Nel corso degli anni abbiamo provato praticamente tutte le versioni della bici da endurance di Canyon, la Endurace, arrivata da poco alla sua ultima versione. Bici che abbiamo potuto utilizzare nella versione CFR, la top di gamma, con trasmissione SRAM AXS.
Le bici endurance sono state una bella novità per circa un decennio, avendo contribuito a cambiare il senso di utilizzo delle “bici da corsa” come classicamente inteso, ovvero rendendole meno orientate solo alla competizione, ma più al piacere di pedalare, venendo incontro alle esigenze della nuova clientela attratta dal mondo della bicicletta da strada, ma non dalle gare tout court. Recentemente questa tipologia di bici è stata probabilmente cannibalizzata dal mondo gravel, che ha spinto ancora di più su una destinazione di utilizzo a 360° e sulla poliedricità. Canyon però è un marchio che evidentemente crede ancora nelle bici endurance, ed ha riproposto la propria Endurace sempre con la stessa filosofia, ovvero una bici con geometrie un po’ più rilassate, passaggi ruota molto abbondanti, ma curando il peso e senza esagerare nel dargli una connotazione “All Road”, come viene definita oggi, ovvero con ammortizzatori, monocorona, ecc, ma mantenendo un’anima molto stradale.
La CFR AXS in prova è infatti una bici dall’ottimo peso, misurato in 7.69kg in taglia XL (con copertoni da 32mm). E con una geometria che resta non lontana da quella della sorella più stradistica, ovvero la Ultimate.
Angolo piantone di 73,5° invece che i 73,9° della Ultimate (in tutte le taglie) , angolo sterzo di 73,3° (in questa taglia) invece che 73,5°, e sostanzialmente tubi sterzo più lunghi di 2cm circa nelle varie taglie.
Il passaggio ruota è stato incrementato a 35mm massimo di capacità. Anche se la bici viene fornita di serie con gli Schwalbe Pro One TLR da 32mm. Montati sulle ruote DT Swiss ERC 1100 Dicut.
Altre caratteristiche mutuate dalle sorelle sono il manubrio integrato CP0018 Aerocockpit, regolabile in larghezza di +/-20 mm (svitando 4 torx nella parte inferiore), il reggisella invece è il S15 VCLS 2.0 CF, con 25mm di setback. Il classico e noto reggisella di Ergon “sdoppiato”, che ha una funzione ammortizzante garantita dal movimento ad arco di cerchio che la sella farebbe sotto l’impulso delle asperità stradali grazie al movimento garantito dalle due parti in carbonio di cui è composto lo stelo del reggisella e dai due perni rotanti del morsetto reggisella che garantiscono che la sella resti sempre “in bolla”.
Componente dal peso di 220 grammi, ben di più da quello da 70gr della Ultimate CFR.
La trasmissione è affidata a SRAM, in questa versione, con il suo gruppo ammiraglia, il Red AXS con misuratore di potenza Quarq integrato. Corone 48/35 a sottolineare la destinazione d’uso.
Grande novità di questa nuova Endurace è il vano ricavato sull’orizzontale, nel quale è possibile infilare il LOAD Top Tube Storage di Canyon ovvero un contenitore in neoprene (disponibile separatamente) che contiene una cartuccia C02, due levette cacciagomme ed un Minitool 3-in-1 con brugole ed anche la punta per inserire i vermicelli per riparare le forature coi tubeless. Qui il nostro short a riguardo.
Una soluzione che ormai è molto in voga per vari marchi, e che Canyon ha scelto di posizionare però sull’orizzontale invece che sull’obliquo come la maggior parte dei concorrenti.
Ottime le finiture, come la verniciatura opaca con elementi in rilievo di colore verde cangiante. Una colorazione che Canyon chiama “Ultra Stealth”. Questo modello è disponibile anche in “CFR Silver”.
Su strada questa Endurace si è rivelata una bici molto simile per sensazioni alla Ultimate. Di fatto i due modelli differiscono per le geometrie, con la Endurace che offre una posizione un po’ più rialzata. La scelta su quale geometria orientarsi chiaramente dipende da molti fattori personali. Nei fatti le differenze a livello di guida sono molto sfumate, ovvero le due bici non presentano grandi differenze di comportamento, in particolare in discesa. Il peso della Endurace in questa versione è ottimo, pur con i generosi copertoni da 32mm, che offrono grande comfort.
Nel complesso una bici equilibrata per chi cerca una posizione in sella più votata alla comodità, magari per lunghe uscite, ma rimanendo su un mezzo leggero e con caratteristiche non dissimili da una bici più race (per questo il nome è davvero azzeccato), ed inoltre non ama avere orpelli come ammortizzatori vari, ma predilige la semplicità e linee piuttosto classiche (relativamente ad oggi).
Lo sportellino sull’orizzontale è un’idea carina, che ben accompagna la pulizia globale del design della bici, ma il suo posizionamento condiziona le dimensioni e quindi lo spazio utile, rendendo praticamente impossibile infilarci una camera d’aria. Il multi-tool (di derivazione mtb) comprende anche l’attrezzo per inserire i vermicelli, ma su copertoni da bdc resta una soluzione un po’ dubbia su cui affidarsi totalmente. Quindi soluzione originale, ma un vano sull’obliquo dalle dimensioni più generose mi sembra una soluzione migliore, per la possibilità di inserirvi anche una camera d’aria (almeno quelle in TPU). Ad ogni modo la soluzione di Canyon è ben realizzata, con lo sportellino che non sbatte né si muove, e non fa entrare acqua.
Il prezzo di questa versione è di 9499€.
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