La KASK è una giovane (fondata nel 2004) azienda attiva nella produzione di caschi per utilizzi non solo ciclistici, ma anche per la sicurezza sul lavoro, lo sci e l’equitazione. Tutti i loro prodotti sono fabbricati interamente in Italia, l’azienda ha sede in provincia di Bergamo, ed in pochi anni si è creata un buon nome nel mondo del ciclismo, grazie ad alcuni premi vinti come l’Eurobike Award e l’ISPO award e facendosi conoscere al grande pubblico grazie alla sponsorizzazione alla Sky.
Noi abbiamo avuto in test il modello Vertigo C50, un casco con una struttura interna in policarbonato e 24 prese d’aria.
Il Vertigo si presenta come un casco molto ben rifinito, in cui spicca il cinturino sottogola in pelle (definita eco-pelle, quindi probabilmente sintetica) ed il sistema di regolazione “Up&Down” che è davvero la particolarità di questo casco.
Ovvero un sistema che consente una regolazione in altezza ed angolazione a livello della nuca. Questo è permesso da due viti su cui si può ancorare il sistema di ritenuta in due posizioni differenti
e ad uno “snodo” posto sul sistema di chiusura che consente di aggiustare la “calzata” del sistema di chiusura sulla nuca per l’appunto
Sistema di chiusura che si avvale della classica rotella al centro della parte posteriore con cui regolare la chiusura
Nella parte posteriore sono presenti due adesivi riflettenti ed il casco è omologato EN-1078 standard.
La cosa che più colpisce del Vertigo è proprio la calzata in testa. Si riesce a regolare molto bene grazie all’ingegnoso sistema, tanto che il casco è disponibile solo in 2 taglie, M (48-58 cm) ed L (59-62 cm), ma grazie alle possibilità di regolazione si riesce a “posizionarlo” molto bene. Una volta indossato è uno dei caschi che più ci ha dato la sensazione di essere molto ben “fermo” in testa.
I pads interni di imbottitura sono molto spessi e danno buon comfort.
Questi, associati alla sensazione di avere la testa ben avvolta dal casco da anche però una sensazione di casco “caldo”. La ventilazione è buona, ma probabilente altri caschi hanno una “superficie ventilata” maggiore. Non possiamo provarlo non avendo calcolato l’area delle feritoie, ma la sensazione è che altri caschi (lo Scott Vanish per esempio) siano più “freschi”.
Il peso è di 280gr circa, quindi non una piuma, soprattutto se confrontato con caschi da “grammomaniaco” come il Limar Ultralight+ che in taglia M pesa quasi 100gr in meno. Questo peso in più però da una sensazione di solidità e sicurezza maggiore di questi caschi ultra leggeri. Quindi il Vertigo ha come pregi l’ottima calzata ed una costruzione “robusta”, ma paga un po’ sul versante freschezza e peso.
Unico difetto è la profilatura laterale del casco verso la parte posteriore che interferisce con le stanghette degli occhiali (Oakley Radar ad es.) facendoli muovere.
Ottime le rifiniture, dalle cuciture agli incollaggi a finezze come il cinturino in eco-pelle (che per chi porta la barba più o meno lunga però è un plus visto che i cinturini in nylon “nudo” a volte fanno “incastrare” i peli). Niente da invidiare ai caschi top di gamma di un costruttore come Giro sempre preso ad esempio per la qualità costruttiva.
A maggior ragione se si considera il prezzo di listino di 180eu (medio online 150eu ca) che lo pone nella fascia dei caschi di alta gamma, ma con un rapporto qualità/prezzo ottimo e forse anche migliore rispetto a concorrenti come l’Aeon di Giro.
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