Abbiamo avuto in test il rullo Hammer di CycleOps. Si tratta di rullo a presa diretta in cui il telaio si blocca direttamente al rullo mediante lo sgancio della ruota posteriore agendo sulla cassetta che deve essere montata sul rullo stesso.
L’Hammer ha una ruota libera compatibile con cassette Shimano e Sram da 8 a 11 velocità (fornito lo spessore per le cassette 8-9-10) ed è fornito con gli adattatori che ne consentono il montaggio con quick release da 130 e 135 mm o perni passanti da 142 e 148 mm. La ruota libera è collegata ad un volano da ben 9 kg, per una struttura che può sopportare sino a 2000 watt e dal peso totale di ben 21 kg. Lo spostamento, visto il peso, non è molto agevole, nonostante la maniglia superiore.
All’interno della scatola, l’Hammer è già montato, vanno solo aperti i piedi per stabilizzarlo, forniti a loro volta di perni svitabili utili ad un perfetto adattamento al pavimento sottostante.
Sotto ai piedi ripiegati è incastrato il supporto per la ruota anteriore (peraltro non necessario, essendo l’altezza da terra pressappoco uguale a quella con la ruota montata), supporto che a sua volta contiene uno spessore da inserire nelle pastiglie del freno posteriore (per i freni a disco) per prevenirne l’accidentale chiusura. Per l’uso è necessario ovviamente montare sulla ruota libera il pacco pignoni e collegare il trainer alla presa di corrente mediante lo spinotto che si collega all’alimentatore a cui poi viene collegato il cavo che va alla presa di corrente, e di cui ci sono un po’ tutte le varianti anche per le prese di altri paesi.
Trasmette verso i Devices (smartphone, tablet, pc, garmin) attraverso tecnologia Bluetooth 4.0, Ant+ e Fe-C. Non è compresa nella confezione l’antenna USB ANT+, utile alla connessione al pc per l’utilizzo con i software di virtual training (Zwift, Trainerroad, Rouvy, Tacx training ecc.). A fianco dell’ingresso di corrente sull’Hammer troviamo la targhetta identificativa con il codice ANT+ che ci apparirà sui device ad esso collegati.
L’Hammer è dotato di una resistenza elettromagnetica che riproduce sino al 20% di pendenza in salita ed è compreso di misuratore di potenza Powertap.
Abbiamo utilizzato l’Hammer sia da spento, cioè non collegato alla corrente (per puro spirito di test, sicuramente non si compra un rullo del genere per utilizzarlo al 10% delle proprie funzionalità), sia ovviamente collegato con smartphone (ne serve uno decentemente aggiornato che supporti il Bluetooth 4.0) e collegato con il pc attraverso una antenna Ant+ usb Tacx perfettamente compatibile, oltre che ovviamente con un Garmin 520 e con un 500, facendo riconoscere solo al 500 il misuratore di potenza Powertap, mentre il 520 è rimasto settato sul misuratore RotorInpower della guarnitura, onde apprezzare le differenze di rilevazione della potenza (peraltro possibili anche se è il software in uso sul pc a riconoscere il misuratore dell’Hammer). Una prova abbastanza accademica: difficilmente i misuratori misurano potenze identiche. Un qualche scostamento vi è sempre. Quel che è importante, è la ripetibilità del dato dello stesso misuratore, così che in esito a un test, una volta fissate le zone, si riescono a eseguire le intensità programmate.
Peraltro sui software di allenamento, una volta riconosciuti i vari device collegati al pc, si possono opzionare quali misuratori visualizzare e dunque scegliere oltre a quello dell’Hammer stesso, eventuali altri misuratori (Rotor, Bepro ecc.).
Scollegato dalla corrente l’Hammer una volta messo in moto in poche pedalate il volano da 9 kg, funziona mantenendo l’abbrivio della pedalata come si fosse su un falsopiano in discesa. In questa configurazione l’Hammer può anche essere utilizzato per far girare le gambe anche ad altissima cadenza e fare agilità o riscaldarsi prima di una prestazione nel caso non si possiede alimentazione elettrica.
