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[Test] Wilier Cento1 Air

La Cento1 Air è la proposta della casa vicentina Wilier Triestina per il segmento “aero”, ovvero l’ormai consolidato segmento delle bici aerodinamiche che sono ormai diventate una categoria imprescindibile in ogni listino.

La Cento1 Air riprende molti elementi caratteristici della Twin Blade, il modello da cronometro di Wilier. In particolare due sono gli elementi più evidenti esteticamente: il carro posteriore con i foderi alti che si innestano molto in basso sul piantone, e la forcella che si integra perfettamente con l’obliquo e presenta due scanalature sotto la testa della forcella, replicando il concetto TwinFork del TwinBlade.

Altre caratteristiche peculiari sono il profilo Kamm, troncoconico, dei tubi, soluzione che permetterebbe un’ottima aerodinamica, ma con pesi contenuti e restando agevolmente nelle norme UCI. Soluzione utilizzata anche sulla Trek Madone 7 e sulla Scott Foil.

Altre caratteristiche sono il forcellino 3D, che integra due fori di uscita per i cavi del cambio meccanico o di quello elettronico, a scelta. Rendendo al contempo più rigida la parte grazie alla dimensione maggiore. A questo vanno aggiunti il reggisella aerodinamico in carbonio (Ritchey), e la piastrina di fissaggio dei cavi 3D integrata. Soluzione molto ben pensata, che permette una facile regolazione dei registri anche in corsa, oltre a tenere ben separati i cavi con passaggio interno evitando rumori fastidiosi.

piastrina 3D integrata con registri esterni

Cavi, che a loro volta vengono rinviati sotto il movimento centrale dov’è presente un’altra piastrina integrata che permette ai due cavi di avere angoli di uscita differenziati. In particolare per il cambio, il cui cavo resta così “sospeso” all’interno del fodero basso, in modo da non avere attriti che possano inficiarne la fluidità di cambiata.

Il movimento centrale è BB386, con la scatola movimento davvero massiccia, che permette di avere due foderi bassi asimmetrici di dimensione oversize.

La guarnitura SuperRecord 11v. Unico componente SR del montaggio Campagnolo.
Enorme la scatola movimento centrale

 

Il modello in prova, taglia XL, era montato con gruppo Campagnolo Record, tranne la guarnitura SuperRecord, attacco manubrio Ritchey Carbon 4 axis, manubrio Ritchey Wcs alu, sella San Marco Regal-e e ruote Fulcrum Racing 3 gommate Michelin Pro4.

Il peso della bici in questa configurazione (e taglia) è di 7,35kg.

Nel fare i settaggi basilari della bici, la parte più caratteristica è il reggisella aerodinamico made by Ritchey, che necessita di due viti a brugola per il suo serraggio.

Una vite interna serra un expander che blocca il reggisella al telaio. La seconda, esterna, serra una fascetta che copre la parte rendendola aerodinamica.

Una soluzione un po’ “complicata” rispetto altre, soprattutto per il fatto che necessita di due brugole di misure diverse (3 e 5). Niente di drammatico in ogni caso. Una volta messa a misura è una soluzione che garantisce grande sicurezza.

La doppia chiusura del reggisella

Molto bella ed elegante la livrea “Matt Blue”, ovvero blu opaco. Elegante e racing al tempo stesso grazie ai loghi Wilier-Triestina rossi.

 

La bici è proposta in 6 taglie, dalla XS alla XXL.In generale i telai hanno misure molto compatte, con tubi sterzo piuttosto corti: 17cm nella taglia XL della prova (19 in taglia XXL -circa 1 cm in meno a parità di taglia della Bianchi Oltre-). Cosa che ci ha consigliato di lasciare gli spessori sotto l’attacco manubrio. Lasciandolo “a filo” si avrebbe una posizione davvero racing, con un dislivello sella-manubrio davvero notevole. Cosa sensata per chi ricerca (e dovrebbe essere il caso vista la tipologia di bici) una posizione particolarmente “bassa” ed aerodinamica, ma che su uscite lunghe si fa inevitabilmente sentire, a meno di non essere molto flessibili di schiena ed abituati a queste geometrie.

