Categorie: Test

[Test] Garmin Varia Rearview Radar

Abbiamo avuto in test da Garmin Italia una delle novità per l’anno 2016. Parliamo del Garmin Varia Bike Radar, uno dei due strumenti della gamma Varia (l’altro è il dispositivo di illuminazione Smart Bike Lights) per la sicurezza stradale. La versione che ci è stata fornita è la Bundle, completa di ogni accessorio.

La confezione è composta dalle due unità principali, l’RDU da apporre sul manubrio (peso 29 gr.), e la RTL 500 (peso 64 gr.) da apporre sul reggisella, e dai vari accessori, ossia due supporti da manubrio identici a quelli di tutti gli altri Garmin, elastici di varie misure, supporti con vari adattatori per ogni tipo di reggisella, inclusi quelli aero, e il cavetto usb di ricarica tramite pc.

Caratteristiche di funzionamento

Secondo le statistiche relative agli incidenti stradali che coinvolgono ciclisti, nel 40% dei casi, le collisioni avvengono ad opera di veicoli che provengono da dietro. Con il Varia Bike Radar, Garmin si propone di dare uno strumento al ciclista per avere cognizione con molto anticipo del sopraggiungere di un veicolo più veloce di almeno 10 kmh alla nostra velocità di marcia, in maniera da regolare il proprio comportamento, in ragione di buche e imperfezioni dell’asfalto, e avvicinarsi il più possibile al margine della carreggiata o eventualmente stare pronto ad eventuale comportamento di emergenza qualora il veicolo abbia una velocità molto elevata ovvero mantenga una traiettoria di potenziale impatto.
Il funzionamento è piuttosto semplice. L’unità radar posteriore capta il sopraggiungere di qualsiasi veicolo che procede ad una velocità superiore ai 10 kmh alla marcia del ciclista, passa dai due led sempre accesi in modalità fissa o 4 in modalità lampeggiante aggiungendo due led per volta accesi sino a un totale di 8 (15 lumen) man mano che il veicolo si avvicina. In questa maniera funge anche da segnalatore al guidatore che sopraggiunge e richiamandone l’attenzione.

Contemporaneamente trasmette via wireless la segnalazione all’unità RDU presente sul manubrio.
Questa si presenta come un piccolo display con 4 led sempre accesi. In cima uno di luce verde che corrisponde al ciclista. La luce diventa arancione quando un veicolo viene captato e rossa se il veicolo è molto veloce. La luce torna verde quando il veicolo sorpassa e non ve ne sono altri, se lo stesso esce dalla zona captata per essersi fermato, se svolta, o semplicemente se assume una velocità vicina a quella del ciclista.
Vi è poi una luce blu che segna il collegamento wireless fra le due unità e due luci bianche (anteriore e posteriore) fisse quando le due unità sono accese e cariche o lampeggianti quando una delle due unità è in esaurimento. Vi è infine una striscia centrale i cui led si accendono quando l’unità posteriore rileva un veicolo che si accendono in serie vero la luce corrispondente alla posizione del ciclista man mano che il veicolo si avvicina, sino a scomparire quando sono a fianco o quando si fermano o mantengono la stessa velocità di marcia del ciclista. L’unità posteriore rileva e trasmette segnali sino a un totale di 8 veicoli contemporaneamente.
In alto a sinistra un sensore trasparente capta la luminosità esterna regolando quella dei led dell’unità e aumentandola in caso di luce esterna forte e diminuendola in condizioni di scarsa luminosità o col buio e quindi allungandone l’autonomia di durata.

 

L’unità anteriore può essere sostituita come display di segnalazione dai dispositivi Edge compatibili. ovvero al momento il 25, il 520, il 1000 e il 1000 explorer. Eventuali prossime release previste per dicembre 2015 dovrebbero estendere la funzione anche al 510, all’810 e al Toruring plus. Sicuramente non al 500.
Tali unità avendo anche i suoni possono sfruttare anche un bip sonoro quando un veicolo entra nei 140 mt rilevati. Ciò non è al momento possibile sull’unità RDU in dotazione.

