[Test] Orbea Orca M20i LTD

27

Una bici che mi è veramente piaciuto utilizzare recentemente è la Orbea Orca M20i LTD che vi mostriamo in questo articolo. Premetto subito che mi è piaciuta molto, avendola potuta non solo utilizzare molto, ma anche grazie al fatto che Orbea si è offerta di fornirci la bici completamente personalizzata, sia nell’allestimento, che nelle misure, in particolare di attacco, pedivelle, attacco manubrio e manubrio (cosa per niente usuale) e persino nella colorazione, tramite il programma Orbea MyO.

Il telaio di questa nuova Orca è quello denominato OMX, ovvero il più leggero da 750gr, anche se esiste quello OMR da 1030gr. Montato con componentistica di casa Orbea, ovvero componenti Oquo. Ho scelto la combinazione attacco manubrio e manubrio in carbonio tondo, da 40cm, preferendolo all’aero, che chi mi ha già letto precedentemente sa che non è un componente che amo molto.

Completano il montaggio la trasmissione Shimano Ultegra DI2 12V (50-34; 11-34), come ruote ho scelto le ottime ruote OQUO Road Performance RP35 LTD, ruote che completano alla perfezione questo telaio classico nelle linee con un profilo del cerchio di altezza 35mm. Copertoni Vittoria Corsa Speed Pro tubeless da 28mm. La sella è una Fizik Vento Antares R1.

Nel complesso una bici piuttosto tradizionale nelle linee, anche se con sezioni delle tubazioni decisamente oversize che la fanno essere classica, ma non datata come impatto estetico. In una configurazione ottima per essere usata in contesti di salita.  Eccezionale la colorazione rosso fuoco (Pure Red), anche come qualità della verniciatura, davvero spessa e resistente ai graffi. Una bici che in taglia 57 ferma l’ago della bilancia a 7.25kg. Decisamente un peso eccellente per un montaggio con trasmissione non top di gamma ed in taglia grande.

Di questa Orbea Orca non si può non notare come sia realizzata molto bene, una bici che non concede molto dal punto di vista delle particolarità eclatanti, ma che offre un telaio veramente molto leggero, con un tubo obliquo di dimensioni notevoli, in particolare all’innesto con il movimento centrale, un orizzontale piatto e dei pendenti alti del carro molto molto sottili, mentre i foderi bassi dello stesso sono squadrati e con un andamento ad onda. In pratica salta agli occhi come l’azienda basca abbia risparmiato peso ovunque fosse possibile ed abbia utilizzato tubi di grandi dimensioni per garantire la necessaria rigidezza.

Avendo potuto utilizzare questa Orca per un periodo piuttosto lungo ho potuto apprezzarla in vari frangenti e con varie ruote. È una bici realmente per un utilizzo a 360°. Con delle ruote ad alto profilo, anche senza esagerare, bastano delle 50mm, è una bici con cui si possono macinare km e km in comodità, dato che il telaio è rigido, ma non esageratamente rigido verticalmente, anche se, per niente “morbido”. Recentemente ho utilizzato in contemporanea anche una Colnago C68 e devo dire che tra le due la Orca è probabilmente quella meno flessibile verticalmente. Anche in uscite un po’ tirate in gruppo è una bici con cui si fa velocità senza problemi con il bonus di essere facile da rilanciare grazie ad un basso peso complessivo.

Il suo terreno di caccia favorito è comunque quando la strada si impenna, ed è con questo obiettivo in mente che ne ho scelto il montaggio. Le ruote Oquo da 35mm si sono rivelate la scelta azzeccata per questo telaio: leggere ed insensibili al vento laterale in discesa. Ottimi i copertoni Vittoria, anche se di rapida usura.

In salita si apprezza il basso peso, anche delle ruote, mentre in discesa se ne apprezza la rigidità complessiva, in particolare quella torsionale del nodo sterzo, granitico. Non è una bici super facile, rispetto alla versione precedente è stata accorciato l’interasse e i foderi bassi del carro, ed infatti questa Orca è molto rapida negli inserimenti, ma anche “secca”, nel senso che è meglio inserirsi senza incertezze o correggendo a metà curva. Sempre per un confronto, a parità di taglia la C68 ha un carro di 414mm di lunghezza contro i 408mm della Orca, per una differenza di interasse totale di 86,6mm. Nel complesso questo da un carattere racing a questa Orca, a dispetto del look classico.

Come già detto molto bella la verniciatura, con ampia possibilità di personalizzazione, e cura anche in altri particolari, come il passaggio nascosto delle guaine freno sotto l’attacco manubrio: efficace e non cervellotico. Forse poteva essere scelta una soluzione un po’ più raffinata per il gommino che copre la vite dell’expander del reggisella, ma è un dettaglio e non è diverso da quello della C68 che costa ben altro prezzo.

In conclusione una bici che ho apprezzato veramente molto e mi dispiace ridare a Orbea. Quindi una bici che non posso non consigliare, anche per via del rapporto qualità/prezzo (e peso, per chi interessa) davvero eccellente: 7199eu configurata come la vedete.

Sito Orbea

Commenti

  1. Ser pecora:

    Recentemente non ne ho provate molte di questa tipologia. A parte la C68 di cui ho detto, direi che gli assomiglia la Canyon Ultimate: https://www.bdc-mag.com/canyon-presenta-la-5generazione-della-ultimate/

    Che è abbastanza simile. Forse la Orca è un po' più secca in discesa. Comunque sono sfumature, sono bici piuttosto polivalenti ed equilibrate a livello di rapporto rigidità/peso.
    Scusa la mia ignoranza, vorrei capire meglio, quando descrivi il comportamento di una bici, in particolare durante una discesa e la definisci "secca" , immagino che tu la discesa la abbia fatta a tutta o quasi, giusto?
    Invece andando tranquilli, si avvertirebbe la differenza fra un telaio come la Orca e uno piu "endurance" ?
Articolo precedente

La nuova Trek Emonda? O la nuova Madone?

Articolo successivo

Robert Stannard squalificato 4 anni per anomalie nel passaporto biologico

Gli ultimi articoli in Test

[Test] Aurum Essentia

Aurum è l’azienda iberica nata per volontà di Alberto Contador e Ivan Basso che in pochissimi…

[Test] Luci Ravemen

Quando le giornate si fanno brevi è fondamentale avere delle luci per farsi vedere nel traffico.…