Percorsi vallonati

Prova pratica

La bici è stata provata in ogni condizione, dalle lunghe uscite in pianura alle salite in montagna. La sensazione è quella di una bici decisamente racing, che richiede decisione in discesa nell’inserimento in curva, pena un po’ di sottosterzo, in particolare con le Racing 3 montate di serie. Meno avvertibile con delle Zipp 303, che tra l’altro esaltano meglio il carattere corsaiolo della bici, anche grazie al profilo più alto che meglio si sposa con la linea aero. Probabilmente la ruota ideale per questa bici è una medio-alto profilo da 40-50mm, con cui si può sfruttare l’aerodinamica in situazioni che lo richiedano senza appesantire troppo la bici, che in tutte le taglie ha comunque un telaio sopra il kilo.

Assolutamente esente da flessioni il telaio, che filtra molto bene le asperità stradali, probabilmente proprio grazie al telaio non peso-piuma. Una bici sicuramente ideale per GF anche per ciclisti pesanti che niente avrebbero da guadagnare su telai superlight, ma potrebbero solo giovare di una telaio come quello della Cento1 Air.

Nelle GF lunghe è da considerare però la questione geometrica, che a parere di chi scrive, necessita di qualche spessore sotto l’attacco manubrio, a meno di non essere disposti ad una posizione molto corsaiola, ma affaticante sulla lunga distanza.

Niente da dire per un utilizzo in circuito: sicuramente il terreno di elezione di questa bici. Che però in questo caso necessita di ruote alto profilo.

In salita si comporta molto bene. In discesa necessita decisione

Da segnalare un difetto oggettivo, ovvero il posizionamento del freno posteriore, che grazie all’altezza dei foderi bassi e della loro angolazione si fa trovare esattamente all’interno del ginocchio sinistro a gamba estesa, con il registro del cavo che tocca inesorabilmente la parte interna dello stesso. Cosa fastidiosa e spesso dolorosa. Chiaramente non è un fatto che accade durante la pedalata, ma durante delle cuve/tornanti verso sinistra, o nelle varie occasioni in cui si vuole stendere la gamba completamente. In queste occasioni il ginocchio va sempre ad urtare sul corpo del freno e la cosa è oggettivamente fastidiosa. Lo stesso difetto è ovviamente riscontrabile su tutte le bici che presentano il freno in quella posizione, come ad esempio, la BMC Granfondo. Il reparto tecnico della Wilier ci ha garantito però che questo accade solo per le taglie XL ed XXL, mentre le altre non danno problemi.

Posizionamento freno posteriore infelice

Conclusione

Nel complesso un’ottima bici, che ovviamente va valutata nel suo utilizzo di destinazione come tutte le bici aero. Ovvero, se si prescinde dalla mera estetica, delle bici che hanno il loro utilizzo di elezione nelle gare in circuito. Ma che possono essere anche delle ottime scelte per chi vuole bici dal carattere corsaiolo senza avere un telaio estremo in termini di peso. La Cento1 Air in questo caso può essere una scelta molto valida visto che il telaio è sicuramente molto curato sia esteticamente che sotto il profilo tecnico, con grande cura nel dettaglio. Cura nel dettaglio che, a trovare il pelo nell’uovo, meriterebbe qualche soluzione più raffinata a livello di minuteria come il tappo della serie sterzo, o la classe stessa della serie sterzo, una Ritchey Pro nel caso in questione, magari marchiati Wilier.

Il modello in test aveva un montaggio “misto” non a catalogo, quindi ingiudicabile nel rapporto col prezzo.

Il solo telaio viene venduto ad un prezzo di listino di 2899eu. Un prezzo molto buono in rapporto alla qualità globale ed alla concorrenza.

Provata con altre ruote
In collina d’autunno
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Pubblicato da
Piergiorgio Sbrissa

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