Categorie: Test

[Test] Bianchi Oltre Ultegra Di2

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Dopo avere provato con grande soddisfazione la Oltre equipaggiata con gruppo Shimano Dura Ace meccanico – qui trovate il nostro test – Bianchi ci ha proposto di saggiare la Oltre con il nuovo gruppo elettronico Shimano Ultegra Di2.

Occasione ghiotta, che non ci siamo certi lasciati sfuggire, ideale per valutare le funzionalità del nuovo gruppo elettronico della casa nipponica e per misurare la Oltre con un wheelset diverso da quello già utilizzato in precedenza.
Alle sei misure di telaio in produzione, Bianchi ha aggiunto per il 2012 una misura più piccola, 47 cm, andando così a comporre un ventaglio decisamente ampio, in grado di soddisfare la totalità degli utenti che desiderino una taglia standard.
Che la Oltre sia una bicicletta in grado di soddisfare i corridori professionisti lo sottolinea il fatto che sia utilizzata da due stagioni dal Team Androni Giocattoli-CIPI, al quale si è da poco aggiunto quello olandese Vacansoleil-DCM.

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Il telaio Oltre rimane immutato anche per il 2012, quindi le caratteristiche intrinseche sono le medesime già enunciate nella nostra recensione dello scorso aprile. Ne ribadiamo comunque le peculiarità. Carbonio serie UMS40 ad alto modulo, con “nano polveri” inserite nella matrice (da qui la sigla Carbon Nano Tube). Fibre incrociate interne alle tubazioni (sigla X-Tex). Dopo la laminazione nello stampo, il carbonio viene compattato (Wrinkless Molding Process). Tutto ciò genera un telaio che, finito e verniciato, pesa solo 930 grammi nella taglia 55. La forcella a steli diritti full carbon “Hors Category” e tubo sterzo conico pesa invece 350 grammi.

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Allestimento
La bici in prova era equipaggiata con il nuovo gruppo trasmissione Shimano Ultegra Di2 elettronico a dieci velocità (pacco pignoni 12-25), guarnitura Fsa SL-K Light Light BB30 compact 50-34, ruote Fulcrum Red Wind XLR con profilo in carbonio 50 mm e cerchio in alluminio adatto sia ai copertoncini per camera sia ai tubeless, copertoncini Hutchinson Atom Comp, sella Fi’zi:k Antares con carrello in manganese, piega e attacco manubrio FSA (per tutti i dettagli si rimanda alla scheda tecnica a fondo pagina).
Questa componentistica di serie si colloca nella fascia medio-alta dei listini dei vari brand, badando alle prestazioni di buon livello, senza sconfinare in esoterismi che avrebbero alleggerito peso della bici e portafogli dell’acquirente.

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Quattro le possibili opzioni di scelta inerenti alle ruote. Le splendide DT Swiss RRC Carbon, tubolari con profilo 46 mm e soli 1.210 grammi di peso. Le Fulcrum Racing Zero 2 way fit, tradizionali in alluminio a basso profilo, adatte al montaggio di copertoncini con camera d’aria oppure pneumatici tubeless, accreditate del peso di 1.460 grammi. Le Fulcrum Racing 1, le più economiche del lotto, il cui peso dichiarato si attesta a 1.555 grammi. E poi le Fulcrum Red Wind XLR oggetto della prova, 1.590 grammi dichiarati. Le varianti non mancano, non è difficile scegliere il wheelset in base alle prestazioni desiderate e alle possibilità di spesa (per i prezzi delle varie configurazioni si rinvia alla scheda tecnica a fondo pagina).

