In tempi recenti, dopo l’imposizione sul mercato delle selle a naso corto, sono apparse varie selle alternative a quelle classiche che spingono ancora più all’estremo il concetto del rendere minimale questo importante componente. Sellotto è un’azienda italiana, di Torino, che propone varie selle brevettate e realizzate in Italia. Qui vediamo un modello specifico per bici da corsa, la Mini Gel Condor.
Ovviamente la prima cosa che colpisce di questa sella, come di tutte quelle alternative alle classiche, è il design, sicuramente poco convenzionale, e che ha un impatto sull’estetica della bici non indifferente, ma in realtà la Sellotto Condor è meno bizzarra di quanto possa sembrare a prima vista. Si compone in pratica di due piccole selle triangolari montate indipendentemente sui binari.
La forma delle due mini-selle non è molto diversa da quella di una sella classica, ma qui sta il concetto alla base delle selle Sellotto: ogni “mezza-sella” è completamente regolabile in modo indipendente, sia nell’angolazione rispetto il terreno, sia nella convergenza dei due elementi, sia nella loro distanza reciproca, ovvero si può regolare la larghezza dei punti di appoggio sulla sella. Oltre ovviamente all’arretramento.
La costruzione della sella è molto classica, con le due semi-selle montate su un binario in metallo tubolare (classico diametro di 7 mm, e distanza interna di 36 mm). Le due semi-selle sono composte da un abbondante (8cm di spessore) imbottitura in Gel e poliuretano morbido rivestite da una similpelle un po’ ruvida.
Il cuore della Sellotto è però nella parte inferiore-posteriore, dove si trovano quattro viti (3mm) per sbloccare le due semi-selle e poterle regolare in modo indipendente lungo ogni asse. Una volta trovata la giusta configurazione si serrano le viti e si bloccano. La costruzione in generale è piuttosto basica: niente carbonio o titanio, ed una imbottitura piuttosto spessa, più vicina a quella delle selle da città che ai prodotti racing. Il peso di 360gr conferma.
Arrivando all’utilizzo pratico, proprio la regolazione della Sellotto è la parte meno scontata, nel senso che trovare la posizione giusta non è una cosa così immediata. Sul loro sito e canale Youtube ci sono vari video, ma non proprio utili in questo passaggio. Innanzitutto la forma a cuneo delle due semi-selle non rende facile capire a che altezza montare la Sellotto, in quanto la distanza dalla parte superiore ai binari è appunto variabile da 3, in punta, a 7cm circa nella parte posteriore. Contro i 4cm, circa, costanti delle selle tradizionali. Trovare la centratura della sella non è quindi immediato e cosi relativamente regolare l’altezza della sella.
Idem la regolazione della larghezza delle due semi-selle, che si può trovare approssimativamente misurando la larghezza delle proprie ossa ischiatiche, ma a sua volta questa misura è dipendente anche dall’angolazione che si vuole dare o meno alle due semi-selle, sia rispetto il terreno, sia facendole convergere o meno in punta.
Infine va trovato l’arretramento vero e proprio del tutto, grazie ai binari lunghi 10 cm (15cm in totale considerata la parte anteriore piegata verso il basso). Una lunghezza a mio avviso anche esagerata rispetto le reali necessità di regolazione, e che nella parte anteriore può anche dare fastidio, visto che protrude oltre le punte delle semi-selle, in particolare quando sono inclinate molto in basso.
Dopo innumerevoli prove ed errori la Sellotto però si è rivelata una piacevole sorpresa, nel senso che è realmente comoda, ed evita due problemi in particolare: indesiderate pressioni e sfregamenti nella parte interna delle cosce. Il tutto però senza far mancare totalmente il controllo della bici dato dalla possibilità di poter avere un appoggio, e quindi spingere, nella parte interna delle cosce (poco sotto l’inguine), come sulle selle “a tavoletta”, completamente piatte e trasversali alla bici.
In particolare l’ho trovata molto comoda nell’utilizzo con prolunghe, dato che grazie all’inclinazione che si può dare alle due semi-selle e la mancanza di naso della Sellotto non si hanno punti di pressione indesiderati quando si ruota totalmente in avanti col bacino mettendosi in posizione con i gomiti sulle prolunghe. Allo stesso tempo quando ci si rialza con le mani sui comandi e/o sul manubrio si può scivolare un po’ indietro sulla sella grazie alla forma a cuneo andando a sedersi sulla sella in una posizione piuttosto classica.
In conclusione la Sellotto Mini è una sella con reali potenzialità. Una volta superato lo choc visivo della forma poco convenzionale e capito come installarla al meglio può essere una sella con cui risolvere vari problemi e personalizzare veramente la propria seduta. Sinceramente non credo ci siano ricette o metodi stabiliti per trovare il corretto setup della Sellotto, anzi, la grande possibilità di regolazioni è proprio il senso di questa sella. La Sellotto non la definierei “una” sella, ma “un sistema” con cui poter ottenere la sella personalizzata rispetto le proprie esigenze. Questo quindi è il grande plus dato dalla Sellotto, dato che le regolazioni possibili e la loro combinazione sono praticamente infinite, potendo agire indipendentemente sulle due semi-selle. Allo stesso tempo è anche il suo limite, in quanto a volte ci si può un po’ perdere in queste regolazioni e trovarsi con il setup completamente sbagliato.
È un prodotto, quindi, che, almeno per un utilizzo su bici da corsa, va capito e richiede un utilizzatore che si prenda il tempo necessario a regolarla al meglio con pazienza. Il mio consiglio è di portarsi dietro la chiave a brugola per serrare le viti posteriori e procedere a piccole regolazioni man mano che si pedala, dandosi anche il tempo di adattarsi un minimo. Dopo una serie di regolazioni si comincia anche a sviluppare una certa sensibilità rispetto all’esigenza di come angolare o meno le due semi-selle, arretrarle o meno, etc. Sicuramente non un prodotto “monta e dimentica” o per gente che non ha la pazienza e la voglia di smanettare con la propria posizione in sella. Una volta trovata la posizione ideale però la Sellotto potrebbe rivelarsi il Graal ed ovviare all’acquisto di svariate selle sperando di trovare quella giusta.
Il tutto per un prezzo assolutamente competitivo, in particolare rispetto prodotti “alternativi” simili: 96€.
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