Dopo 4 giorni intensi il Tour ha trovato il tempo di respirare un po’, con la tappa tra Gap e Privas, di 183km. Fino allo sprint finale si può riassumere tutto con un paio di immagini:
Sprint finale che è stato vinto da Wout Van Aert (Jumbo-Visma) che ha svestito i panni del super-greagario indossati ieri nella salita di Orcières-Merlette per vestire il costume da sprinter e battere di prepotenza Cees Bol (Sunweb) e Sam Bennett (Deceuninck).
La Jumbo-Visma si porta cosi già a due tappe vinte, mentre la Sunweb a due secondi ed un terzo posto, che visto il roster della squadra forse nessuno si aspettava a inizio Tour. Mentre era facile pronosticare la Jumbo-Visma protagonista, ma forse non in questo modo “arrogante”, per cui riescono a mettere in riga tutti in salita, allo sprint e durante le tappe con manifesta superiorità. Fin troppa per una prima settimana di grande giro.
Sicuramente impronosticabile è stato Julian Alaphilippe che perde la maglia gialla per una penalità. Il cugino e preparatore del francese, Franck Alaphilippe, gli ha passato una borraccia ai -17km. Il regolamento parla chiaro: dai -20km i rifornimenti sono proibiti, e cosi è scattata la penalità di 20″, che sono costati la maglia gialla a favore di Adam Yates (Mitchelton-Scott). Per la cronaca: sono stati penalizzati per lo stesso motivo anche Sepp Kuss (Jumbo-Visma) e Carlos Verona (Movistar).
Il fatto ha scatenato tutti nel commentare regola e regolamenti. Tant’è che la regola c’è (ed è stata pensata per evitare le “borracce incollate” nei finali in salita) e discuterne a Tour in corso ha poco senso. Da tempo i corridori si lamentano di alcune regole, e quella dei rifornimenti vietati dai -20km è anche meno osteggiata di quella dei rifornimenti vietati dal km 0 al km 30 (basta una buca dopo 100mt per cui un corridore perde la borraccia per trovarsi impossibilitato a bere per 3okm), ma il tempo per queste discussioni sarebbe abbondante da Ottobre a Gennaio.
Tant’è, Alaphilippe si trova 16°, e Roglic secondo a soli 3″ da Yates. Oggi arrivo sul mitico Mt. Aigoual, scenario di uno dei più bei libri sul ciclismo, The Rider, di Tim Krabbé, e che manca dal Tour dal 1987, preceduto dal ripido Col de la Lusette, per un totale di 19,9km di salita. Scenario ideale per una nuova prova di forza della Jumbo e per Roglic.
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