchinson Equinox 2. La bici è fornita di un portaborraccia Elite Paron.

Il peso della bici in questa configurazione (e taglia) è di 8,180 kg (senza pedali).

Nell’effettuare le regolazioni ho notato il particolare collarino che presenta un controcollarino con le impostazioni alu o carbon per evitare di chiudere sul taglio del telaio, in modo da ridurre un possibile rischio di “incisioni” del carbonio del reggisella. Ho lasciato alcuni spessori sotto al manubrio che, insieme alla geometria del telaio, mi hanno permesso di contenere il dislivello sella-manubrio nonostante abbia posizionato la sella a 800 mm dal movimento centrale.

La bici in prova, in colore nero, risulta molto bella ed elegante, con un design pulito composto da semplici baffi bianchi e celesti ma con alcuni segni distintivi come la scritta Intenso in colore celeste Bianchi sul tubo orizzontale e sotto l’obliquo, il marchio “Uci Approved” vicino al collarino reggisella e il classico logo Bianchi sul tubo sterzo.  Il tubo sterzo e l’obliquo hanno sezioni abbastanza importanti mentre il tubo orizzontale ha una forma lateralmente sfinata e sloping che slancia il profilo della bici. Il telaio è molto curato sia nella verniciatura sia negli ingressi dei cavi che presentano un inserto per evitare il contatto delle guaine sul carbonio.

La prova

La bici è stata provata in varie condizioni per circa un mese ed oltre 800km, sia in uscite molto tirate in pianura sia in percorsi più lunghi e salite importanti. Il meteo del periodo ha permesso, purtroppo, di mettere a dura prova i cuscinetti. Quello che mi ha colpito della bici, appena salito in sella, è la sua silenziosità, sia del reparto trasmissione, sia in generale grazie ad un buon assorbimento delle vibrazioni che mi dava la sensazione di pedalare “sul velluto”. Alla lunga tale sensazione si riflette in un minor affaticamento generale. La bici risulta estremamente stabile e precisa, seppur forse non agilissima nei cambi di direzione più rapidi. Nei tratti in pavé la bici non può certamente far miracoli ma non perdeva stabilità e le vibrazioni erano più contenute rispetto ad altre bici più racing o in alluminio.

Il telaio dà buone sensazioni in ogni contesto, abbastanza rigido sia nella pedalata da seduto che sui pedali seppur non spiccatamente reattivo. A tal proposito ritengo che con delle ruote più leggere e rigide si possa ottenere una bici decisamente equilibrata e che possa dare ottime soddisfazioni anche per chi ricerca una maggiore risposta ai cambi di ritmo. Con le ruote di serie la bici peccava proprio nelle prime pedalate ma nelle progressioni sia da seduto sia sui pedali mi ha dato buonissime sensazioni.

La geometria della bici ha permesso ad un longilineo come me (1.81 cm con 90 cm di cavallo) di trovare un buon assetto senza dover scegliere una taglia particolarmente lunga per contenere il dislivello sella manubrio. Volendo cercare una posizione leggermente più racing avrei potuto portare l’attacco in battuta. La posizione ottenuta mi ha permesso di trovarmi a mio agio in presa bassa ed estremamente comodo nelle lunghe salite posizionando le mani in presa alta.

Il gruppo Ultegra 11v è risultato impeccabile, la cambiata abbastanza veloce e precisa anche sotto sforzo. Nonostante la mancanza di un dente di cane non è mai caduta la catena all’interno. Buona anche la frenata con i freni Reparto Corse. Le ruote fornite di serie non spiccano, come già detto, per reattività ma sono certamente robuste. Devo però segnalare che negli ultimi giorni del test dopo alcune uscite con pioggia è comparso un fruscio al mozzo posteriore, probabilmente per dello sporco nei cuscinetti. La sella fornita di serie non era, per me, particolarmente comoda, rendendo quindi meno piacevole l’uscita sulle lunghe distanze (personalmente la sostituirei all’acquisto con una meno entry level).

Conclusione

Nel complesso il giudizio della bici è molto positivo. È una bici adatta alle lunghe pedalate cicloturistiche e, con un upgrade sulle ruote, per le granfondo impegnative. Grazie alla geometria la Intenso può anche essere una valida scelta per persone longilinee con cavallo molto alto.

Il modello in test ha un prezzo di listino pari a 2.250 euro. In alternativa è offerta anche con Shimano 105 a 1950 euro (anche in versione Dama Bianca) e Campagnolo Veloce a 1850 euro. Il solo telaio è presente a listino a 1790 euro. La garanzia è pari a 5 anni sul telaio e 2 anni sui componenti. Il prezzo della bici completa è molto buono in rapporto alla qualità del telaio, delle finiture del montaggio offerto e alla concorrenza sui canali di vendita tradizionali.

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