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Sintesi dei test
Altezza e peso del tester: 180 cm, 70 kg (senza abbigliamento)
Bici in prova: misura 55 (tutti i dettagli nella scheda tecnica a fondo pagina)
Periodo della prova: dal 13 Novembre al 8 Dicembre 2011
Uscite effettuate: 6
Tempo totale di percorrenza: 27h.06min
Distanza percorsa: 752 km
Dislivello in salita: 5.650 m.
Percorsi effettuati: misti, vallonati con salite di breve e medio sviluppo (max 8 km) e pendenze variabili tra il 2% e il 15%, con ogni tipo di fondo stradale, dall’asciutto al bagnato, tra le zone della Brianza collinare, del Triangolo Lariano e del Canton Ticino.

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La prova
Le rimarchevoli doti di questo telaio erano già state decantate nella precedente prova della Oltre. Il telaio di per sé risulta perfettamente equilibrato, la ripartizione dei pesi è ottimale. Mentre nel test precedente le caratteristiche riscontrate erano da riferimento, grazie anche alle ruote per tubolari Fulcrum Racing Speed XLR in carbonio con profilo 50 mm, in quello attuale, con le Red Wind XLR in alluminio e carbonio, le prestazioni sono stemperate dal peso e dall’inerzia del wheelset, che soffoca parzialmente l’indole corsaiola della Oltre, rendendola però più fruibile, piacevole e comoda sui fondi stradali dissestati.
Le ruote Red Wind XLR spostano leggermente il carico al retrotreno, senza tuttavia penalizzare o alleggerire eccessivamente l’avantreno, che risulta maneggevole quanto basta, con una netta percezione di un baricentro basso, che lascia la giusta libertà di manovra nel misto senza essere scorbutico. I cambi di direzione, anche improvvisi, avvengono con soddisfacente rapidità.
Pur possedendo una straordinaria rigidità laddove occorre, come nella zona del movimento centrale, la reattività del telaio allo scatto e al cambio di ritmo è in parte inibita dall’inerzia delle ruote, il cui peso complessivo non aiuta certo in questi frangenti. La loro scorrevolezza è molto buona, sopra i 35 km/h si viaggia in prima classe, lì le ruote ad alto profilo svolgono bene. Ma per rilanciarle alle basse velocità occorre spendere parecchia forza, così come ne occorre ancora di più sulle salite, dove logicamente il peso è penalizzante.

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In compenso queste Red Wind XLR, associate al rigore ciclistico della Oltre, regalano sicurezza in discesa, ancor più laddove il manto stradale risulti dissestato. Buche, tombini, crepe, cordoli, rattoppi di bitume, sono digeriti con incredibile facilità da questo wheelset, che non si scompone praticamente mai, mantenendo sempre la traiettoria impostata dal ciclista.

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Nelle curve ad ampio raggio, affrontate ad alta velocità, la Oltre segue fedelmente la linea scelta, senza effetti di sottosterzo che sono talvolta riscontrabili quando si utilizzano ruote ad alto profilo, il cui movimento giroscopico tende a riportare la bici in posizione verticale.
Traiettorie pulite anche in frenata, dove l’equilibrio telaistico e la rigidità laterale della Oltre garantiscono sempre una buona rapidità nell’entrata in curva, dalla quale occorre però uscirne rilanciando preferibilmente l’azione sui pedali, perché le ruote si dimostrano sempre un po’ pigre in accelerazione.

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Valutazione componenti
Per quanto riguarda le ruote Fulcrum Red Wind XLR, accanto a quanto già scritto possiamo aggiungere che il loro peso complessivo le rende abbastanza resistenti alle fastidiose folate di vento laterale, a tutto vantaggio della precisione di guida. Ovviamente sono ruote che si addicono a quanti non siano alla ricerca delle performance di punta. Già molto confortevoli con le camere d’aria, crediamo che lo diverrebbero maggiormente con l’adozione di pneumatici tubeless, opzione che però non siamo riusciti a provare.
I copertoncini Hutchinson Atom Comp si sono sempre dimostrati all’altezza in ogni situazione, offrendo un buon feeling anche sui fondi sdrucciolevoli.
La piega manubrio è comoda ed ergonomica, l’appoggio delle mani è sempre funzionale. Non sarà leggera quanto le pieghe in carbonio, ma il poco peso addizionale non è certo inibitorio delle prestazioni globali.
La sella ha una imbottitura per nulla cedevole, lo scafo è piuttosto rigido anche lateralmente.

