In questo articolo più tecnico voglio proporre alcuni spunti, indicazioni e informazioni relative al misuratore di potenza Garmin Vector. In molti casi di problemi o problematicità riscontrate penso e reputo sia presente soprattutto una discrepanza tra ciò che s reputa sia corretto svolgere (ed eventualmente non è così) e quanto andrebbe fatto. Le informazioni necessarie sono relativamente poche ed essenziali.
Come primo passaggio propongo la lettura del test e uscite che ho effettuato con questo misuratore dal “giorno” zero. Da tale data (25 ottobre 2013) ho usato prevalentemente questo misuratore (80% uscite allenamenti o gare), abbinandolo in comparazione iniziale con un power2max. Non ho mai riscontrato particolari problemi e di seguito indicherò come controllare se sono facilmente risolvibili. Attualmente mantengo questo misuratore sulla bicicletta da allenamento mentre monto uno Stages powermeter sulla bici “da gara”.
Ecco la recensione e test iniziali a cui, per lunghezza, rimando con un LINK.
Passaggio successivo, che traduco direttamente dal forum Garmin perché reputo essenziale: sono alcuni consigli e accorgimenti utili per la corretta installazione ed utilizzo (tratto e tradotto e “arricchito” con alcuni brevi commenti miei da LINK), ecco il decalogo:
1 Assicurarsi di aver installato l’ultima versione di firmware disponibile (aggiungo io…in quanto spesso in grado di migliorare alcuni problemi principali); al momento per i dispositivi Edge:
-Edge 510 – ver 3.10
-Edge 810 – ver 3.00
-Edge 500 – ver 3.30
-Edge 800 – ver 2.70
2 Assicurarsi di aver installato l’ultima versione software per i Vector (attualmente ver 2.40)
3 Può sembrare banale ma ho riscontrato in alcuni questo errore…assicurarsi di aver impostato correttamente la lunghezza pedivella. Con i Garmin 510/810 tramite dispositivo, con altri modelli via software Vector da pc. La lunghezza pedivella settata è visualizzabile con a)pedali attivati/accesi (sufficiente alcune rivoluzioni pedivelle) e b) pedali collegati/paired al dispositivo
4 Usare un numero appropriato di rondelle/distanziali forniti (spessore 1.2mm) tra pod e pedivella; alcune pedivelle hanno un recesso/leggero incavo per accogliere i pedali una volta avvitati, in questo caso va applicata 1 (o 2) rondelle. Un numero superiore non è generalmente necessario e anzi diviene pericoloso perché non è sufficientemente avvitato il pedale alla filettatura. E’ possibile differenziare il fattore Q tra i due pedali, se necessario, senza influire sulla ripetibilità ed attendibilità, nonché funzionalità corretta, del misuratore. Il pod, nella sua parte piatta non sagomata, non deve toccare la pedivella, una luce minima (ma presente, es. se è possibile infilare un foglio di carta tra pod e pedivella) è necessaria e sufficiente.
5 Usare una chiave dinamometrica (ad ago) per poter applicare una corretta coppia di serraggio. Se la chiusura è insufficiente (su uno o entrambe i pedali) i valori misurati saranno sottostimati. Prima di chiudere con fermezza posizionare il pod con un leggero angolo positivo rispetto a come dovrà essere posizionato correttamente (perpendicolare a pedivella) così da permettere una rotazione in fase di chiusura.
6 La procedura di identificazione degli angoli di installazione deve avvenire pedalando con progressiva e graduale intensità possibilmente su rullo cercando di evitare picchi di pedalata/negli incrementi di cadenza; questo settaggio va fatto effettivamente pedalando ossia non è corretto eseguire a mano rivoluzioni all’indietro.
7 Calibrazione statica/zeroing prima di ogni uscita, possibilmente con pedivella parallele al terreno (n.b. altri modelli di misuratore richiedono spesso altre posizioni, es. Stages con pedivella verticale e rivolta verso il terreno)
8 Effettuare calibrazione dinamica DOPO calibrazione statica ad ogni uscita, su un tratto di strada che permetta di pedalare all’indietro con azione uniforme per 8-10 pedalate.
