Categorie: Test

[Test] Bianchi Oltre XR4

Eccola qui, dopo 1 mese e mezzo di utilizzo in test, la Bianchi Oltre XR4.

Una bici che ha riscosso sin dalle prime foto della presentazione grande successo tra i lettori e gli appassionati per l’estetica riuscita: aggressiva, ma senza esagerazioni.

Il telaio è completamente nuovo rispetto le versioni precedenti, anche se ovviamente ne riprende le forme generali. La novità maggiore è l’introduzione anche per questa Bianchi dell’elemento viscoelastico Countervail®, che ormai era assente solo sulla Oltre dato che il resto della gamma ne è dotato. Questo inserto viscoelastico brevettato è direttamente laminato nel carbonio del telaio e forcella e contribuisce allo smorzamento delle vibrazioni provenienti dal manto stradale. Essendo una tecnologia ormai collaudata (e diffusa quanto la nuova gamma Bianchi) è forse superfluo dilungarsi sul suo funzionamento e vedere piuttosto come si integra su questa Oltre.

La geometria del telaio è decisamente corsaiola: a parità di misura e lunghezza la Oltre XR.4 ha un tubo sterzo più basso di 25mm rispetto ai modelli dedicati all’endurance della stessa Bianchi quali la Infinito CV o la Intenso, e di mezzo cm rispetto alla Specialissima. Il piantone nella taglia 59 in prova ha un’angolazione standard a 73°, così come lo sterzo, con un angolo di 73° rispetto ai 72,5° dei modelli endurance. Per finire, anche il carro è ovviamente di lunghezza ridotta rispetto ai modelli endurance, mentre è praticamente uguale a quello della Specialissima (solo in taglia 61 il carro della Oltre è 4mm più lungo).

Aggiornamento tecnologico anche per quanto riguarda i freni, che ora sono DirectMount, come vuole il mercato ora. Idem per il manubrio integrato, ormai un must sulle bici aero, che in questo caso è il Vision Metron 5D.

La bici in prova era montata col nuovo Shimano Dura-Ace 9100 meccanico (guarnitura compact e pacco pignoni 11-28). Come ruote le Zipp 404 Firecrest gommate con tubolari Vittoria da 25mm. Reggisella dedicato di serie e sella Fizik Arione carbon braided. In questa configurazione, senza pedali, con portaborraccia Elite Pase carbon la bici pesava 6,6kg. Bici aero con ruote alto profilo sotto il limite UCI quindi.

Bianchi dichiara 980gr di peso per il telaio (taglia 55cm, +/-5% in nero) e 370gr per la forcella.

Prova

Cosa ha guadagnato la nuova Oltre rispetto i modelli precedenti? Questa la prima domanda saliti in sella per la prima volta. Sono servite più uscite per rendersene conto e la risposta è che la bici è diventata più “morbida”. Inutile saltare sulla sedia coi capelli dritti, non si tratta di aver perso la solita rigidità, ma di aver acquisito qualcosa di difficile da definire, se non come qualcosa che alla fine si può ricondurre proprio al Countervail, ovvero la capacità di smorzare le alte frequenze di vibrazione.

Chi scrive era piuttosto scettico rispetto a quanto promesso da questa soluzione, che non è qualcosa di così manifesto come un sistema Isospeed di Trek o altri sistemi meccanici di ammortizzazione, idem nelle prove su strada, dove è inutile andare a cercare buche o irregolarità profonde dell’asfalto, occasioni nelle quali le bici col Countervail si comportano come altre. Dopo varie uscite, ci si rende conto di questa caratteristica comune di smorzamento.

Le Bianchi CV offrono un comfort “discreto”, con sensazioni ovattate, che si traducono in sensazione di stabilità e sicurezza, in particolare rapportato al peso del telaio. Per fare un esempio, la Oltre mi ha dato sensazioni vicine a quelle della Canyon Aeroad, ma proprio con queste sensazioni di “morbidezza” in più. In particolare nella solita salita test dietro casa, su alcune curve con asfalto deformato in cui si sono formate piccolissime “onde”, la Oltre tende a saltellare un po’ meno. La sensazione è simile a quella che si può avere con un telaio decisamente più pesante. In questo conferma le sensazioni avute con la Specialissima, che è esaltante proprio in queste sensazioni di solidità legate al peso piuma del telaio.

