Miguel ángel Lopez (Team Medellin) ha vinto il Tour de San Juan 2023. Ma la settima ed ultima tappa ha riservato un brivido per lo sprinter della Soudal-QuickStep, Fabio Jakobsen. Il campione europeo è stato colpito in piena faccia da un cellulare tenuto in mano da un tifoso durante lo sprint.
La volata è stata vinta da Sam Welsford (Team DSM) davanti proprio Jakobsen e Giacomo Nizzolo (Israel – Premier Tech). Terza vittoria in tre giorni per il Team DSM, due di Welsford ed una di Mayrhofer alla Cadel Evans Great Ocean Road Race.
🇳🇱 Fabio Jakobsen comes in contact with a supporter who knocks the glasses off his face in mid-sprint.
Goes to show that safety on sprint finishes needs to be improved! People should not be able to have their arms so close to the riders when they are sprinting!#VueltaSJ23 pic.twitter.com/SYv9DDvydv
— Domestique (@Domestique___) January 29, 2023
Per Jakobsen un piccolo taglio sul viso e soprattutto tanto spavento per un incidente che poteva avere conseguenze ben peggiori se lo sprinter olandese fosse caduto nel momento di massima velocità allo sprint. Un incidente che ripropone il tema della sicurezza nelle corse e nei rettilinei finali per gli sprint. Impossibile non ricordare proprio l’incidente occorso a Jakobsen al giro di Polonia 2020, per il quale ha rischiato la vita; ma anche le terribili immagini del braccio rotto di Daniele Colli della Vini Fantini al Giro d’Italia 2015.
I tifosi e le transenne dovrebbero essere poste in modo da non permettere ai tifosi di poter entrare in contatto coi corridori.
Il finale di tappa è stato concitato anche per Lopez, il quale ha dovuto mettere la propria squadra ad inseguire senza respiro Remco Evenepoel, andato in fuga con Quinn Simmons (Trek) a 14km dall’arrivo. Inseguimento completato ai -3km quando le squadre degli sprinter hanno preso il testimone.
Secondo posto consecutivo in classifica generale per Filippo Ganna (Ineos) (anche quest’anno a 30″ dal vincitore), il quale in questa edizione non ha potuto contare su una cronometro individuale.
Chiaro non dovrebbe essere permesso fare un arrivo li, ma gli organizzatori per vari motivi (città che paga, logistica, etc..) lo vogliono li.
Sicuramente si potrebbe obbligare ad avere delle transenne diverse e migliori (in Belgio le hanno studiate bene), ma spesso in vari paesi, soprattutto quelli meno ricchi, non è facile. Difficile far spendere decine di migliaia di euro ad organizzatori argentini o colombiani per roba che poi useranno 1 volta all'anno.
Che non sia facile è confermato dal fatto che i percorsi sono validati dai corridori. Un loro rappresentante che convalida il percorso c'è sempre assieme al commissario UCI. Come sempre, i corridori, non ricordandoselo, criticano sempre a cose fatte.
Es. https://www.ilpost.it/2021/12/10/spettatrice-tour-de-france-caduta-ciclisti-multa/
https://www.ilpost.it/2021/12/10/spettatrice-tour-de-france-caduta-ciclisti-multa/
1200 euro non sono proprio pochi, se ben ricordo, inoltre, c'è stata anche la denuncia con conseguente condanna penale, il che non è proprio simpatico.