A 10 giorni dal Grand Départ del Tour de France arrivano le ultime convocazioni, con qualche sorpresa. Sorpresa positiva per Chris Froome, che correrà da gregario per la IsraelSUN a supporto di Michael Woods.
Per Froome si tratta di un’opportunità per mostrare al mondo la sua tenacia e forza mentale nel tornare al Tour dopo l’incidente. Pare chiaro che non potrà fare grandi cose, ma la sua presenza è comunque un bel segnale e ottima visibilità per la Israel, che in ogni caso non sembra poter competere per la classifica generale, affidandosi a Woods come capitano, il quale ha un 7° posto alla Vuelta come miglior risultato in un GT, ed un 32° come risultato all’unico Tour da lui disputato. Al suo fianco, oltre al 36enne Froome, il 34enne Dan Martin, reduce dal Giro dove ha centrato il 10° posto ed una vittoria di tappa. L’esperienza non mancherà certo alla Israel che schiererà anche il 38enne André Greipel. Solo 3 i corridori sotto i 30 anni (ma tutti sopra i 25) per la formazione israeliana.
Sorpresa negativa per Pascal Ackermann, che non è stato convocato dalla Bora-Hansgrohe. Disappunto enorme per lo sprinter tedesco, ed è lui stesso a dirlo su Radsport News: “stavo terminando ieri un allenamento dietro motore per i ritocchi finali prima del Tour e Ralph (Denk, il Team Manager ndr-) mi ha chiamato. Fino a quel momento ero convinto di fare il Tour. Quindi mi sono fermato e potete immaginare il resto…[…] Sono più che dispiaciuto, devo dire. Ralph è sempre stato un uomo di parola, ma questa volta non è lo stato per niente. Era stato detto che avrei fatto il Tour dopo 3 anni e che sarebbe stato cosi e non dovevo preoccuparmi. Senza questa promessa non avrei firmato il contratto al tempo. È per questo che sono estremamente deluso“.
Ovviamente Ralph Denk ha precisato che la convocazione era ovviamente dipendente dalla forma e dai risultati, e quest’anno il contatore delle vittorie di Ackermann è a zero. Ha dovuto anche arrendersi al redivivo Mark Cavendish al giro del Belgio: 3° nella 5^tappa dietro l’inglese e Tim Merlier.
Ma lo sprinter tedesco ha precisato: “Certo che non ci sono state vittorie, ma non è una ragione per non permettermi di partecipare se la forma è a posto. E lo è. Se sapessi di non essere in forma capirei, ma lo sanno tutti che lo sono, e lo potete vedere dai dati che non è una questione di forma. Non riesco a capire la ragione. Lui lo sa (Denk -ndr-) e lo sa tutta la squadra. È per questo che sono cosi deluso”.
Si capisce il disappunto di Ackermann proprio per la mancanza di risultati sin qui nella stagione e la mancata vetrina del Tour alla luce del suo contratto con la Bora in scadenza a fine stagione. La squadra tedesca pare sia già decisa a separarsi da Peter Sagan, ora con questo precedente con Ackermann è difficile capire quali siano i progetti nel comparto velocisti. Ackermann pare abbia già dei contatti con la UAE-Emirates.
Per la Bora forse hanno deciso di puntare solo su Sagan per convincerlo a restare