Ormai 18 squadre su 23 hanno annunciato ufficialmente la loro formazione per il Tour de France. La sorpresa maggiore è la convocazione di Mark Cavendish da parte della Deceunick-QuickStep. Il 36enne sprinter inglese sta vivendo una sorta di favola personale nel finale di carriera, dopo anni di Blackout quasi totale dovuti a mononucleosi e depressione, il ritorno in una grande squadra a stipendio zero, il ritorno alle vittorie ed ora il rientro alla gara più importante.
Non sarà facile, ma Cavendish potrebbe perlomeno avvicinarsi ancora di più al record di tappe vinte al Tour, detenuto da Eddy Merckx con 34. Cavendish è attualmente a quota 30. Ma l’ultima risale al 2016. Cavendish potrà contare però su uno dei “treni” migliori del World Tour, con Davide Ballerini, Kasper Asgreen e Michael Mørkøv.
La convocazione di Cavendish è arrivata per l’esclusione di Sam Bennett, vincitore l’anno scorso della maglia verde, per via di un problema “minore” al ginocchio dell’irlandese, come lui stesso lo ha definito. Esclusione con polemica però. Patrick Lefévère, Team Manager della Deceunick ha dichiarato che: “quando Bennett ha detto di essersi fatto male e che aveva bisogno di cure e riposo sentivamo già nell’aria che non sarebbe stato pronto per il Tour de France. Tre giorni prima del giro del Belgio ha colpito il manubrio col ginocchio. Non ci ha detto niente a riguardo. Quando è arrivato lo abbiamo mandato ancora a casa. Da allora è stato tutto un si-no-si: allenarsi o non allenarsi? Non posso provare che non abbia un problema al ginocchio, ma penso sempre di più che sia più paura di fallire che solo dolore. Ieri doveva venire in Belgio, ma ci sono stati ancora problemi con l’aereo. Quindi cominci a pensare cose strane. Deve venire in ogni caso. Non farò finta di niente“.
Bennett se ne andrà a fine stagione della Deceuninck (probabilmente per tornare alla Bora-Hansgrohe), e Lefévère, interrogato sulla possibilità che questo giochi un ruolo nella vicenda, ha gettato benzina sul fuoco: “Se è il caso, questo direbbe molte cose su di lui, dopo tutto quello che ho fatto per lui. Ho persino pagato in anticipo le sue sanzioni con la Bora (per aver terminato il contratto in anticipo e poter andare alla Deceuninck-ndr). Se mi tratta così, dice molto (sulla persona -ndr-). Non lo escludo“.
Senza grandi drammi invece l’esclusione dell’ultim’ora dal Tour di Fabio Aru da parte della Qhubeka-Assos. Il sardo, vincitore della Vuelta 2015 e maglia gialla al Tour 2017 per 2 tappe, sarà rimpiazzato da Carlos Barbero. È lo stesso Aru a comunicare il motivo: “So cosa è necessario per correre il Tour ed ho capito che coi problemi fisici che ho avuto questo week-end (Aru si è ritirato ai campionati nazionali su strada a Imola ai -50km dal traguardo senza dare spiegazioni -ndr-) il mio corpo semplicemente non sta come dovrebbe perché io possa dare il meglio per la partenza del Tour. Dopo aver discusso la situazione con la squadra ho deciso che è nel nostro miglior interesse ritirarmi dalla selezione“.
Poi scusa eh, dopo aver sbandierato verità oggettive dici invece falsità oggettive (al di là dell'anno esatto che puoi aver ricordato male, non c'è stata nessuna doppietta post vicissitudini doping) , te le si fa notare (più che altro per la tua solita sicumera), prendi e incassa, soprattutto se sei tanto sicuro dei tuoi argomenti.
Circa quanto detto da @pantera poi il Giro 2011 resta nel pre-squalifica, dato che la sospensione effettiva (non quella provvisoria che durò ben due settimane) è di inizio 2012.
Ricapitolando pre squalifica effettiva partecipa a otto GT, il primo consideriamolo di rodaggio, i successi SEI CONSECUTIVI li vince (precedenti: Merckx e Armstrong, che peraltro si concentrava su un solo GT a stagione, nessun altro), nell'ultimo (Tour 2011) arriva quinto nonostante cada quattro volte nelle prime 9 tappe, facendosi male a un ginocchio, ed essendo (unico tra i rivali) reduce dal Giro (vinto). In sostanza era imbattibile e appariva imbattibile, salvo incidenti, ma consideriamo pure un più modesto 6/7 o addirittura 6/8 come tasso di successo.
Post squalifica partecipa ad altri 10 GT vincendone "solo" 3, soprattutto non arrivando più sul podio al Tour, che resta LA corsa da vincere per dimostrare di essere il più forte di tutti, sulle tre settimane.
Non diventò certo un corridore mediocre, ma non saprei come altrimenti definire il confronto tra prima e dopo se non con la parola ridimensionamento (che partendo da un livello SPAVENTOSO lo portò comunque ad un livello eccellente.
È vero, nel 2014 volava nuovamente (ma anche un altro corridore con il quale diede spettacolo al Delfinato volava nel 2014, quindi non darei comunque per scontata la sua vittoria al Tour al netto di tutte le cadute), ma di nuovo come detto da pantera la differenza è che prima volava ad ogni GT, dopo no (e non è che fosse ultratrentacinquenne al rientro), ha avuto dei picchi di rendimento, ma prima era un'altra cosa.
E lo dico non solo senza pregiudizi nei confronti di nessuno, ma nel caso specifico anche da innamorato di Contador (sia pre, sia post squalifica), obiettivamente comunque dei dubbi non possono non venire. Poi, visto che non si hanno gli strumenti per dipanare questi dubbi per me vale la regola di godersi lo sport così com'è, lasciando che chi di dovere faccia il possibile per renderlo il più equo e sicuro possibile.