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Ultegra Di2
La novità più interessante presente su questa Oltre era costituita dal nuovo gruppo trasmissione Shimano Ultegra Di2 elettronico. Niente più cavetti di acciaio, guaine e levette meccaniche, ma connessioni elettriche, batteria e pulsanti.
La batteria, agli ioni di litio, è situata sotto al porta borraccia, ed è rimovibile per consentirne la ricarica mediante apposito caricatore in dotazione. Shimano garantisce un migliaio di ore di funzionamento per ogni ciclo di ricarica, con una vita della batteria di 500 ricariche. Una ricarica completa richiede circa 90 minuti.
Alla batteria è collegata la piccola unità di controllo, posizionata nella zona del manubrio in modo da potere essere azionata anche rimanendo in sella. Mediante l’unità è possibile regolare micrometricamente l’allineamento del cambio posteriore. Sono ben 15 le posizioni sulle quali effettuare un fine allineamento del cambio, con step di 0.3 mm per ogni spostamento, sia a destra che a sinistra. L’unità di controllo è dotata anche di led indicatori della carica della batteria. La luce verde stabile indica il 100% di carica, intermittente significa 50%, luce rossa stabile 25%, luce rossa intermittente 0%.


Del gruppo meccanico rimangono le leve freno, sempre molto ergonomiche, dotate di due pulsanti di semplice azionamento anche con i pesanti guanti invernali e grande precisione di funzionamento. Il pulsante destro più in alto, con la superficie zigrinata, sposta la catena sui pignoni più grandi. Quello invece situato più in basso, ampio e liscio al tatto, consente di scalare la catena verso i pignoni più piccoli. I pulsanti sulla leva sinistra regolano invece il movimento del deragliatore anteriore. Tasto alto zigrinato per spostare la catena sulla corona esterna più grande, tasto basso liscio per farla scendere su quella piccola.

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Il deragliatore anteriore è privo di molla di richiamo. Lo spostamento avviene tramite un attuatore elettronico, che si muove in base alla regolazione iniziale, effettuata mediante le classiche due viti di registro. L’elettronica del deragliatore percepisce inoltre l’incrocio della catena, andando anche ad agire sui pignoni posteriori se necessario, onde evitare pericolose torsioni della medesima.
Il cambio posteriore è invece dotato della consueta molla di richiamo, che viene estesa quando si passa ai pignoni più grandi, mentre torna in posizione di riposo verso quelli più piccoli. Anche in questo caso la regolazione iniziale dell’allineamento è affidata alle due viti di registro.
Il funzionamento di questo Ultegra Di2 è davvero sorprendente. I pulsanti non falliscono un colpo, il passaggio della catena è sempre preciso, sia per il deragliatore che per il cambio. Addio ai salti di catena, ai risucchi e alle torsioni della stessa, cruccio di molti ciclisti. E anche ai cavi e alle guaine, soggette a usura e decadimento delle prestazioni con le intemperie. E’ sufficiente una semplice pressione dei tasti per ottenere ciò che si desidera. L’ergonomia è ottima, si riesce a cambiare rapporto anche in fase di frenata, cosa praticamente impossibile con i comandi meccanici della Casa nipponica. Notevolissima la velocità di funzionamento del deragliatore anteriore, salita e discesa della catena sono nettamente superiori rispetto alla versione meccanica. Effettuato il passaggio della catena, in su o in giù, il deragliatore si riposiziona più centralmente rispetto al raggio di manovra.
Il cambio posteriore elettronico lavora invece a velocità prossime a quello meccanico. E’ un pochino più svelto nel passaggio ai pignoni superiori, mentre è praticamente allineato al meccanico nelle fasi di richiamo della molla sui pignoni più piccoli.
Nota di merito per le leve freno Ultegra, che si distinguono per la facilità di azionamento in ogni circostanza, sia con presa alta che con presa bassa sulla piega manubrio. Modulabili e progressivi, questi freni hanno sempre risposto al meglio, con grande omogeneità e incisività di frenata.
Il gruppo Ultegra Di2 viene fornito con numerosi cavetti elettrici di varia lunghezza, per adattarsi ai passaggi delle differenti tipologie di telaio. Qui sulla Oltre, il cavetto servente il cambio posteriore era un po’ corto, venendosi a trovare a ridosso del dado del quick-release posteriore e costringendoci a prestare attenzione nelle fasi di smontaggio e montaggio della ruota.