La prova

Il montaggio è semplice e immediato. E’ come montare un qualsiasi Edge. Basta montare il supporto sul manubrio o sull’attacco e quello della misura adatta sul reggisella e apporvi con 90° di rotazione le due unità. Appena accese, subito si riconoscono fra loro e le due lucine bianche front/rear si illuminano, come quella blu del collegamento wireless, quella verde corrispondente al ciclista e le due rosse dell’unità radar dietro.
Ad ogni autoveicolo che entra nel raggio d’azione oltre i 10 kmh le luci posteriori si illuminano di due in due sino a 8 e quella anteriore diventa arancione o rossa e viene visualizzato l’avvicinamento dei veicolo, o dei veicoli con i led che si avvicinano a quella del ciclista. La modalità luce fissa o intermittente dell’unità posteriore è selezionabile con la pressione di 1” del tasto di accensione.

I led si spengono a veicolo affiancato e subito dopo la luce del ciclista torna verde. Le auto che si accodano senza superare non vengono rilevate, idem quando si accodano decelerando, così come non vengono rilevati i ciclisti se si è in gruppo o che raggiungono l’unità….a meno che non sopraggiungano Cancellara o Martin.

A volte capita che due auto in coda fra loro diano luogo ad una sola segnalazione luminosa essendo la seconda coperta dalla prima e che la seconda auto venga segnalata solo uscendo dal cono d’ombra quando la prima è già molto vicina. E’ pertanto bene assicurarsi, prima di cambiare traiettoria, che il led torni verde segno di rischio assente. In caso di curve secche, dossi o intersezioni inferiori a 140 mt, può capitare che un veicolo appaia all’improvviso al radar (ad esempio a 70 mt) e in quel caso lo manda un attimo “in confusione” e accende la luce rossa e non arancione sul display quasi che stesse sopraggiungendo a velocità folle, essendo ora fuori dai 140 mt e un attimo dopo ai 70 perché apparso da curva, dosso o intersezione. Nulla di problematico visto che è rara una evenienza del genere, ma l’importante è sapere che si ha un veicolo che arriva e se questo sopraggiunge normalmente la luce torna subito arancione, quindi è una casistica rara a cui ci si fa l’occhio. Se si è un rettilineo e la luce è rossa è segno che sta arrivando un veicolo molto più veloce. La durata della batteria radar è di circa 4 ore e mezza, ovviamente variabile a seconda che la si tenga lampeggiante o fissa e ovviamente del numero delle macchine che si incontrano. La durata dell’unità anteriore è ben maggiore, quasi 8 ore, anche qui a seconda della quantità di segnalazioni che riceve e della luminosità che deve esprimere in ragione di quella esterna. Quando i led bianchi delle due unità lampeggiano, è segno che la batteria è in via di esaurimento e di lì rimangono pochi minuti di autonomia, circa una decina, sempre a seconda della mole di lavoro che devono svolgere. Si ricaricano entrambe con una presa microusb come quella degli smartphone di cui si può quindi usare il caricabatterie. Tempi di ricarica di 3 h e mezza circa per l’unità posteriore e due ore e mezza per l’anteriore.
In un gruppo non troppo numeroso, avendo ognuno una unità di segnalazione o un edge compatibile, se ognuno associa l’unità radar in possesso di un solo ciclista tutti contemporaneamente, in un raggio di circa 10/15 mt, riceveranno e visualizzeranno la segnalazione. Ovviamente tutti riceveranno il segnale come fossero i possessori dell’unità radar, quindi supponendo che in una fila indiana, il possessore sia l’ultimo quando verrà superato dal veicolo la segnalazione sparirà a tutti e viceversa se sarà il primo la segnalazione sparirà agli altri solo quando sarà il possessore ad essere stato superato. Una discrepanza di cui dover tenere conto, ma che conoscendola, non inficia nell’utilità dello strumento. Ovviamente, se in un gruppo ci sono più unità radar, essendo il segnale codificato, i rispettivi proprietari visualizzeranno solo il proprio strumento, mentre gli altri potranno scegliere quali dei due collegare al proprio Edge (o RSU), con l’accortezza di compiere l’operazione di associazione a una distanza sufficiente dal radar che non si vuole visualizzare.
Nel periodo di utilizzo, non è mai accaduto che un’auto non fosse visualizzata per errore. Tendenzialmente il ricevitore per funzionare al meglio va messo orizzontalmente. Lo abbiamo provato anche verticalmente quindi più nascosto dietro al reggisella, sia per prova, sia per una questione estetica e di “fondamentale” aerodinamicità. Il funzionamento è stato ugualmente efficiente. Ma Garmin ci ha detto che non è garantito al 100% e che è pensato per essere posizionato orizzontalmente.

