Una caduta da 250.000$

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Phil Gaimon è un ex corridore professionista (Garmin, Cannondale, etc.) ritiratosi a fine 2016 e da allora diventato scrittore e youtuber di successo, in particolare con la serie di video Worst Retirement Ever (“il peggior pensionamento di sempre”) in cui si misura con svariati tentativi di KOM su Strava (avere il miglior tempo su una data salita) e con le paranoie/ossessioni/invidie degli amatori dal punto di vista di un ex-pro.

(Photo by Gabriel Rossi/Getty Images)

Lo scorso giugno Gaimon era in pista in un velodromo della Pennsylvania per la sua prima gara a punti, nella prospettiva di qualificarsi con il quartetto USA per le olimpiadi di Tokyo quando è caduto ad alta velocità. Risultato: cinque costole rotte, frattura di scapola, clavicola ed un pneumotorace.

Per chi vive in Italia, ed in Europa in genere, spesso è sorprendente apprendere i costi degli interventi sanitari, ma l’esito della caduta lo è stato anche per Gaimon, il quale, pur avendo copertura sanitaria privata, si è visto recapitare un conto di 250.000 dollari complessivi (224.000eu) dagli ospedali nei quali è stato trattato.

Nel primo ospedale dove è stato portato in emergenza è rimasto tre giorni in attesa che venisse trovato un chirurgo per operarlo alla spalla, cosa che non è stata possibile visto che la frattura era particolarmente complicata e non si è trovato nessuno disponibile. Dopo tre giorni è stato quindi trasportato in un altro ospedale per essere operato, ma questo ospedale non faceva parte di quelli convenzionati con la sua compagnia assicurativa che pertanto gli ha fatturato 96.000 dollari (86.000eu) per l’intervento.

In compenso anche il primo ospedale gli ha fatturato 150.000 dollari (134.400eu) per il trasporto ed i tre giorni di degenza e cure. Cosa che lo stesso Gaimon non riesce a spiegarsi, se non col fatto che presumibilmente in mancanza del chirurgo per operarlo gli sia stato chiesto come procedere. Gaimon afferma che era ovviamente sotto l’effetto di potenti antidolorifici e non era in grado di prendere decisioni in modo lucido.

Ironia della sorte, spesso, in questi casi, le vittime di incidenti negli USA organizzano delle collette per poter pagarsi le spese sanitarie, ma Gaimon, convinto di essere coperto dalla propria assicurazione ha destinato i proventi della colletta (100.000 dollari circa) dei suoi fans ad un’associazione per i bambini poveri.

Ora si è rivolto ad un avvocato per forzare la propria assicurazione a pagare il salato conto della propria caduta.

(Photo by Gabriel Rossi/Getty Images)

Commenti

  1. bradipus:

    io non sono uno statale ma le tasse sono costretto a pagarle tutte fino all'ultimo centesimo, da lavoratore dipendente di un'azienda privata.
    e ti assicuro che ne pago molte di più di tanti che conosco ed il cui tenore di vita non posso permettermi nemmeno di sognare...
    Aggiungo che con 50000 euro/anno lordi sei praticamente equiparato a mr Tod's dal punto di vista delle esenzioni sanitarie, agevolazioni sociali (asili nido etc..) e tasse scolastiche/universitarie.
  2. Ipercool:

    Ho un fratello che vive negli USA da 20 anni, non è stato a favore dell'Obamacare.
    Sia perché questo comporta un aumento delle imposte, sia perché espone quelli che si danno da fare al rischio di pagare per quelli che si dannano molto meno.
    La prima cosa è sgradita ai più, le imposte tollerate devono servire per garantire il corretto funzionamento dello stato e per l'erogazione di servizi a beneficio dei contribuenti.
    Eventuali servizi erogati a non contribuenti sono ritenuti ingiusti, anzi incomprensibili.

    Come già scritto in precedenza, si tratta di una mentalità di frontiera, il singolo tende a contare su se stesso e fa poco affidamento su aiuti da parte di altri.

    Per loro abbastanza normale, per noi crudele ed incivile.

    Come viene ritenuto piuttosto normale il.prestito d'onore per lo studio universitario.

    Ci sono delle ingiustizie, situazioni che ci paiono intollerabili, ma non è che dalle nostre parti, dove riteniamo di essere molto più civili, non ve ne siano di problemi o incoerenze.

    Venendo appunto a noi, ho avuto necessità di ricorrere ad importanti interventi chirurgici, due volte nell'arco dell'ultimo mese.
    Entrambi effettuati in una delle più importanti strutture sanitarie del Paese.
    Nel primo caso ho avuto alcuni giorni di margine per attendere un posto "mutuabile", dopo un mese ho avuto una ricaduta con implicazioni molto gravi che ha richiesto un intervento urgentissimo.
    Nella stessa struttura nessun posto disponibile prima di una settimana, troppo tardi per me.
    Altrove molto complicato, sia perché l'intervento non è banale, non in tanti lo fanno, sia perché non è affatto detto che trovi qualcosa di idoneo nel tempo a disposizione.

    Mi viene detto chiaramente che se sono disposto a pagare il posto ci sarebbe.
    Non ho scelta, accetto, bene, devo versare IMMEDIATAMENTE, quanto richiesto.
    Lo faccio, meno di 24h dopo sono in sala operatoria, stessa struttura, stesso chirurgo, stessa equipe.

    Senza voler polemizzare gratuitamente, e se non avessi potuto pagare?
    Anch'io spesso mi faccio la stessa domanda... Anche perché negli ultimi anni ho fin troppo a che fare con ospedali e previdenza :(


    Tanti auguri per una pronta e completa guarigione!
  3. golias:

    Scusate.. ma li leggete i post o vi fate influenzare dalle impressioni di altri ?
    Vi ripropongo:
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    E riporto le parole scritte da Ipercool e che ho evidenziato : eventuali servizi erogati a non contribuenti sono ritenuti ingiusti ......... per noi è crudele ed incivile

    Ordunque con quel mio "hai messo il dito nella piaga" era a questo che mi riferivo e cioè che oggi anche in Italia, visto che la sanità pubblica grava su chi denuncia un reddito indistintamente, chi non contribuisce in maniera formale al mantenimento della spesa -quindi non contribuenti- viene considerato come un approfittatore e quindi la cosa ritenuta ingiusta.. e se qualche anno fa era sentiment comune ritenere questo crudele ed incivile.. oggi lo è molto meno, basta appunto sentire i commenti in fila al pagamento del ticket quando davanti a sè si ha l'extracomunitario.
    Gran cosa l'empatia.
    Può essere l’immigrato, come l’italiano indigente entrambi non hanno reddito continuo a non capire xche additare l’extracomunitario come un approfittatore e l’italiano come un avente diritto
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