Inconvenienti riscontrati nel corso della prova
Nessuno.

Rapporto qualità/prezzo
La versione in prova si attesta appena al di sotto dei 6.500 euro, cifra non esattamente alla portata di tutti. Partendo dal fatto che il solo framekit, ricco di contenuti altamente tecnologici, interamente fatto a mano in Italia e dedicato ai professionisti, costa poco più di 3.000 euro, il prezzo finale della bicicletta nella configurazione in prova non sembra esagerato. Bianchi propone comunque quattro versioni di wheelset per questa Oltre con Ultegra Di2, per cui non sarà difficile all’utente trovare quella più adatta alle proprie esigenze.

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Scheda tecnica
Telaio: Bianchi Hoc Oltre carbon electronic system, X-TeX technology, UTSS, BB30
Forcella: Bianchi HoC full carbon, 1.5”-1.1/8”
Serie sterzo: FSA Orbit C40 1.5”-1.1/8”
Attacco manubrio: FSA SL-K alluminio, diametro conchiglia 31.8 mm, attacco forcella 1.1/8”, estensione 120 mm
Curva manubrio: FSA Wing Pro Compact alluminio, 31.8 mm, larghezza 440 mm, drop 125 mm
Nastro manubrio: Bike Ribbon Eolo soft
Comandi e leve freno: Shimano Ultegra Di2
Freni: Shimano Ultegra gray
Pattini freno: Shimano Ultegra
Deragliatore: Shimano Ultegra Di2
Cambio: Shimano Ultegra Di2
Guarnitura: Fsa SL-K Light Compact BB30 Carbon 50-34, pedivelle 172.5 mm
Movimento centrale: FSA BB30
Pignoni: Shimano Ultegra, 12-25 (10 vel)
Catena: Shimano Ultegra, 10 vel
Reggisella: Bianchi Oltre Full Carbon Aero, dimensione dedicata, viteria titanio
Sella: Fi’zi:k Antares, carrello in manganese
Ruote: Fulcrum Red Wind XLR dark label, profilo 50 mm, alluminio-carbonio, cuscinetti in ceramica USB, 2 way fit per copertoncino o tubeless
Coperture: Hutchinson Atom Comp, 700×23, copertoncino per camera d’aria
Portaborraccia: Elite Pase Carbon
Pedali: non inclusi
Prezzo: 6.490 euro (versione in prova), 5.590 euro (con ruote Fulcrum Racing 3 black), 6.190 euro (con ruote Fulcrum Racing Zero 2 way fit, red/black), 6.990 euro (con ruote DT Swiss RRC Carbon, profilo 46 mm, per tubolari). Framekit 3.150 euro (telaio, forcella, serie sterzo, expander e reggisella)
Peso rilevato: 6,82 kg (senza pedali, misura telaio 55)
Misure disponibili: 47, 50, 53, 55, 57, 59, 61 (qui le geometrie)
Colorazioni disponibili: bianco/argento, nero (versione in prova)

Info:
F.I.V. E. Bianchi S.p.A.

Via delle Battaglie, 5
24047 – Treviglio (BG)
Tel. 0363/3161
Fax 0363/303680
www.bianchi.com
bianchi@bianchi.com

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Pubblicato da
marco

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