Dopo il test del casco Velocis di Trek, eccoci alle prese col fratello aerodinamico di casa Trek, il Ballista, qui in versione rinnovata nel design rispetto al precedente e dotato di Mips Air.
Con il Velocis il Ballista condivide la parte interna, ovvero la presenza del Mips in versione Air, le imbottiture ed il sistema di ritenuta.
Sistema di cui abbiamo già parlato molto bene nel test del Velocis, in quanto la regolazione micrometrica ottenibile con la rotella BOA consente di serrarlo con precisione, mentre la presenza dei cavi del BOA, o l’assenza di una gabba in plastica, lo rende molto confortevole in testa, senza punti di pressione e restando molto leggero.
Totalmente differente è la forma esterna del casco, orientata appunto al massimo rendimento aerodinamico. Per quanto riguarda quest’ultima Trek afferma, sulla base dei suoi test, che il Ballista “permette di risparmiare 10,1 watt di potenza e più di una lunghezza durante uno sprint (test standard della durata di 1 ora a 45km/h)“.
Inutile entrare in discussioni su queste affermazioni, sulla loro validità, verificabilità, etc..che hanno il loro pubblico di appassionati. Presumibilmente il Ballista consente una migliore efficienza aerodinamica rispetto ad un casco classico e tant’è. Questa efficienza di solito si è sempre accompagnata però con una inefficienza dal punto di vista della ventilazione interna. Ebbene, non è il caso di questo casco.
Dal punto di vista del design la parte posteriore è sicuramente quella più fuori dagli schemi, con una sorta di spoiler orientato verso il basso, mentre il resto del casco, in particolare ai lati, è perfettamente chiuso e senza feritoie. Sulla parte frontale invece ne sono presenti 3, di cui una oblunga centrale molto grande ed una superiore più piccola. L’aria che entra da questa feritoia passa attraverso il casco e viene estratta proprio dallo spoiler posteriore in modo molto efficace. Lo si può capire dal fatto che guardando da dietro una persona che lo indossa è visibile la feritoia superiore da sotto lo spoiler. In quanto da indossato il casco è inclinato verso la parte anteriore e tra la testa e la parte alta del casco resta dello spazio, dove appunto può fluire l’aria.
Le due feritoie anteriori funzionano molto bene per far entrare l’aria che passa poi per la lunghezza del casco sino ad essere estratta sotto lo spoiler posteriore. In questo modo l’interno del casco è molto ben ventilato.
Idem per le parti laterali, dove l’aria fluisce dalle due piccole prese anteriori laterali a due feritoie posteriori. Come potete vedere dalle foto della parte posteriore l’aria viene quindi incanalata al centro ed ai due lati, con due paratie che separano questi tre estrattori. Il tutto ricavato molto bene nello stampo stesso del casco.
Il Ballista quindi è un passo avanti notevole rispetto i primi caschi “aero” con semplicemente le feritoie chiuse, ed è evidente una ricerca meticolosa perlomeno dal punto di vista del design, molto elaborato e curato. L’efficienza aerodinamica possiamo solo supporla, ma almeno è combinata in modo molto efficace con una ventilazione davvero ottima. Aspetto verificato in una randonnée di 600km (quindi per molte ore continuate) in cui il Ballista non ha mai dato fastidio né per l’aspetto della ventilazione, né per la calzata in testa. Altro indizio che sia molto ben ventilato è che svariati pro della Trek-Segafredo lo hanno usato in gara, in salita, con clima caldo.
Sicuramente il miglior casco aero provato sinora.
Prezzo in linea con la concorrenza: 299eu
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