La 4^ vittoria di tappa in carriera al Tour per l’australiano Caleb Ewan (Lotto-Soudal) è stata un capolavoro non tanto di forza bruta in volata, ma di pazienza e perfetto Timing nel lanciarsi al traguardo.
Lui stesso ha parlato di strategia rischiosa nel restare molto coperto sino alla fine prima di lanciare la volata, ma la scelta è stata perfetta, soprattutto per aver interpretato al meglio il lungo rettilineo finale con vento contrario. Accompagnato dal proprio ultimo uomo, Jasper De Buys, sino ai -2km, Ewan si è lasciato sfilare dalla 5^posizione sino attorno alla 10, per poi scegliere di agganciarsi alla ruota di un avversario, nello specifico Hugo Hofstetter (Israel) prima e Sam Bennett (Deceuninck) poi, il quale è partito sulla destra della strada, mentre Peter Sagan (Bora-Hansgrohe) si lanciava troppo presto faccia al vento sulla sinistra.
Il Pocket Rocket australiano ha fatto valere solo ai -50mt la propria grande accelerazione saltando fuori dalla ruota di Bennett per andare a tagliare per primo il traguardo. Grande sangue freddo e comprensione della volata.
Rimasti quindi a bocca asciutta Bennett e l’ottimo campione italiano ed europeo Giacomo Nizzolo (NTT), ancora senza vittorie di tappa in carriera al Tour. Nizzolo però continua a dimostrare grande forma e di essere stabilmente tra i top sprinter al mondo. Quindi solo questione di tempo si spera. Peter Sagan invece sembra un po’ opaco, e rimane a zero vittorie nel 2020. In compenso ha indossato la “sua” amata maglia verde a scapito di Alexander Kristoff.
Sempre in giallo Julian Alaphilippe, che oggi affronterà una giornata di prova difficile, con il primo arrivo in salita, la mitica Orcières-Merlette (7,1 km al 6,7 % medio) dove nel 1971 Luis Ocaña vinse l’imbattibile cannibale Merckx. Alaphilippe potrebbe essere messo in difficoltà dagli squadroni se questi vorranno cominciare a scremare il gruppo, o dalla voglia di giallo di Adam Yates (Mitchelton-Scott) li dietro a soli 4″. O forse potrebbe togliersi lo sfizio della 6^ tappa in carriera al Tour. Se il ritmo non fosse reso impossibile dai treni di Jumbo e Ineos il finale si presta bene alla sparata in salita sul traguardo in cui il francese ha pochi rivali.
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