Tom Dumoulin (Jumbo-Visma) ha dichiarato al sito WielerFliets che rinuncia ad essere membro del Movimento per un ciclismo credibile (MPCC) al quale aderiva a titolo personale, dato che la sua squadra, la Jumbo-Visma non ne fa più parte dal 2015.
Il vincitore del Giro 2017 è entrato in polemica con il MPCC durante la scorsa Paris-Nice, criticando il fatto di non essere intervenuto in modo debito di fronte all’emergenza pandemica:
“Vedevo la Paris-Nice continuare e pensavo che era una farsa. Per me la corsa non avrebbe dovuto continuare perché l’epidemia di coronavirus colpiva già la Francia. Era un grosso problema ed il MPCC non ha detto niente. Dovrebbe esistere per assicurare la salute degli atleti, ma ha considerato che la continuazione della Paris-Nice fosse giusta“.
Sicuramente il MPCC non è intervenuto, ma entrare nel merito delle misure di sicurezza da adottare in un’epidemia da virus o chiedere l’annullamento o meno di una gara è molto oltre gli scopi, le competenze e l’autorità di una associazione come il MPCC.
Dumoulin però ha continuato dando forse una visione più completa rispetto questa scelta, contestando l’atteggiamento del MPCC rispetto l’utilizzo dei chetoni, prodotto legale, ma controverso, che hanno però tra i maggiori ed aperti sostenitori proprio la Jumbo-Visma :
“L’MPCC ha inventato una storia per cui l’utilizzo dei chetoni è molto pericoloso. Sono in una squadra che li utilizza e quindi sarebbe un po’ ipocrita da parte mia restare membro del MPCC. Tutto questo mi ha spinta a lasciarlo“.
Già altre volte ha fatto dichiarazioni (condivisibili o meno), abbastanza forti e decise anche su suoi colleghi