9 I pedali subiscono un assestamento dopo installazione e spinte più “decise”. E’ consigliabile procedere a nuova impostazione angoli di installazione (di seguito indico come procedere a loro “corretta” verifica se si presentano valori anomali). Questa procedura extra richiede alcuni semplici passaggi: spegnere il dispositivo/console, aprire entrambe i vani batteria dei pod per almeno 10’’ questo resetterà gli angoli di installazione, richiudere (ovviamente con le batterie incluse) i vani batteria, riaccendere il dispositivo/console. Nella fase di ri-chiusura vani batteria fare attenzione che vengano avvitati correttamente ossia che non si vada a lasciare un’intercapedine in cui potrebbe filtrare acqua e umidità e quindi danneggiare il pod.
10 Quando si smontano i Vector non si deve forzare in alcun modo il collegamento tra cavo pod-perno pedale. Tale collegamento si libera automaticamente andando a svitare il pedale
Aggiungo altri due punti:
11 Vanno SEMPRE disattivati tutti i sensori/dispositivi che non si utilizzano (es. fascia cardio, sensore cadenza, Bluetooth).
12 Il protocollo di comunicazione ANT+ (2.4GHz) può entrare in conflitto/avere interferenze con le reti WiFi. E’ consigliabile, se possibile, impostare la rete WiFi sul canale 1 o 6 per evitare interferenze e “cadute” a zero dei valori cadenza e/o potenza e/o fc. Ovviamente questo è particolarmente valido e utile in ambiente casalingo/indoor.
PROTOCOLLO DI VERIFICA corretto setup Garmin Vector
La sintetica guida di seguito ha lo scopo di VERIFICARE ed eventualmente correggere possibili errori nel settaggio degli “angoli”, procedura che i Garmin Vector richiedono dopo ogni sostituzione batterie e/o “fresca” installazione. Nelle ultime uscite avevo osservato anomali valori di bilanciamento e sottostime potenza, le due cose sono ovviamente correlate in quanto il prodotto è a tutti gli effetti un doppio misuratore di potenza ed una sottostima su un lato, sinistro o destro, comporta una sottostima nella sommatoria totale.
Strumenti necessari:
Il reset degli angoli può essere effettuato togliendo le batterie dai pod per almeno 10’’. Questo primo passaggio però non mi è stato sufficiente per correggere gli errori osservati e ben evidenti di seguito con uno sbilanciamento estremamente oltre (mia, n=1) media (50 +/-2 sx/dx) quando ad intensità ~FTP e con cadenze auto-scelte in salita.
Immagine esemplificativa:
Ho quindi provveduto a smontaggio pedali e pod e rimontaggio. La procedura è relativamente semplice; consiglio di avvitare a mano e compattare pod (ed eventuale/i rondella/e tra questo e pedivella) prima di procedere a chiusura che svolgo PRIMA con chiave tradizionale e poi con controllo dinamometrica. Il pod tende a ruotare nel senso di chiusura quindi prima di utilizzare le chiavi impostate un angolo positivo rispetto all’angolo che dovrà raggiungere una volta installato definitivamente (perpendicolare rispetto alla pedivella).
Protocollo di verifica:
L’unica verifica (ho cercato ma non ho trovato nulla a riguardo…quindi ho sperimentato quanto di seguito) per controllare che gli angoli siano impostati correttamente e non vi siano errori e problemi nei dati registrati avviene attraverso una semplice pedalata MONOPODALICA ossia agganciando un piede e pedalando, motivo per cui sono necessarie le scarpe specifiche. Perché la strada dev’essere priva di vibrazioni? Perché il pedale libero, quello non agganciato, tenderà NATURALMENTE a ruotare sul proprio asse e questo può generare normali forze che la sensibilità dello strumento può rilevare.
Come procedere?
Breve VIDEO dimostrativo
Campi visualizzati bilanciamento sx:dx, efficienza ed uniformità sempre sx: dx
https://www.youtube.com/watch?v=gQD6ICFzGQo&list
EDIT, per completezza indico anche procedura di valutazione statica (LINK)
—
Dott. Massa Roberto
operatore sportivo, allenatore, preparatore atletico, coach
Laureato in Scienze Motorie – Sport & personal trainer
website: http://massarob.info
FB: http://www.facebook.com/massarob.info
Email: http://scr.im/massarob
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