Conclusioni

Il Garmin Varia Bike radar ci è parso utile, comodo da installare e da usare. Necessita di qualche uscita per interpretare al meglio qualche segnale particolare, come il sopraggiungere di auto da curve e dossi, o come il caso di due autovetture in fila vicine una all’altra; o capire senza sorprendersi perché in caso un’auto viaggi alla nostra velocità accodandosi sparisce dalla segnalazione.
Il Varia permette in primis di evitare, per chi ne sente assoluta necessità, le palette laterali, nel caso si monti su bici per spostamenti urbani per tenere le auto distanti o gli specchietti retrovisori da manubrio. Soluzioni entrambe pericolose in quanto una aumenta l’ingombro laterale del ciclista, ingombro che l’automobilista distratto non vede e che più facilmente può impattare con la propria auto facendo cadere il ciclista. La soluzione specchietto oltre ad avere una visibilità minore in termini di distanza ai 140 mt del radar distoglie maggiormente l’attenzione del ciclista da quel che ha davanti, che siano ostacoli sull’asfalto, pedoni che attraversano all’improvviso o autovetture che si immettono. L’unità RDU sul manubrio consente invece di mantenere sotto controllo cio’ che ci sta davanti, meglio ancora se si ha un Edge che emette il bip sonoro.
Il Radar in sé amplifica il tempo a disposizione del ciclista per compiere per tempo le manovre opportune, quindi avvicinarsi al margine destro se si è affiancati a un compagno, segnalare all’autista con la mano se si vuole cambiare traiettoria dopo aver scrutato se avanti ci sono ostacoli in vista, senza cambiare repentinamente traiettoria e in generale mantenere un più attento controllo della situazione sia anteriormente che posteriormente. In più ha il vantaggio, aumentando l’illuminazione posteriore, di richiamare l’attenzione anche di giorno, in maniera più sensibile con poca o nessuna luce, senza doversi dotare di altre lucine che, specie di giorno, non vengono usate ma che in caso di gallerie sarebbero fondamentali.
Un uso in città o in zone di traffico intenso, è paradossalmente meno utile. Le segnalazioni sono continue, e avvengono in una situazione in cui il ciclista è tendenzialmente più attento a quanto gli accade attorno, conscio del luogo ove si trova. Stessa maggior attenzione che dovrebbero avere, si spera, anche i guidatori, per le medesime ragioni, ovvero di essere in mezzo a molti altri veicoli. E’ proprio in luoghi tranquilli invece che ciclista e guidatore tendono a deconcentrarsi distraendosi, sicché una segnalazione visiva per entrambi e un eventuale bip per chi ha l’Edge associato, possono essere fondamentali nell’evitare l’impatto.
Due soli ci appaiono al momento gli aspetti da migliorare: in primis dotare anche l’unità RDU di segnale sonoro. Permetterebbe di sentire il bip e conseguentemente visualizzare il veicolo che sopraggiunge, consentendo al ciclista di non dover mai guardare l’unità in assenza del bip e quindi non distrarsi mai e non perdere contemporaneamente alcuna segnalazione anche se distratto.
L’altra funzione migliorabile è la durata della batteria dell’unità posteriore. 4 ore e mezza di media possono non essere sufficienti per le uscite lunghe.

Prezzo della versione in test: 299 Euro.
Prezzo della sola unità radar RTL 500: 199 Euro
Sito http://www.garmin.com/it-IT

 

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