Attaccato alla corrente l’Hammer si accende con una spia lampeggiante blu facilmente visualizzabile sulla sinistra dell’apparecchio. Non vi sono interruttori. In questo frangente la pedalata è similare a quando è spento, la resistenza è minima e una volta messo in moto il volano, si fa solo agilità.
Ovviamente è il collegamento a smartphone, tablet e soprattutto pc il punto di forza dell’Hammer (e di un po’ tutti questi tipi di home trainer).
Va detto che il realismo percepito della pedalata è in parte influenzato dalla qualità del video, dalle prestazioni del pc stesso, dall’efficienza e dalle funzioni del software. Tuttavia, l’Hammer varia prontamente la propria resistenza ad ogni cambio di pendenza della strada con un ritardo di poco più di un secondo rispetto alla visualizzazione in video, risultando piuttosto realistico. Forse un filo più duro che nelle uscite outdoor, stando alla pendenza istantanea indicata ovvero in relazione alle sensazioni su salite che abbiamo avuto modo di fare nella realtà. Probabilmente, più una sensazione dovuta al fatto che si rimane sempre fra 4 mura, quindi a un effetto psicologico negativo, acuito dal caldo, piuttosto che non ad una maggior durezza dello strumento.
Il confronto della potenza, sia istantaneamente che nella media di lap, è inferiore di un 3/4% rispetto al RotorInpower. Una forbice che si riduce ad un 1-2% con l’intensificarsi della potenza. Una differenza di valori che si rileva anche con altri misuratori a confronto con l’Inpower, il che porta a pensare che sia quest’ultimo leggermente generoso nella misurazione, specie ad intensità minori.
Peraltro, stante la citata percezione di sforzo maggiore rispetto all’outdoor, a parità di wattaggio, il valore di misurazione, appare abbastanza fedele e ripetibile che è quel che più conta.
In ogni caso, un test Ftp è decisamente necessario se lo si vuole usare come strumento di allenamento indoor. Test che peraltro, viene (o dovrebbe essere) comunemente fatto sempre, ogniqualvolta si utilizza uno strumento di misurazione nuovo.
Nel test, ci siamo soffermati decisamente sulla realisticità soprattutto in salita e della misurazione della potenza. I due aspetti che per un allenamento sono decisamente più interessanti.
C’è da dire che l’Hammer riproduce piuttosto bene anche i tratti in pianura e quelli in discesa, così consentendo una riproduzione fedele sia di un giro precaricato, dando modo di sciogliere le gambe nei tratti in discesa, sia di un allenamento specifico eseguito outdoor e poi riprodotto mediante software, in cui i tratti in discesa sono quelli in cui si eseguono ai norma le fasi di recupero.
In piedi sui pedali, il peso dello strumento e la base fissata da due ampi piedi lo rendono molto stabile, ma a questo punto le sollecitazioni a cui si sottopone il telaio sembrano sconsigliare volate alla Kittel.
La rumorosità durante la pedalata è abbastanza considerevole. Farlo nel completo silenzio, magari la sera tardi o la mattina presto, non è molto consigliabile vivendo con abitazioni attigue o comunque con altre persone.
L’Hammer di Cycleops è un eccellente strumento di allenamento e simulazione ciclistica, ovviamente associato ai software di allenamento scaricabili (a pagamento salvo brevi periodi di prova) on-line. Si adatta bene alle variazioni del terreno o comunque a quelle imposte dal percorso che si sta seguendo. La precisione e soprattutto la ripetibilità del misuratore di potenza è affidabile ed è quel che più conta.
Visto il prezzo comunque impegnativo (listino distributore 1349 euro), l’antenna USB per il collegamento al pc e una cassetta, eventualmente opzionabile in fase di acquisto, a seconda della trasmissione che si dispone, sarebbe auspicabile fossero comprese nella confezione, così come una ruota libera universale che accetti cassette anche Campagnolo lo renderebbe più appetibile come platea di acquisto e dunque di rivendita in usato.
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