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[Test] Powertap P1

Powertap è un’azienda nota per misuratori di potenza su mozzo, con cui è sul mercato da molto tempo ormai, e per quella soluzione è il riferimento. Da poco, dopo il restyling del logo, ha immesso sul mercato anche due misuratori di potenza basati su pedali e corone della guarnitura. Noi abbiamo avuto l’occasione di utilizzare i pedali, denominati Powertap P1.

Nella confezione vi sono i pedali per l’appunto, le tacchette ed uno scarno manuale di istruzioni. Questo sottolinea uno dei punti di forza di questi misuratori di potenza, ovvero la semplicità di installazione ed uso. Per il montaggio non vengono richiesti dinamometri e chiavi particolari. I P1 si montano come normalissimi pedali, con una brugola 8, e si possono serrare alla coppia prevista dal costruttore della guarnitura. Sono quindi compatibili con qualunque componente del genere sul mercato. Le tacchette sono simil-Look Keo, ed in linea di massima sono compatibili con le relative tacchette, ma su questo torneremo più avanti.

I P1 sono relativamente pesanti, 440gr la coppia, rispetto dei normali pedali ovviamente, e pagano quindi qualcosa rispetto ai Garmin Vector, che inutile nasconderlo, sono il riferimento del mercato di questa tipologia di misuratori di potenza. I P1 non utilizzano però delle batterie 2032 sui pod staccabili come i Garmin, ma delle ministilo AAA inserite direttamente nel corpo del pedale. Il vano è accessibile svitando con brugola una copertura dorata e stagna grazie ad o-ring.

Una volta installati i P1 sulla guarnitura serve solo farli girare e si vedrà una lucina verde accendersi sul lato interno del pedale. Si connettono col vostro GPS di fiducia tramite ANT+ o BT Smart come qualunque altro sensore e si calibrano. Anche la calibrazione è piuttosto semplice, e ricorda quella dei Powertap su mozzo, quindi non si tratta di impostare angoli o fare calibrazioni statico-dinamiche, ma solo una specie di AutoZero.

Il tutto prende pochi minuti ed è assolutamente facile e privo di complicazioni anche per chi non abbia mai usato questo tipo di strumenti. I P1 sono dichiarati compatibili anche con le corone ovali, al contrario di tanti altri misuratori di potenza, per via della registrazione dati che avviene 40 volte a pedalata, quindi ogni variazione di velocità (tipica delle corone ovali) della pedivella viene misurata nel corso della rivoluzione. Anche la compensazione della temperatura è integrata.

Prova

Inutile nascondere che il competitor principale dei P1 siano i Garmin Vector. Personalmente utilizzo i Vector da ormai quasi 2 anni e la semplicità dell’installazione dei P1 vince a mani basse il confronto. Come in tutte le cose ci si fa l’abitudine ed anche installare i Vector era diventata routine. Ma per chi abbia la necessità di spostare i pedali-misuratori di potenza spesso, avendo più biciclette, diventa quasi più agevole smontare una guarnitura piuttosto che i Vector…tra chiavi dinamometriche (quella da almeno 40Nm che necessitano i Vector non è propriamente agevole da portarsi in viaggio ad es.), pod da installare (e che si possono rompere, come capitato a me in un trasporto in treno), guarniture più o meno compatibili e calibrazioni varie. I P1 sono in questo imbattibili, installandosi come pedali normalissimi e senza orpelli vari. Anche nelle varie presentazioni ormai sono miei compagni di fiducia. Le batterie poi, comunissime AAA, sono facilmente reperibili ovunque. Anche per randonnée lunghe quindi nessun problema, bastano 2 pile di ricambio una brugola nel multitool ed in 2 minuti si procede al cambio, aumentando la durata delle 60h ca. di un paio di batterie

Per quanto riguarda le tacchette, nel manuale di istruzioni è scritto che si devono usare solo quelle originali e non delle Keo-comaptibili. Ho provato ad utilizzare delle Keo compatibili per comodità e non ho riscontrato problemi, ma la cosa non è sempre certa, nel senso che la sicurezza dell’attacco dipende, credo, dallo stato di usura delle tacchette, e non è detto che siano quelle più nuove ad essere più salde. A volte mi è capitato che stessero più ferme tacchette più usurate. I problemi ovviamente non avvengono pedalando a cadenze medie e con potenze medie, ma spingendo forte, come ad esempio in uno sprint. In questo caso mi è capitato che almeno una si sia sganciata. Visti i guai che uno sgancio improvviso in uno sprint possono portare consiglio vivamente di utilizzare le tacchette originali, visto anche il costo esiguo.

Per la raccolta dati ho utilizzato come strumenti: Garmin Edge 510-520 e Powertap Joule+ GPS. L’unico inconveniente nei primi tempi è stato un avviso sui Garmin di pedale sinistro assente, ma questo era dovuto al fatto che i due pedali P1 comunicano prima tra di loro e poi solo uno invia i dati all’unità GPS. A volte il tempo di latenza dell’invio dei dati portava a questo avviso. Con uno degli ultimi aggiornamenti Firmware Garmin questo non si verifica più.

Tra i parametri visualizzabili vi sono anche quelli relativi alla potenza singola per pedale, efficienza coppia, uniformità pedalata e bilanciamento. Non sono visualizzabili per contro Platform Center Offset e Power Phase come con i Vector. Almeno per ora, forse con firmware futuri.

Per quanto riguarda l’analisi dei dati ho montato i P1 su una guarnitura dotata di SRM e confrontato i dati.

I Powertap P1 sovrastimano rispetto SRM, o SRM sottostima, ma purtroppo per me, sono più propenso alla prima… Ad ogni modo la precisione dei P1 è data +-1,5%, come SRM, quindi sommandosi si può arrivare tranquillamente ad un 3%, che è in  effetti quello registrato. Queste differenze sono adducibili anche alla normalizzazione data dal protocollo ANT+ che “media” tutto a 1′ ed alla cadenza; cadenze basse, amplificano il fenomeno (ed io non sono Froome).

Anche i picchi di potenza rientrano in questo range e non ci sono picchi anomali. Nel complesso la registrazione dati è stabile ed entro il range di precisione.

confronto SRM-P1. Sovrastima dei P1

 

Conclusione

I Powertap non sono solo un’alternativa ai Garmin Vector, ma un concorrente molto valido.

Ad un prezzo praticamente uguale (1299eu) i P1 offrono praticamente le stesse funzionalità, con una buona stabilità e precisione, ma con una facilità di montaggio/setup nemmeno paragonabile. Probabilmente per chi non sposterà mai i P1 o Vector dalla propria bici il problema non si pone, mentre per chi li sposterà spesso è un plus decisivo. Ma anche per il neofita assoluto è una agevolazione notevole, visto che le possibilità di installare “male” i Vector sono sempre presenti, oltre a necessitare di una chiave dinamometrica che fa salire il conto rispetto al prezzo di listino.

 

ps

ringrazio Roberto Massa per la sempre preziosa expertise e consigli assortiti

 

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Pubblicato da
Piergiorgio Sbrissa

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