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“Non si è mai parlato tanto di doping, proprio ora che non ce n’è mai stato cosi’ poco“.
Esordisce cosi’ Thibaut Pinot, talentuoso giovane della Française des Jeux-Big Mat, in un’intervista all’Equipe.
Decimo al Tour de France 2012 a 22 anni soltanto, parla di “uscita da un’epoca un po’ triste del ciclismo“.
“Quando ci sono dei tipi loschi in gruppo li si vede subito” afferma Pinot, e semplicemente perché secondo lui “oggi ce ne sono 10, 20 o 30 volte meno che dieci anni fa“.
Il doping non è scomparso, “ma non è più lo stesso“. Finiti i tempi dei “corridori-macchine“. “Loro hanno veramente conosciuto il doping ematico massiccio, con l’epo, organizzato dalle stesse squadre“. Exploits che lui è cresciuto guardando la tv e che oggi sono cancellati.
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Continua: “i corridori della generazione precedente non ci hanno fatto un bel regalo, anche se questo non ci da il diritto di lamentarci di questo passato ingombrante“. D’altronde afferma che: “penso io stesso di aver battuto dei dopati” e “se posso batterli (i dopati -ndr) posso anche battere tutti gli altri” . E butta la un: “Mi piacerebbe davvero dominare le corse…“.
Conclude dicendo: “Che un giovane di 22 anni faccia 10° al suo primo Tour dimostra che oggi tutto va meglio“.
Speriamo.