Ottima l’ergonomia delle nuove leve Dura-Ace. In compenso qualche problema è venuto dal deragliatore posteriore, che ha, come si può vedere dalle foto, il nuovo posizionamento stile-mtb, più arretrato e “sotto” il forcellino, il quale, combinato col foro d’uscita al termine del fodero basso della Oltre fa formare al cavo una curva piuttosto stretta.

Nessun problema per il DI2, per cui sembra maggiormente concepito quel foro di uscita, ma con il cambio meccanico probabilmente una curva così stretta non è proprio il massimo, traducendosi in qualche regolazione da effettuare più spesso del solito. Per il resto nulla da criticare su questo nuovo gruppo. In particolare i freni DirectMount, che hanno esibito potenza da vendere, in combinazione con le Zipp 404, tanto che al posteriore è scappato qualche piccolo bloccaggio indesiderato. Buoni i tubolari Vittoria, a parte il doverli gonfiare anche solo dopo 12h, in quanto perdono pressione (come tutti i tubolari Vittoria da me provati).

Bello il manubrio Metron 5D, che presenta un’ottima curvatura verso l’avanti di 10° ponendo il polso in una posizione molto naturale e comoda in presa alta (ma con i gomiti all’infuori stile Froome).

Sotto il manubrio, in posizione centrale, è presente un vano apribile con 3 viti dove poter alloggiare la centralina del DI2. Una soluzione davvero ottimale per integrare questo componente. Il passaggio cavi interno al manubrio completa questa soluzione, per una pulizia totale della linea della bici.

Con questo manubrio è previsto un supporto specifico per Garmin che si installa tramite due viti.

In mancanza di questo supporto ci siamo arrangiati con uno Spoon di BarFly, che seppur decentrato non ha dato alcun problema.

Il manubrio integrato è disponibile in una combinazione di misure per taglia, ovvero: 100x400mm-47/50cm, 110x420mm-53/55cm, 120x420mm-57/59cm, 130x440mm-61cm. Niente paura però in caso di esigenze diverse visto che le Bianchi di alta gamma sono montate a Treviglio partendo dal telaio. In fase di acquisto il cliente può scegliere tante variabili come tipo guarnitura (standard, semicompact, compact), lunghezza pedivella, denti della cassetta e anche lunghezza dell’attacco e larghezza del manubrio. In questo caso se il cliente volesse il Metron 130x440mm sulla 50cm deve solo segnalarlo al negoziante quando fa l’ordine.

Come tutti i manubri integrati gli spessori sono di forma specifica. Il tubo sterzo piuttosto corto ci ha imposto di tenerli tutti montati. La taglia superiore sarebbe stata una scelta migliore.

Il reggisella aerodinamico ha una particolare forma rastremata nella parte superiore. Migliorata invece la chiusura, che è passata dalle due viti ad una sola sulla parte anteriore del reggisella.

Conclusioni

Le conclusioni non possono che essere positive su questa bici, che offre veramente tutto quello che si può chiedere da una bici pensata per gareggiare, con geometrie e comportamento corsaiolo, ma con i benefici del countervail che ne rendono il carattere un po’ più docile. Rifiniture e dettagli eccellenti come ormai ci ha abituato Bianchi da qualche anno (vedere la viteria Carbon-Ti in celeste Bianchi).

Prezzi

Prezzo versione DA 9100, Zipp 404: 9.190 Euro

La XR4 Dura Ace parte da 7.990 Euro con le Fulcrum Racing Zero. Sempre come opzione ruote ci sono le Fulcrum Racing Zero Carbon. Ulteriore opzione che si può aggiungere all’acquisto è il misuratore di potenza Rotor 3D+ InPower.

Prezzo telaio: 3690 Euro.

Colori disponibili: BZ (nero/celeste), CJ (celeste opaco/nero), 7Z (nero/giallo), BD (grigio/rosso), 1D (celeste).

Sito Bianchi

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Pubblicato da
Piergiorgio Sbrissa

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