[Test] Specialized Roubaix Ultegra DI2

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Specialized Roubaix è un modello che ormai fa parte del panorama ciclistico, essendo conosciuto da ogni appassionato, sia per il successo commerciale che per quello nel mondo professionistico. Questa in test è l’ultima versione della Roubaix, che non è un semplice aggiornamento o restyling, ma una bici completamente nuova.

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La novità più eclatante introdotta nel 2017 è il Future Shock, una vera unità ammortizzante inserita nel tubo sterzo. Si tratta di una cartuccia con un’escursione di 20mm, inserita nel tubo sterzo, sotto all’attacco manubrio, del peso di 295 grammi. Nella cartuccia si trova una molla che si può cambiare a seconda dei gusti e del terreno. Quella montata al momento dell’acquisto è l’intermedia, ce n’è poi una più morbida del 10% e una più dura del 10%, facili da cambiare aprendo la serie sterzo.

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Spariti gli elastomeri Zertz della vecchia versione, giudicata da vari Pro come “troppo morbida” al posteriore, la nuova Roubaix fa affidamento per il comfort sulla flessibilità del reggisella CG-R FACT carbon, che oltre a presentare una curva con elastomero nella parte superiore viene anche serrato molto in basso sul tubo piantone, tendenza che si trova anche in altri modelli recenti (Canyon Endurace es.) sempre per permettere una maggiore flessione.

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Ma le novità di questa nuova versione riguardano anche un aspetto fondamentale, ovvero le geometrie. La versione precedente aveva tubi sterzo molto lunghi, mentre questa attuale ricalca maggiormente le geometrie della sorella Tarmac, con un angolo sterzo più chiuso, movimento centrale abbassato, interasse accorciato, stack minore di 30mm e reach maggiore di 10mm.

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Nuovo anche il manubrio Hover, rialzato di 15mm, che in parte compensa il tubo sterzo più corto. Quindi giocando con spessori e manubrio si può ottenere una posizione uguale a quella del modello precedente. In questo la nuova versione si rivela maggiormente versatile.

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Anche i passaggi ruota sono stati allargati, ed ora possono accogliere copertoni sino a 32mm di sezione.

Infine, la scelta radicale di proporre la nuova Roubaix solo per freni a disco. La bici, come potete vedere dalle foto. era montata con gruppo Shimano Ultegra DI2 (50×34 e cassetta 11-32), con freni a disco Shimano BR-RS805 con rotori 160mm all’anteriore e 140mm al posteriore. Perni passanti 12x100mm all’anteriore e 12x142mm al posteriore. La bici in prova era dotata di un set di DtSwiss DT R470 Disc gommate Specialized Turbo Pro Gripton da 26mm. In taglia 58 il peso è di 8,56kg.

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Accessorio interessante di cui è dotata la Roubaix 2017 è lo Swat, ovvero un piccolo “bauletto” montato con 3 viti sopra il movimento centrale, tra piantone e obliquo. Questo accessorio si apre da un lato ed è concepito per contenere una camera d’aria, una bomboletta C02 ed un multitool (specifico Specialized).

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Prova

Chiaramente la prima cosa a cui si pone attenzione nel salire a bordo della Roubaix è il comportamento del Future Shock, una soluzione che sa molto di mountainbike ed inevitabilmente fa storcere il naso ai puristi della bici da corsa. Ebbene, a parole è piuttosto difficile descrivere quanto affondi e si muova. Va sicuramente provato per rendersene conto e vedere quanto le proprie aspettative vengano o meno disattese, considerando anche che la molla interna è sostituibile per differenti esigenze. Con quella intermedia di serie il manubrio ammortizza bene buche da medie a grosse, oltre a smorzare molto bene le deformità dell’asfalto in velocità, in particolare in discesa.

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Tutto sommato è abbastanza inutile andare a cercare il pavé per saggiare il funzionamento di questa soluzione. Meglio concentrarsi su situazioni realistiche per il 90% degli amatori. Il Future Shock si fa apprezzare maggiormente a mio avviso in discesa, in particolare sulle strade sempre più malmesse di questi tempi: la bici non saltella all’avantreno e si scompone pochissimo anche in staccata proprio dove l’asfalto è più rovinato. Tutto cio’ da una sensazione di enorme sicurezza, oltre ad essere meno faticosa per le braccia a lungo andare. Da notare che in frenata non affonda come una forcella da Mtb visto che l’ammortizzatore è solidale al telaio, e non si percepisce affondamento del manubrio. Per farlo bisogna veramente “pompare” con forza con le braccia, come ad esempio in uno sprint. In questo frangente chiaramente si avverte l’affondamento.

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Ottimi i pneumatici Turbo Pro, con sezione 26mm, realmente un ottimo compromesso tra 25 e 28 sia in termini di scorrevolezza che peso e comfort. Peccato non siano Tubeless. Al contrario dei cerchi DtSwiss che quindi permettono questa soluzione.

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Niente da segnalare per quanto riguarda la trasmissione ed i freni. L’Ultegra DI2 è un prodotto ormai maturo su cui c’è poco da aggiungere. Il massimo rapporto 34×32 permette di salire senza problemi anche su pendenze ripide. I freni sono ottimi e non hanno mai sofferto di affaticamento o fischi anche nella nostra discesa test per i freni.

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Ottima anche la comodità al posteriore grazie alla doppia soluzione del reggisella con elastomero e chiusura abbassata (Drop Clamp). La flessibilità smorza molto bene le asperità, mentre in piedi sui pedali la bici reagisce senza dispersioni.

Carina l’idea dell’accessorio Swat, che permette di portarsi appresso il necessario per le forature senza avere borsette sottosella o riempirsi le tasche di giacche e maglie. A patto che l’estetica piaccia. Detto questo abbiamo rilevato un piccolo neo a questa soluzione: nel caso cada la catena c’è poca luce per rimetterla al suo posto senza graffiare la plastica dello Swat. Al contempo è anche molto poco pratico aprirlo e svitare le 3 viti per smontarlo e rimettere la catena in posizione senza impedimenti.

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Conclusioni

La Roubaix presenta alcune soluzioni che possono disorientare i più tradizionalisti, ma all’atto pratico sono efficaci, ovviamente tenuto conto della destinazione di utilizzo, punto che evidenziamo sempre. La Roubaix non è una piuma, ma offre una geometria “da corsa” ed eccellente comfort, quindi una macchina da lunghe percorrenze. Una bici perfetta per le randonnée ad esempio, o per lunghi giri senza assilli cronometrici. La guidabilità e compostezza eccellenti date dal sistema ammortizzante la rendono un’ottima scelta anche per principianti, grazie anche ai freni a disco, che danno sicurezza in ogni occasione ed eventualità. Le geometrie ora sono un po’ più aggressive rispetto il vecchio modello e potranno piacere anche a chi non è avvezzo a quelle molto rialzate dalle endurance bike.

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La Roubaix è disponibile in 7 taglie, dalla 49 alla 64, e sei allestimenti, dalla top di gamma montata eTap sino alla Sl4 montata Tiagra.

Prezzo del modello in prova: 4990eu

Sito Roubaix

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